Marinai,  Marinai di una volta,  Racconti

Il ritorno a casa di un marinaio

di Giovanni Brandano
https://www.facebook.com/giovanni.brandano.7

Giovanni-Brandano-per-www.lavocedelmarinaio.com_Sulla tua pelle tutti i colori sfumati del mare di Sardegna, poi ti vedevo su quell’onda che ti spingeva a riva e a mucchietti, anche i piccoli legni dei flutti ove nasceva intorno agli spruzzi un quieto ed improvviso canto d’amore, come in ogni mio ritorno dai mari più lontani. Non sapevi nulla della mia presenza, nascosto dentro quella mia irriconoscibile figura di un volto abbondantemente arso dal sole e provato fortemente da una crosta di salsedine sul cuore.
Quel tatuaggio di dolore su di una gota, che diceva tutto e quella barba incolta da marinaio schietto e genuino, che di lontano tra gli scogli della selvaggia Caprera, quasi si confondeva tra i cespugli. Mi nascondevo appena, appena, a torso nudo e pantaloni di sargia turchina, senza cintura, legati al ventre con uno spago, arroccati in fondo ai piedi, come esigeva la foggia di circostanza per un uomo di mare …ormai già naufrago del suo dolore.
Disteso sui graniti roventi ti osservavo con fremiti e istinti di passione, ma riuscivo a contenermi per contemplare un po’ meglio, in lontananza e davanti a me, tutta la bellezza del tuo corpo così com’eri, distesa sulla rena…

La Signora Brandano f.p.g.c. Giovanni Brandano a www.lavocedelmarinaio.com
Corpi di donne e bambini a fianco a te, che si alzavano, correvano e si tuffavano in acque smeraldine con i loro lini quasi in trasparenza, aderenti e stretti sui loro corpi abbronzati e dorati, premuti da un vento di ponente insinuante, che fortemente premeva sulle loro parti più nascoste. Rorida melanconia che subito m’assaliva per tutto il tempo perduto dentro pensieri fluenti dei mesi trascorsi lontano nella lena del mare. Poi ricompariva nella mia mente ogni costellazione del sud, con le loro luci brillanti sotto squarci di cieli notturni e pieni di tristezza sino all’aurora. Vie australi pregnate di bleu-nero, luccichii quasi spenti di stelle sino alle primissime velature dell’alba e ancora squarci argentati di cieli infiniti, e sempre guizzi di stelle ormai cadenti.
Il piacere dei raggi di luna di notte già trascorsa a scrutare l’orizzonte dalle insidie di sempre. Le strisce lucenti del verde esotico degli atolli e di volta in volta qualche appena segnato riflesso verso la tolda della nave. Un fremito ogni attimo …un tormento, come se coniugati in ampiezza, spazio e tempo dalle note di una musica lenta, che giungeva ormai esausta sin da terra.
Ma ecco che vedevo una fanciulla avvolta da una larga veste bianca, che t’avvicinava su quella tua spiaggia. Una brocca d’acqua sul suo crine appena protetto, e poi ricurva, con il suo corpo verso la tua non esile frenesia di togliere l’arsura segnata sulle labbra di quel caldo torrido d’estate.
Io t’osservavo nella tua ragnatela di sale, sabbia e alghe dormienti come filigrane su tutto il tuo corpo dove quell’acqua rigogliosa disegnava qualcosa sul tuo petto ancora giovanile.
Tu coglievi il modo di tirarti all’insù per dissetarti in modo più gradevole Obbedivo in quel momento pigramente al richiamo discreto del cuore e della mente, contenendo a fatica la voglia e l’emozione di venirti incontro di sorpresa e di riabbracciarti forte. E’ qui che s’infuriava allora la lotta con me stesso e quella strana voglia della continuità dei miei viaggi e di lontani remi, come anche il cenno gratuito e riverente della mente, che richiamava figure di giovani e meno giovani amanti discrete sulle banchine, con i loro marinai ad ogni approdo, e che nella loro femminea e grande dignità non chiedevano mai nulla….
La spiaggia era ancora quella sin dai tempi della scuola, sempre là, nella sua piccola distesa, sì davanti a me ed io che correvo verso di te. E venivo da te, con la speranza della mia inquieta volontà di coglierti, ancora una volta, come una gemma preziosa da incastonare di nuovo nella mia mente.
Ora invece non più poesie, parole romantiche e momenti d’emozione, ma solo qualche nota accarezzata da una rosa su di un ormai stanco pianoforte. Un avamposto di dolore permanente, è già al confine tra mare e terra. Sono ancora io che piano, piano, per lenire il tuo dolore, corro ad ogni ora della notte, spesso per tutta la notte, e sino all’alba, per soccorrerti e cercare di stare sempre più vicino a te.-

I coniugi Brandano f.p.g.c. Giovanni Brandano a www.lavocedelmarinaio.com

25 commenti

  • luisa e lillo

    Amore infinito,non c’è cosa più bella in questo squallido mondo, Ci rimane solo da amare sempre e solo all’infinito! Tenera e commovente storia d’amore Ezio. Grazie infinite!

  • Rossana Tirincanti in Fraternale

    Ti ringrazio Ezio , è’ un immenso piacere leggere una storia d’amore scritta in maniera così sublime …solo chi ha vissuto il mare riesce a trasmettere certi sentimenti ! È’ stupenda…

  • Mino Fauzia

    Un’arte poetica, ricca di sentimenti e passione d’amore, grazie Enzo Ezio Pancrazio Vinciguerra.

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao Ornella Aimone, poetessa del mare. E’ una storia “vera” di Giovanni Brandano che dura ancora adesso. Come tutte le storie d’amore è fatta di sofferenze e di gioie (che viaggiano a braccetto proprio come l’amore che Lui ci ha donato) = rispetto!
    Sono certo che hai compreso.
    Un abbraccio grande come quel mare che abbiamo dentro.

  • EZIO VINCIGUERRA

    🙂 Buonasera Giovanni,
    Sono solo testimone del vostro amore e dei commenti e condivisioni che stanno arrivando!

  • Luisa e Lillo

    Ciao Ezio, scusami ma in questi giorni mi manca persino il respiro…spero che domani sia più tranquillo e leggerò tutto.Grazie! Notte

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao Mamma Luisa E Lillo prenditi tutto il tempo …è una bella storia d’amore d’altri tempi. Un abbraccio a te e alla recluta.

  • Ester Martone

    Bellissima c’è tutta la nostalgia degli anni della gioventù e dell’amore felice serata Ezio Pancrazio Vinciguerra grazie

  • Giovanni Brandano

    Grazie, Ezio! L’amore infinito è tutto per la “La Voce del Marinaio” e i suoi affezionati lettori. VENTO IN POPPA, a tutti!

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao Giovanni Brandano mi hai/avete commosso. Amore è una parola che bisogna condividere…

  • Mariantonietta Belvisi

    meravigliosa… ogni marinaio quando torna a casa porta cn se i ricordi della missione delle esercitazioni e nn dimentica mai quel rapporto d fratellanza che nasce cn gli alttri commilitoni.. all’imbrunire i pensieri volano verso la famiglia casa e affetti cn quel velo di noatalgia che li accompagna nella notte (salvo intemperie)… vita da marinaio

  • Marisa ORTALLI

    Ciao Ezio, e’ mio marito che scrive, riportando le mie parole, perchè tu sai quasi tutto di me…..Ogni poesia e ogni riassunto della propria esistenza ove in essi risplende il cuore, non appaiono vive e belle se non tradotte in musica, attraverso un’esecuzione fedele e grandiosa con le note di quello che fu il mio amato pianoforte. Io ho espresso per Lui sempre i miei sentimenti d’amore e d’affetto proprio cosi’…..

  • Marisa Ortalli

    Ciao Ezio, e’ mio marito che scrive, riportando le mie parole, perchè tu sai quasi tutto di me…..Ogni poesia e ogni riassunto della propria esistenza ove in essi risplende il cuore, non appaiono vive e belle se non tradotte in musica, attraverso un’esecuzione fedele e grandiosa con le note di quello che fu il mio amato pianoforte. Io ho espresso per Lui sempre i miei sentimenti d’amore e d’affetto proprio cosi’…..

  • EZIO VINCIGUERRA

    Buongiorno Marisa

    Amare una persona è dare il meglio di sé senza pensare di ricevere. Voler stare spesso con lei, ma senza essere mossi dal bisogno di alleviare la propria solitudine. Temere di perderla, ma senza essere gelosi. Aver bisogno di lei, ma senza dipendere. Aiutarla, ma senza aspettarsi gratitudine. Essere legati a lei, pur essendo liberi. Essere un tutt’uno con lei, pur essendo se stessi. Ma per riuscire in tutto ciò, la cosa più importante da fare è accettarla così com’è, senza pretendere che sia come si vorrebbe.”

  • Giovanni Brandano

    Ciao Ezio, grazie a nome di Marisa, che suggiunge : ” …ringrazio il cielo che Gianni sia ancora vivo……perche’ è riuscito a sopravvivere a tutte le “mimetizzazioni”, che gli hanno imposto per poter assolvere al meglio i propri doveri di uomo d’armi e gentiluomo, in territori e mari ostili…..Cerca di capirmi, perche’ a non tutti e’ dato sapere e/o potrebbero arrivarci!

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