Le parabole e ritratti di Toty Donno

  • Le parabole e ritratti di Toty Donno,  Racconti,  Sociale e Solidarietà

    La gita in barca

    a cura di Toty Donno

    Un giorno, un potente re, fece convocare un vecchio la cui fama di santità si era diffusa per tutto il regno.
    – “Tu dici che l’uomo che ha compiuto tutto il male possibile per cent’anni e prima di morire chiede perdono a Dio, otterrà di rinascere in cielo. Se invece uno compie un solo delitto e non si pente, finirà all’inferno. E’ giusto questo? Cento delitti sono più leggeri di uno?”.
    Il vecchio rispose al re:
    – “Se prendo un sassolino grosso così, e lo depongo sulla superficie del lago, andrà a fondo o galleggerà?”.
    – “Andrà a fondo”, rispose il re.
    – “E se prendo cento grosse pietre, le metto in una barca e spingo la barca in mezzo al lago, andranno a fondo o galleggeranno?”.
    – “Galleggeranno”.
    – “Allora cento pietre e una barca sono più leggere d’un sassolino?”.
    Il re non sapeva che cosa rispondere.
    E il vecchio spiegò:
    – ” Un uomo anche se ha molto peccato ma si appoggia a Dio, non cadrà nell’inferno, Invece l’uomo che fa il male anche una volta sola, e non ricorre alla misericordia di Dio, andrà perduto”.
    Buona gita in barca a tutti noi!!!

  • Le parabole e ritratti di Toty Donno,  Racconti,  Recensioni,  Sociale e Solidarietà

    La vita è una corsa ad ostacoli

    a cura di Toty Donno

    Un giorno, apparve un piccolo buco in un bozzolo; un uomo che passava per caso, si mise a guardare la farfalla che per varie ore, si sforzava per uscire da quel piccolo buco. Dopo molto tempo, sembrava che essa si fosse arresa ed il buco fosse sempre della stessa dimensione. Sembrava che la farfalla ormai avesse fatto tutto quello che poteva, e che non avesse più la possibilità di fare niente altro.
    Allora l’uomo decise di aiutare la farfalla: prese un temperino ed aprì il bozzolo.
    La farfalla uscì immediatamente. Però il suo corpo era piccolo e rattrappito e le sue ali erano poco sviluppate e si muovevano a stento.
    L’uomo continuò ad osservare perché sperava che, da un momento all’altro, le ali della farfalla si aprissero e fossero capaci di sostenere il corpo, e che essa cominciasse a volare.
    Ma non successe nulla!
    La farfalla passò il resto della sua esistenza trascinandosi per terra con un corpo rattrappito e con le ali poco sviluppate. Non fu mai capace di volare.
    Ciò che quell’uomo, con il suo gesto di gentilezza e con l’intenzione di aiutare non capiva, era che passare per lo stretto buco del bozzolo era lo sforzo necessario affinché la farfalla potesse trasmettere il fluido del suo corpo alle sue ali, così che essa potesse volare.
    Era la forma con cui Dio la faceva crescere e sviluppare.

    …La vita è una corsa ad ostacoli. Dio è il nostro allenatore: ci vuole tutti campioni.

  • Le parabole e ritratti di Toty Donno,  Racconti,  Recensioni,  Sociale e Solidarietà

    Prigionia

    a cura di Toty  Donno

    Un ex prigioniero di un campo di concentramento nazista era andato a trovare un amico che aveva vissuto con lui la stessa tragica esperienza.
    – “Hai perdonato i nazisti?” chiese all’amico.
    -“Si”.
    – “Io invece no ….. Nutro ancora un fortissimo odio nei loro confronti”.
    – “In questo caso”, gli spiegò con dolcezza l’amico, “sei ancora loro prigioniero”.

    …i veri nemici non sono coloro che ci odiano, bensì quelli che noi odiamo.

  • Le parabole e ritratti di Toty Donno,  Racconti,  Recensioni,  Sociale e Solidarietà

    Siamo solo dei pezzi di legno

    a cura di Toty Donno

    Al centro un piccolo fuoco moriva lentamente per mancanza di combustibile.
    Il freddo si faceva sempre più insopportabile. La prima persona era una donna, ma un guizzo della fiamma illuminò il volto di un immigrato dalla pelle scura. La donna se ne accorse. Strinse il pugno intorno al suo pezzo di legno Perché consumare il suo legno per scaldare uno scansafatiche venuto a rubare pane e lavoro?
    L’uomo che stava al suo fianco vide uno che non era del suo partito. Mai e poi mai avrebbe sprecato il suo bel pezzo di legno per un avversario politico.
    La terza persona era vestita malamente e si avvolse ancora di più nel giaccone bisunto, nascondendo il suo pezzo di legno. Il suo vicino era certamente ricco. Perché doveva usare il suo ramo per un ozioso riccone?
    Il ricco sedeva pensando ai suoi beni, alle due ville, alle quattro automobili e al sostanzioso conto in banca. Le batterie del suo telefonino erano scariche, doveva conservare il suo pezzo di legno a tutti i costi e non consumarlo per quei pigri e inetti. Il volto scuro dell’immigrato era una smorfia di vendetta nella fievole luce del fuoco ormai spento. Stringeva forte il pugno intorno al suo pezzo di legno. Sapeva bene che tutti quei bianchi lo disprezzavano. Non avrebbe mai messo il suo pezzo di legno nelle braci del fuoco. Era arrivato il momento della vendetta.
    L’ultimo membro di quel mesto gruppetto era un tipo gretto e diffidente. Non faceva nulla se non per profitto. Dare soltanto a chi dà, era il suo motto preferito. Me lo devono pagare caro questo pezzo di legno, pensava.
    Li trovarono così, con i pezzi di legno stretti nei pugni, immobili nella morte per assideramento.
    Non erano morti per il freddo di fuori, erano morti per il freddo di dentro.

  • Le parabole e ritratti di Toty Donno,  Racconti,  Recensioni,  Sociale e Solidarietà

    La felicità di rendere felici

    a cura di Toty Donno

    Due uomini, entrambi molto malati, occupavano la stessa stanza d’ospedale. A uno dei due uomini era permesso mettersi seduto sul letto per un’ora ogni pomeriggio per aiutare il drenaggio dei fluidi dal suo corpo. Il suo letto era vicino all’unica finestra della stanza. L’altro uomo doveva restare sempre sdraiato. Infine i due uomini fecero conoscenza e cominciarono a parlare per ore. Parlarono delle loro mogli e delle loro famiglie, delle loro case,del loro lavoro, del loro servizio militare e dei viaggi che avevano fatto. Ogni pomeriggio l’uomo che stava nel letto vicino alla finestra poteva sedersi e passava il tempo raccontando al suo compagno di stanza tutte le cose che poteva vedere fuori dalla finestra. L’uomo nell’altro letto cominciò a vivere per quelle singole ore nelle quali il suo mondo era reso più bello e più vivo da tutte le cose e i colori del mondo esterno. La finestra dava su un parco con un delizioso laghetto. Le anatre e i cigni giocavano nell’acqua mentre i bambini facevano navigare le loro barche giocattolo. Giovani innamorati camminavano abbracciati tra fiori di ogni colore e c’era una bella vista della città in lontananza. Mentre l’uomo vicino alla finestra descriveva tutto ciò nei minimi dettagli, l’uomo dall’altra parte della stanza chiudeva gli occhi e immaginava la scena. In un caldo pomeriggio l’uomo della finestra descrisse una parata che stava passando. Sebbene l’altro uomo non potesse sentire la banda, poteva vederla. Con gli occhi della sua mente così come l’uomo dalla finestra gliela descriveva. Passarono i giorni e le settimane. Un mattino l’infermiera del turno di giorno portò loro l’acqua per il bagno e trovò il corpo senza vita dell’uomo vicino alla finestra, morto pacificamente nel sonno. L’infermiera diventò molto triste e chiamò gli inservienti per portare via il corpo. Non appena gli sembrò appropriato, l’altro uomo chiese se poteva spostarsi nel letto vicino alla finestra. L’infermiera fu felice di fare il cambio, e dopo essersi assicurata che stesse bene, lo lasciò solo. Lentamente, dolorosamente, l’uomo si sollevò su un gomito per vedere per la prima volta il mondo esterno. Si sforzò e si voltò lentamente per guardare fuori dalla finestra vicina al letto. Essa si affacciava su un muro bianco. L’uomo chiese all’infermiera che cosa poteva avere spinto il suo amico morto a descrivere delle cose così meravigliose al di fuori da quella finestra. L’infermiera rispose che l’uomo era cieco e non poteva nemmeno vedere il muro. “Forse, voleva farle coraggio.” disse.

    Epilogo: vi è una tremenda felicità nel rendere felici gli altri, anche a dispetto della nostra situazione. Un dolore diviso è dimezzato, ma la felicità divisa è raddoppiata.
    Se vuoi sentirti ricco conta le cose che possiedi che il denaro non può comprare.
    L’oggi è un dono, è per questo motivo che si chiama presente.

  • Le parabole e ritratti di Toty Donno,  Racconti,  Recensioni,  Sociale e Solidarietà

    L’uovo

    a cura di Toty Donno

    Una donna, che non aveva grandi risorse economiche, trovò un uovo.
    Tutta felice, chiamò il marito e i figli e disse:
    “Tutte le nostre preoccupazioni sono finite! Guardate un po’: ho trovato un uovo! Noi non lo mangeremo, ma lo porteremo al nostro vicino perché lo faccia covare dalla sua chioccia.
    Così presto avremo un pulcino, che diventerà una gallina.
    Noi naturalmente non mangeremo la gallina, ma le faremo deporre molte uova, e dalle uova avremo molte altre galline, che faranno altre uova. Così avremo tante galline e tante uova.
    Noi non mangeremo né galline né uova, ma le venderemo e ci compreremo una vitellina. Alleveremo la vitellina e la faremo diventare una mucca.
    La mucca ci darà altri vitelli, finché avremo una bella mandria. Venderemo la mandria e ci compreremo un campo,poi venderemo e compreremo,compreremo e venderemo…”.
    Mentre parlava, la donna gesticolava. L’uovo le scivolò di mano e si spiaccicò per terra.
    Chiediamo mai a DIO: “Qual è il tuo progetto?”