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Franco Vetturini (17.3.1946 – 6.1.2024)

(17.3.1946 – 6.1.2024)

La radio è la musica che abbiamo dentro
di 
Franco Vetturini

Carissimo Ezio,
adesso ti racconto una piccola fase della mia vita . Da ragazzo il mio sogno era la Meccanica avevo appena finito la le scuole Elementari. Mio padre mi diceva:
– “se vuoi andare a lavorare nella Ferrari a Maranello devi studiare da ingegnere meccanico”.
Io gli risposi  di si però poi non l’ho fatto. Mi sono iscritto alla Scuola Radio Elettra e ho preso il diploma per la radio che avevo ho montato.
E’ da quel momento che la musica é entrata nelle mia vita.
Guadagnati i primi soldi, e mi sono comperato una radio con giradischi e andavo a ballare, poi ho comprato una radiolina per andare allo stadio Adriatico per sentire le partite, e poi ancora un’altra radiolina quando sono partito in Marina. Quest’ultima l’avevo sistemata in mezzo ai tubi, nel posto letto, più precisamente al terzo posto sotto il piano di coperta per sentire la Musica.
Adesso ne ho una sul comodino e mi sveglio con la Musica, ne ho una vicino al computer, una in bagno, una nella macchina di mia figlia non si sa mai e una persino nel piccolo stanzino dove ho tutti gli attrezzi …e la musica a volontà.
Mi  manca quella che ho costruito nel mio  piccolo laboratorio dove sviluppavo le foto.
P.s. Mia moglie un giorno mi chiese:
– “ ma perché in macchina  hai tolto la radio?
Io gli risposi per la sicurezza a non distrarmi mentre guidavo
Ezio ti ho raccontato le storie delle mie Radio per ascoltare la musica, spero di non averti annoiato. Ah dimenticavo: le due radio che avevo da ragazzo… mia figlia mi ha detto:
– “Babbo queste radio per tè hanno un valore inestimabile però adesso le tramandi a tua figlia”.
Ho dovuto dire si anche se sono radio da collezione, anche se sono funzionanti.
Grazie Ezio del tempo che mi dedichi ciao Franco.
Ascolta sempre la musica che hai dentro…non perderla mai!

Emigrante di poppa e motorista navale Alpino
di Franco Vetturini

Caro Ezio ho letto il tuo libro Emigrante di poppa.
Il  libro l’ho condiviso anche con mia moglie perché quando mi e arrivato il libro, il giorno prima, mia moglie era uscita dall’ospedale e così  mi ha  chiesto se lo leggevo anche a lei.
Ho iniziato la lettura a puntate per non farla stancare.
Ezio sei riuscito a mettere insieme, con i ricordi, la storia della tua adolescenza e gioventù.
Bello il racconto del televisore, di Carosello e quello di Franco e Ciccio, il trattore, i cazzotti che ai rifilato, e anche la passione della musica che forse e un fono che ti ha trasmesso tuo padre.
Un grazie anche da parte di mia moglie perché sono stati dei momenti di “ricordi” anche per noi.
Ezio auguri per la passione che hai per la musica che ai e hai sempre avuto. Ti ringrazio per la bella dedica nei miei confronti, sei un Amico.
Ci hai commosso quando sulla poppa della nave vedevi allontanarsi la tua amata Sicilia per poi arrivare al C.A.R. della Marina Militare di Taranto, sono dei momenti tristi.

Adesso ti racconto, con poche parole, anche la mia partenza da Pescara per Taranto.
Eravamo in 20 ragazzi, era il lontano novembre 1966, durante il viaggio passavano donne e uomini che vendevano mozzarelle, trecce, bevande calde. Abbiamo mangiato quel ben di Dio perché erano cosi appetitosi e perché eravamo certi che non li avremmo più mangiati. La Mattina quando siamo arrivati alla Stazione d Taranto era li pronto un Camion della Marina Militare che ci portò a Maridepocar.
Forse sul libro  mi sono allargato troppo ma volevo dare un’idea a chi leggerà dopo di me consigliandolo che è un bel regalo che fai alla gente di mare e non solo.
Un saluto anche da parte di mia Moglie siamo appena rientrati da una visita in ospedale.
Ciao un saluto di vero cuore Franco.

Marinaio per sempre
di Franco Vetturini
Carissimo Ezio,
ti mando una poesia che scrisse Giuseppe Garibaldi sulla sua Caprera e  che io ho riscritto dietro una foto quando ero alla Maddalena per prendere il brevetto da Motorista Navale nel lontano Gennaio 1967. Se ti fa piacere la puoi anche pubblicare, io l’ho messa sul Sito di Nave Alpino F580-68 73.
Ti saluto di vero Cuore. Franco

Caprera 29 Gennaio 1967

è l’ermo anelante cercai sul derelitto
lido della Sardegna a te trovai Caprera
venturosa OH! Caro scoglio rifugio amato
dal mio cuor qual donna Amata!…..

Giuseppe Garibaldi

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