Poesie
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IL PROFUMO DEL MARE (Antonino Tumminia)
IL PROFUMO DEL MARE
di ANTONINO TUMMINIA / 2018Tieni aperto l’Oblò della speranza,
fai che il mare e il suo profumo
entri nella tua anima,
onda dopo onda,
sincronizza i battiti del tuo cuore
col movimento delle maree,
mettiti al timone della tua vita,
mai monotona, mai uguale
e sempre imprevedibile,
come il mare. - Attualità, Il mare nelle canzoni, Marinai, Marinai di una volta, Poesie, Racconti, Recensioni, Storia, Un mare di amici
1.3.2012, arrivederci in Piazza Grande marinaio, dove è profondo il mare
(4 marzo 1943 – 1 marzo 2012)
…dove è profondo il mare tra le gente del porto, ladri e puttane.
Se io fossi un angelo, non starei nelle processioni nelle scatole dei presepi, starei seduto fumando una Marlboro al dolce fresco delle siepi, sarei un buon angelo, parlerei con Dio, gli ubbidirei, e amandolo a modo mio gli parlerei a modo mio e gli direi:
– ” Cosa vuoi tu da me?”…
…“Lo so che Santi che pagano il mio pranzo non ce n’è sulle panchine in Piazza Grande, ma quando ho fame di “mercanti” come me qui non ce n’è.
A modo mio avrei bisogno di carezze anch’io. Avrei bisogno di pregare Dio, ma la mia vita non la cambierò mai, mai, mai. A modo mio quel che sono l’ho voluto io e, se non ci sarà più gente come me voglio morire in Piazza Grande, tra i gatti che non han padrone come me, attorno a me, tra la gente del porto, ladri e puttane che mi chiamano “Gesù Bambino”.Com’è profondo il mare
Lucio Dalla
Ci nascondiamo di notte per paura degli automobilisti degli ipnotisti.
Siamo i gatti neri, siamo i pessimisti, siamo i cattivi pensieri e non abbiamo da mangiare… com’è profondo il mare, com’è profondo il mare
Babbo, che eri un gran cacciatore di quaglie e di fagiani caccia via queste mosche che non mi fanno dormire, che mi fanno arrabbiare…com’è profondo il mare, com’è profondo il mare.
E’ inutile, non c’è più lavoro, non c’è più decoro, Dio o chi per lui sta cercando di dividerci, di farci del male, di farci annegare … com’è profondo il mare, com’è profondo il mare.
Con la forza di un ricatto l’uomo diventò qualcuno, resuscitò anche i morti, spalancò prigioni, bloccò sei treni con relativi vagoni, innalzò per un attimo il povero ad un ruolo difficile da mantenere, poi lo lasciò cadere a piangere e a urlare solo in mezzo al mare …com’è profondo il mare
Poi da solo l’urlo diventò un tamburo e il povero come un lampo nel cielo sicuro cominciò una guerra per conquistare quello scherzo di terra che il suo grande cuore doveva coltivare …com’è profondo il mare, com’è profondo il mare.
Ma la terra gli fu portata via, compresa quella rimasta addosso, fu scaraventato in un palazzo,in un fosso, non ricordo bene. Poi una storia di catene, bastonate e chirurgia sperimentale …com’è profondo il mare, com’è profondo il mare.
Intanto un mistico, forse un aviatore, inventò la commozione e rimise d’accordo tutti, i belli con i brutti, con qualche danno per i brutti che si videro consegnare nn pezzo di specchio così da potersi guardare …com’è profondo il mare, com’è profondo il mare.
Frattanto i pesci, dai quali discendiamo tutti, assistettero curiosi al dramma collettivo di questo mondo che a loro indubbiamente doveva sembrar cattivo e cominciarono a pensare nel loro grande mare…com’è profondo il mare, nel loro grande mare, com’è profondo il mare.
E’ chiaro che il pensiero dà fastidio anche se chi pensa é muto come un pesce anzi, un pesce è come pesce, è difficile da bloccare perché lo protegge il mare …com’è profondo il mare.
Certo, chi comanda non è disposto a fare distinzioni poetiche: “il pensiero come l’oceano, non lo puoi bloccare, non lo puoi recintare”… così stanno bruciando il mare, così stanno uccidendo il mare, così stanno umiliando il mare, così stanno piegando il mare. -
Gli amici … e la neve
- Attualità, Che cos'è la Marina Militare?, Marinai, Marinai di una volta, Naviglio, Poesie, Recensioni, Un mare di amici
Tempesta (Carmelo Scimone)
Tempesta
(Carmelo Scimone)Furibonda lotta di venti contrari
il mare sconvolto
spumeggia e freme
insiste con forza e fierezza
il vento flagella
quelle che erano le calme acque del porto
assalta i navigli
spingendoli a cozzare
fra loro
spezza…
disperde…
affonda…
i marinai corrono come mille formiche
cercando di salvare i loro legni
nulla può il misero uomo
grande e la forza contro qui lotta
e misero e lo spettacolo
di quel che rimane. -
I Marinai (Franco Spagnoli di Montecarlo)
di Franco Spagnoli
segnalata da Franco Schinardi - Attualità, Che cos'è la Marina Militare?, Marinai, Marinai di una volta, Naviglio, Poesie, Recensioni, Un mare di amici
La mia Divisa, la confessione di un ammiraglio
di Enzo Arena
Cari colleghi/amici non più in servizio attivo, credo di interpretare la nostalgia e le sensazioni che ognuno di noi prova quando, a volte per caso a volte volutamente, si imbatte nell’armadio che conserva la nostra divisa o in un cassetto nel quale è conservato un distintivo, un berretto, due stellette, oppure la scarpe bianche che ci fanno venire in mente i modi più svariati e bizzarri per pulirle. Ricordate?
La mia divisa
si sente trascurata,
dentro un armadio
adesso a riposare.
Io me la guardo
e lei comincia a dire.
Io me l’ascolto
e lei mi tocca il cuore.
Ricordi?…berretto,
stellette ed eri fiero.
Ero con te
in ogni posto andavi.
Ero blu, ero bianca,
ero “di bordo”.
Ero il tuo orgoglio
quando mi indossavi.
Cara divisa,
non cambio la mia pelle.
Non sei mai stata
un semplice vestito.
Cucita addosso
ed anche dentro il cuore.
Tu lo sai bene
che non ti ho mai tradito! -
Liberazione nei lager
di Giovanni Presutti (*)
…non basta morire per dimenticare.
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