Le parabole e ritratti di Toty Donno

  • Le parabole e ritratti di Toty Donno,  Racconti,  Recensioni,  Storia

    Sta’ vicino al generale

    a cura di Toty Donno

    Durante la prima guerra mondiale furono chiamati al fronte anche i giovanissimi appena diciottenni.
    L’addio alle famiglie di questi soldatini era straziante.
    Alla stazione di una grande città, genitori e amici si stringevano intorno ad un gruppo di soldati in partenza.
    Tutti si abbracciavano piangendo: molti si vedevano per l’ultima volta.
    Un uomo stringeva la mano del suo ragazzo e cercava invano di dirgli addio. I suoi occhi erano pieni di lacrime. Le mani gli tremavano e non riusciva a parlare. Quello era il suo unico figlio, lo amava con tutte le sue forze.
    Ma che cosa poteva dirgli? Che cosa poteva riportarglielo a casa?
    Il treno fischiò. I soldati dovevano affrettarsi a salire in carrozza.
    L’uomo desiderava raccomandare qualcosa a suo figlio. Se lo strinse al petto e mormorò:
    – “Giovannino mio,Giovannino mio! Non farti uccidere!”.
    I soldati erano sul treno che stava per partire. La folla applaudiva e agitava le braccia in segno di saluto.
    L’uomo, straziato, fissava il suo Giovanni che lo salutava dal finestrino. Voleva ancora dirgli qualcosa.
    Il treno incominciò a muoversi. Il padre agitò il braccio. Poi si aprì un varco tra la folla, si avvicinò al treno e gridò:
    – “Giovannino, ragazzo mio, sta’ vicino al generale!”
    Dove stanno i generali, non arrivano i colpi del nemico.
    E’ questo il dono che ti fa la Chiesa: la garanzia di essere vicino al Generale.
    Se non vuoi farti uccidere dal nemico, sta’ vicino al Generale…

  • Le parabole e ritratti di Toty Donno,  Racconti,  Recensioni,  Sociale e Solidarietà

    La gita in barca

    a cura di Toty Donno

    Un giorno, un potente re, fece convocare un vecchio la cui fama di santità si era diffusa per tutto il regno.
    – “Tu dici che l’uomo che ha compiuto tutto il male possibile per cent’anni e prima di morire chiede perdono a Dio, otterrà di rinascere in cielo. Se invece uno compie un solo delitto e non si pente, finirà all’inferno. E’ giusto questo? Cento delitti sono più leggeri di uno?”.
    Il vecchio rispose al re:
    – “Se prendo un sassolino grosso così, e lo depongo sulla superficie del lago, andrà a fondo o galleggerà?”.
    – “Andrà a fondo”, rispose il re.
    – “E se prendo cento grosse pietre, le metto in una barca e spingo la barca in mezzo al lago,
    andranno a fondo o galleggeranno?”.
    – “Galleggeranno”.
    – “Allora cento pietre e una barca sono più leggere d’un sassolino?”.
    Il re non sapeva che cosa rispondere. E il vecchio spiegò:
    – ” Un uomo anche se ha molto peccato ma si appoggia a Dio,
    non cadrà nell’inferno, Invece l’uomo che fa il male anche una volta sola, e non ricorre alla misericordia di Dio, andrà perduto”.
    Buona gita in barca a tutti noi!

  • Le parabole e ritratti di Toty Donno,  Racconti,  Recensioni

    L’offesa

    a cura di Toty Donno

    Un maestro propose ai suoi discepoli il seguente racconto:
    Un uomo camminava per una strada, ad un tratto inciampò su di una gran pietra.
    La raccolse, e la portò con sé.
    Poco dopo inciampò in un’altra pietra, e anche quella volta la raccolse portandola con sè.
    Dopo, su ogni pietra che inciampava, se la caricava, fino a che quel peso diventò tanto grande, che l’uomo non riusciva più a camminare.
    Che cosa pensate di quest’uomo?
    “Secondo me, è uno sciocco”, rispose uno dei discepoli “che motivo aveva di raccogliere tutte le pietre sulle quali inciampava?”
    Il maestro rispose:
    “E’ proprio quello che fanno coloro che si caricano delle offese che ricevono, quelle offese accettate con rassegnazione, nonostante l’amarezza subita.
    Non bisogna caricarci di ‘pietre’ inopportune del rancore contro gli altri o contro noi stessi.
    Se mettiamo da parte quell’inutile carico, se non lo portiamo con noi, il nostro cammino sarà più facile e il nostro passo più leggero”.
    Non viviamo più portando pesi inutili, Gesù ci ha resi completamente liberi!
    Se andiamo a Lui portandogli ogni nostro peso che ci opprime, Lui lo porterà per noi.

    Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi”. (Giovanni 8:36)

  • Le parabole e ritratti di Toty Donno,  Racconti,  Recensioni,  Sociale e Solidarietà

    Pescare di più…

    a cura di Toty Donno

    Un giorno un fuori bordo attracca in un piccolo villaggio messicano sulla costa. Un turista americano fa i complimenti ad un pescatore messicano sulla qualità del pesce e gli chiede quanto tempo ha impiegato per pescarlo.
    “Poco tempo” risponde il messicano.
    “Ma allora, perché non sei rimasto un altro po’ per pescare di più?” chiede l’americano.
    Il messicano gli spiega che quanto pescato è sufficiente a soddisfare i propri bisogni e quelli della sua famiglia.

  • Le parabole e ritratti di Toty Donno,  Racconti,  Recensioni,  Sociale e Solidarietà

    Tutto ciò che dici parla di te

    a cura di Toty Donno

    Un giorno all’imbrunire, un contadino sedette sulla soglia della sua umile casa a godersi il fresco.
    Nei pressi, si snodava una strada che portava al paese, ed un uomo passando vide il contadino e pensò:
    – “Quest’uomo è certo un ozioso, non lavora e passa tutto il giorno seduto sulla soglia di casa…”.
    Poco dopo, ecco apparire un altro viandante.
    Costui pensò:
    – “Quest’uomo è un dongiovanni. Siede qui per poter guardare le ragazze che passano e magari infastidirle…”.
    Infine, un forestiero diretto al villaggio disse tra sé:
    – “Quest’uomo è certamente un gran lavoratore. Ha faticato tutto il giorno ed ora si gode del meritato riposo…”.
    In realtà, noi non possiamo sapere un granché sul contadino che sedeva sulla soglia di casa.
    Al contrario, possiamo dire molto sui tre uomini diretti al paese: il primo era un ozioso, il secondo un poco di buono,il terzo un gran lavoratore.
    Tutto ciò che dici parla di te; soprattutto quando parli di qualcun altro.

  • Le parabole e ritratti di Toty Donno,  Racconti,  Recensioni,  Sociale e Solidarietà

    Una logica Divina

    di Bruno Ferrero
    (Segnalata da Toty Donno)

    Una catechista aveva raccontato ai suoi ragazzi del catechismo la parabola del figliol prodigo, ma si era accorta che dopo un po’ molti si erano distratti. Allora aveva chiesto che gliene scrivessero il riassunto. Uno di loro scrisse così:
    “Un uomo aveva due figli, quello più giovane però non ci stava volentieri a casa, e un giorno se ne andò via lontano, portando con sé tutti i soldi. Ma ad un certo punto questi soldi finirono e allora il ragazzo decise di tornare a casa perché non aveva neanche da mangiare. Quando stava per arrivare, suo padre lo vide e tutto contento prese un bel bastone e gli corse incontro. Per strada incontrò l’altro figlio, quello buono, che gli chiese dove stava andando così di corsa e con quell’arnese: “E’ tornato quel disgraziato di tuo fratello; dopo quel che ha fatto si merita un bel po’ di botte!”.
    “Vuoi che ti aiuti anch’io, papà?”.
    “Certo”, rispose il padre.
    E così, in due, lo riempirono di bastonate. Alla fine il padre chiamò un servo e gli disse di uccidere il vitello più grasso e di fare una grande festa, perché s’era finalmente tolto la voglia di suonargliele a quel figlio che gliel’aveva combinata proprio grossa!.
    Capire la logica del cuore di Dio è difficile per tutti.

  • Le parabole e ritratti di Toty Donno,  Racconti,  Recensioni,  Sociale e Solidarietà

    Il rischio di vivere

    a cura di Toty Donno

    Due semi si trovavano fianco a fianco nel fertile terreno autunnale. Il primo seme disse:
    “Voglio crescere! Voglio spingere le mie radici in profondità nel terreno sotto di me e fare spuntare i miei germogli sopra la crosta della terra sopra di me… Voglio dispiegare le mie gemme tenere come bandiere per annunciare l’arrivo della primavera… Voglio sentire il calore del sole sul mio volto e la benedizione della rugiada mattutina sui miei petali!”. E crebbe.
    L’altro seme disse:
    “Che razza di destino, il mio! Ho paura. Se spingo le mie radici nel terreno sotto di me, non so cosa incontrerò nel buio. Se mi apro la strada attraverso il terreno duro sopra di me posso danneggiare i miei delicati germogli… E se apro le mie gemme e una lumaca cerca di mangiarsele? E se dischiudessi i miei fiori, un bambino potrebbe strapparmi da terra. No, è meglio che aspetti finché ci sarà sicurezza”. E aspettò.
    Una gallina che raschiava il terreno d’inizio primavera in cerca di cibo trovò il seme che aspettava e subito se lo mangiò.

    « Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa cosa è dentro l’uomo. Solo lui lo sa! »
    (Papa Giovanni Paolo II. Omelia della messa di inaugurazione del pontificato, 22 ottobre 1978[1].)