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Fernando Zaccarelli superstite a Capo Matapan

di Giuseppe Zaccarelli
fanobeppe@gmail.com

…ovvero quando le storie dei padri dei marinai si incrociano con quelle dei figli sulle rotte:
– “virtuali” del web e “reali” degli umani sentimenti
!

Buongiorno Ezio,
mi chiamo Giuseppe Zaccarelli, figlio di Fernando Zaccarelli maresciallo motorista imbarcato sul regio incrociatore Fiume.
Anche mio padre è naufragato quella notte di marzo 1941 si è salvato miracolosamente e dopo 7 giorni passati su un relitto zattera, fu salvato dalla nave croce rossa Gradisca quando ormai era saponificato.

Fernando Zaccarelli motorista navale f.p.g.c. Giuseppe Zaccarelli a www.lavocedelmarinaio.com
Mio padre non c’è più, l’ha portato via una peritonite nel lontano ormai 1968.
Io son nato nel 1956 e se mio Padre rimaneva a Capo Matapan non sarei nato. Papà non mi ha mai raccontato molto di quell’episodio, non aveva piacere di farlo. Ricordo che ad ogni anniversario era come se andasse giù di testa…
Ha vissuto un’esperienza che è indescrivibile e allo stesso tempo incredibile ma la volontà di vivere è stata superiore a tutto.

Secondo capo di Marina Fernando Zaccarelli - f.p.g.c. Giuseppe Zaccarelli a www.lavocedelmarinaio.com
Non so tanto di questa tragedia ma so che in pochi spiegano ai nostri giovani cosa hanno patito i nostri padri e i nostri nonni per la Patria, un sentimento di attaccamento che col tempo si è stemperato molto.
Non ho foto né della nave né di quei marinai. Volevo solo così portare la mia testimonianza per questi ragazzi mandati al macello, molti morti da Eroi,
… loro sapevano ma non si sono mai tirati indietro.

Questi sono i superstiti (o alcuni di essi a bordo della nave croce rossa Gradisca) se vuole di questa ne ho alcune copie potrei mandargliele per posta normale ma mi serve il indirizzo suo o della redazione…

Foto di Giuseppe Zaccarelli- Probabili superstiti nell'affondamento di nave gradisca a Capo Matapan - www.lavocedelmarinaio.com

Sig. Ezio le mando alcune foto che son riuscito a recuperare di mio padre. Lei ne faccia l’uso che meglio crede.
Un abbraccio Beppe

Concessione onorificienze a Fernando Zaccarelli f.p.g.c. Giuseppe Zaccarelli a www.lavocedelmarinaio.com
Marinaio Fernando Zaccarelli di rona f.p.g.c. Giuseppe Zaccarelli a www.lavocedelmarinaio.com

Ezio Pancrazio  Vinciguerra (www.lavocedelmarinaio.com)Buongiorno signor Giuseppe,
grazie per questa sua partecipata testimonianza che ci fa comprendere, qualora ce ne fosse ancora di bisogno, il sacrificio per la Patria di Marinai di una volta che hanno creduto, come giustamente anche Lei afferma nel finale della sua commovente testimonianza, e che nessun si tirò mai indietro.
Sono io a nome di tutti coloro che scrivono o ci inviano testimonianze come la Sua a ringraziarla perché il cuore  dei figli dei marinai è immenso come l’amore del mare dei propri Padri e la Sua testimonianza schietta, diretta e sincera ne é la prova più tangibile.
Nel nostro piccolo, unitamente ad altri siti come questo, ci scambiamo informazioni per creare una “Banca della memoria” su internet in modo da ricordare ciclicamente il sacrificio di chi si è immolato per la Patria o l’ha servita con Onore e Rispetto…proprio come suo padre Fernando.
Grazie Giuseppe, grazie davvero.
Pancrazio “Ezio” Vinciguerra e la redazione de www.lavocedelmarinaio.com

Casermetta Squadriglia M.A.S. - www.lavocedelmarinaio.com
Dello stesso argomento sul blog:
https://www.lavocedelmarinaio.com/2012/03/a-proposito-di-regio-incrociatore-fiume-e-capo-matapan/

oppure digita sugli argomenti del blog: La disfatta di Capo Matapan

diploma 1^ concessione rilasciato al marinaio Fernando Zaccarelli  f.p.g.c. Giuseppe Zaccarelli

Marino Miccoli  (2014) per www.lavoce delmarinaio.comGentile signor Giuseppe Zaccarelli,
anch’io ricordo la riluttanza di mio Padre Antonio Miccoli nel raccontare la vicenda drammatica dell’affondamento dell’incrociatore FIUME;dopo poche frasi la narrazione dei fatti si interrompeva a causa della profonda commozione che il ricordo di quei tragici avvenimenti gli causava; soprattutto ricordare i suoi Colleghi caduti e dispersi rappresentava per Lui qualcosa di talmente lacerante per il suo animo che le parole non sono sufficienti a descrivere.
Mi conforta il pensare che adesso, nel mondo dei più, Egli sia sereno, in compagnia di tutti coloro che con lui vissero la triste notte del 28 marzo 1941. Noi, da questa terra, nel ricordarli, al contempo ne onoriamo la memoria.
Marino Miccoli

Capo 3^classe Fernando Zaccarelli f.p.g.c. Giuseppe Zaccarelli a www.lavocedelmarinaio.com

22 commenti

  • Alessandro Garro

    Al sig. Zaccarelli e a suo figlio quelli della mia generazione dovebbero solo dire GRAZIE per il solo gesto di voler RICORDARE, di voler avere MEMORIA di un pezzo di storia che non può essere dimenticata solo perchè a quel tempo si era dalla parte sbagliata della trincea, a Matapan in bare di acciaio e lamiere giacciono 2000 figli d’Italia e altrettanti “sopravvissuti” avrebbero voluto essere insieme a loro per le ferite che si sono portati dentro negli anni successivi.
    Oggi se io andassi in una scuola (in un Liceo al quinto anno quindi dove dovrebbero studiare il periodo in questione) e chiedessi cosa è Matapan, cosa è la Notte di Taranto, cosa sono Mezzo Giugno e Gaudo, quale sarebbe la risposta che otterrei? sicuramente sarebbe diversa da quella che otterrei se chiedo Iwo Jima o Hiroshima e Nagasaki oppure la risposta che otterrei alla domanda cosa è il D-Day sarebbe sicuramente diversa dalle domande su Matapan e il resto… e non sarebbero risposte esatte purtroppo.
    Noi italiani della Repubblica (io sono nato nel 1984 da genitori nati sotto la Repubblica) conosciamo, studiamo, vediamo al cinema più storia degli altri che della nostra. Sappiamo più sui Romani che su quanto successe dal 1940 al 1943. Per noi ragazzi la guerra l’italia l’hanno combattuta solo i partigiani, l’esercito italiano è solo quello che ha fatto la magra figura nella campagnia di grecia.

    Quindi per questo io dico GRAZIE a chi cerca di far RICORDARE, di far tornare la MEMORIA al futuro.

  • Francesco Schiavo

    Vorrei dire tante cose e soprattutto a coloro che infangano la memoria, a coloro che vogliono distruggere il sacrificio di coloro che hanno combattuto per unire la nostra Patria, a coloro che oggi ridono su questi atti di eroismo, a coloro che rinnegano il simbolo dell’Unione nazionale “la bandiera”, vorrei dire tante cose a chi affossa tutti i veri servitori della patria solo per ingordigia personale, VORREI ma di fronte a storie come queste non mi resta che alzarmi sull’attenti e rispettare la memoria con il silenzio. Se qualche giovane mi legge, vorrei dirgli questa è la vera storia scritta con il sangue per la libertà che oggi vivete.

  • Marino Miccoli

    Grazie delle tue elette e veritiere parole, carissimo e stimato Alessandro Garro; esse dimostrano che possiedi (come il maresciallo Ezio Vinciguerra) una sensibilità assai rara da trovare negli Italiani contemporanei.Coloro come Fernando Zaccarelli e tanti altri Marinai che onorando il giuramento prestato nell’età più bella della vita, si sono battuti sacrificandosi per la nostra Patria, non possiamo nè dobbiamo dimenticarli, mai.
    Con riconoscenza, ti saluto e ringrazio nuovamente per il tuo apprezzatissimo commento.
    Marino

  • IACCARINO Franco

    Molto difficile esprimersi compiutamente nel leggere gli eventi dei marinai Zaccarelli e Miccoli che rappresentano una piccola parte degli innumerevoli episodi cui furono attori, loro malgrado, coloro che parteciparono al conflitto. Con quali termini ed a quali persone dire che le loro posizioni occupate oggi dipendono solo dai sacrifici di coloro che in quei momenti hanno tenuto alta la testa per difendere la Patria e sventolare la Bandiera Italiana? Solo la diffusione degli episodi simili e associazioni vive possono smuovere l’indifferenza di chi crede di poter fare a meno delle memorie storiche puntando su un domani che utilizza niente dal passato e tutto dal nuovo.

  • Bruno Vincenzo Bardelli

    Non ho parole…….dovremmo alzarci in piedi quando leggiamo e rileggiamo queste storie di vita vissuta e questi atti di puro eroismo. Eravamo ricchi e non lo sapevamo…….ricchi di valorosi.
    Grazie per queste testimonianze. Con affetto
    bruno b.

  • EZIO VINCIGUERRA

    Carissimi Giuseppe e Marino,carissimi tutti,
    le nostre storie, come quelle di tanti figli di coloro che hanno avuto i padri che hanno fatto la guerra, si e ci accomunano.
    Nel pubblicare l’articolo di Giuseppe così come quelle di Marino e degli altri figli, mi fa comprendere che sono e siamo sulla rotta giusta: la rotta della umana solidarietà in questa navigazione terrena che ci porterà dal porto terrena di Gerusalemme al porto di Gerusalemme Divina, proprio come Lui ci ha insegnato nei suoi primi due Comandamenti.
    Mi avete commosso e se vi dico che vi voglio bene, mi credete?
    Un abbraccio grande come il nostro mare, quello trasparente, che nessuno mai, per nessun motivo, potrà inquinarci.
    Ezio

  • GIOVANNI BATTISTA DI PASQUALE

    SE NON RICORDO MALE IN QUELLA BATTAGLIA ABBA E LA MOSTO RIUSCIRONO A SEMINARE GLI INGLESI CHE AVEVANO IL RADAR, E I NOSTRI CADDERO NELL’AGUATO GRAZIE ALLE SPIE DI SUPER MARINA. GLI INGLESI SAPEVANO LA ROTTA E L’ORA DEL PASSAGIO, IN PIU’IL RADAR. FACILE O NO.

  • Marco Meini

    Ho visionato tutto il link. Onori a Suo Padre ed ai Caduti di Capo Matapan. Viva la Marina, viva l’Italia!

  • Vincenzo Iannuso

    Sig. Giuseppe, continui a rendere testimonianza del quotidiano eroismo di Suo Padre, Italiano, Marinaio, Padre.

  • Salvatore Lepre

    Ho letto un libro “fucilate gli ammiragli” dove racconta le vicissitudini della nostra Marina, gli errori e gli orrori dei nostri alti gradi e dei tanti momenti eroici ed esaltanti dei nostri marinai……e da una vittoria della nostra Marina sugli inglesi, grazie all’organismo inutile creato “Supermarina” che si è risolta in una sconfitta a capo Matapan.

  • Domenico Donato

    ONORI per tutti i marinai che parteciparono allo scontro di Gaudio e Matapan.Ho un libro,che mi tengo caro, il titolo è ” IL MARO DI MATAPAN” imbarcato sull incrociatore FIUME.scrisse su un pezzo di tela cerata alla madre prima di morire,il messaggio in bottiglia, la stessa fu ritrovata molti anni dopo su una spiaggia sarda…

  • Vincenzo Iannuso

    Lasciamo i libri “fucilate gli ammiragli” o “sopra di noi il mare”, scritti poco dopo il finire della tragica guerra e sull’onda emotiva dettata dal dolore, a mio parere molte cose scritte sono imprecise e poco esatte. Noi Marinai, posteri, onoriamo chi c’ha preceduto. E compito degli organi preposti giudicare eventuali responsabilità di quello che è avvenuto.

  • EZIO VINCIGUERRA

    Grazie a tutti per i commenti solidali e per l’affetto. Ricevo tantissime lettere come quella che stiamo commentando e settimanalmente le pubblico per far comprendere, qualora ce ne fosse ancora di bisogno, chi sono i Marinai di una volta, i Marinai per sempre!

  • Riccardo Rossini

    Dev’essere stata davvero dura. Leggendo “morte per acqua a Capo Matapan” mi sono spesso immedesimato in uno di loro. Non so se ce l’avrei fatta come hanno fatto i pochi sopravvissuti, veri Eroi. Ce l’avrei forse messa tutta anch’io, ma loro l’han fatto per davvero osando l’inosabile. Senza far polemica fuori luogo, esprimo il rammarico di quella sconfitta, per gli equipaggi immeritata, che fu dovuta non a sfortuna ma a scarsa lungimiranza dei comandi in capo. Sul libro citato si narra di persone semplici, personaggi di ogni normale equipaggio, che con preparazione ed eroismo fecero fronte prima a problemi tecnici di Unità non esattamente a posto. Poi fu la conferma che avrebbero dovuto dar retta ad Ugo Tiberio; sì: parlo del Radiolocalizzatore alias Radar.

  • Franco abbatemaggio Capo di ^ classe SDT

    mi sono arruolato solo nel 1953 ed ho partecipato al recupero naufraghi di un mercantile affondatosi a sud di capo Spartivento (nave Genzianella)e dopo assicurato a bordo di nave Montecuccoli 11 dei 12 naufraghi, sono stato per tre giorni male, senza toccar cibo………………

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