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Carlo Mirabello (Tortona, 17.11.1847 – Milano, 24.3.1910)

a cura Roberto Tento (*)

(Tortona, 17.11.1847 – Milano, 24.3.1910)

Carlo Mirabello nacque a Tortona (Alessandria) il 17 novembre 1847, fu ammesso alla Scuola di Marina di Genova nel 1861, conseguendo la nomina a guardiamarina nel 1865. Prese parte alla campagna del 1866 contro l’Austria, imbarcato sulla pirofregata di 1° ordine a elica Gaeta. Molto versato negli studi idrografici, partecipò alle campagne idrografiche susseguitesi dal 1870 al 1880, dando un cospicuo contributo agli importanti lavori di rilevazione idrografica e geodetica compiuti lungo le coste italiane e di alcune zone del Mar Rosso. Nel 1872 consegui la promozione a luogotenente di vascello di 2′ classe e nel 1876 di 1 classe. Ebbe lunghi imbarchi per oltre ventidue anni, tra i quali ricordiamo le navi idrografiche Monzambano e Washington, gli avvisi Rapido e Fieramosca in Mar Rosso, il comando di cannoniere e torpediniere. Promosso capitano di corvetta nel 1884 e capitano di fregata nel 1887, ebbe il comando della corvetta ad elica Vettor Pisani e della fregata ad elica Maria Adelaide. Tra le destinazioni a terra di rilievo quella di direttore dell’Istituto idrografico della Marina nel 1889.
Promosso capitano di vascello nel 1990, fu comandante della corazzata Lepanto e durante la crisi di Creta del 1897- 1898 della corazzata Sicilia, nave di bandiera del viceammiraglio Canevaro, comandante in capo della Squadra internazionale. Per l’opera coraggiosa e di alto impegno militare e diplomatico prestata in quella missione fu decorato della croce di cavaliere dell’ordine militare di Savoia. Contrammiraglio nel 1898, ebbe l’importante carica di capo dell’ufficio di stato maggiore del ministero, corrispondente a quella odierna di capo di stato maggiore della Marina, per due anni e quindi fu comandante superiore del C.R.E. Nel 1903 assunse il comando della divisione navale oceanica in Estremo Oriente con insegna sull’incrociatore corazzato Vettor Pisani, partecipando alla campagna di Cina. Durante la permanenza in quei mari, egli, che già aveva partecipato a bordo dell’incrociatore corazzato Carlo Alberto agli esperimenti marconiani di telegrafia senza fili a grande distanza, comprese l’importanza che sarebbe derivata da un impianto radiotelegrafico da installare a Pechino, stabilendo in tal modo comunicazioni dirette con le navi nel Mar della Cina. La realizzazione di una grande stazione telegrafica nella Legazione italiana di Pechino fu conseguita in tempi brevi con l’opera di un valente ufficiale, il tenente di vascello Mario Grassi.
Nel novembre 1903 lasciò il comando della divisione oceanica, essendo stato nominato ministro della Marina. Egli intui le esigenze dei nuovi tempi e si dedicò a una vasta opera di rinnovamento dando corso a un nutrito programma di costruzioni navali, tra le quali si ricordano le quattro navi da battaglia classe “Vittorio Emanuele”. Il suo ministero, che durò ininterrottamente fino al 12 dicembre 1909, fu fecondo di provvedimenti legislativi, di disposizioni organiche, di nuove istituzioni e opere, genuina testimonianza del suo profondo impegno Nel 1903 fu nominato senatore del Regno e nel 1906 fu promosso viceammiraglio. Mori a Milano il 24 marzo 1910.
Quasi riprendendo vigore dallo stato agonico in cui era entrato, prima di spirare, pronunciò le note parole di vita navale “tutti in coperta! tutti al posto di manovra!”, espressione che confermava tutta la sua passione per le navi ed i suoi equipaggi.  In suo ricordo la Marina dedico al suo nome un esploratore in servizio dal 1916 al 1941.
Tratto da Uomini della Marina 1861-1946 – U.S. Marina Militare.

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