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Francesco Caccavale

di Maria Caccavale

( Taranto, 14.4.1915 – Caserta, 17.3.1963)

… riceviamo e con infinito orgoglio e commozione pubblichiamo.

Buongiorno,
mi chiamo Maria Caccavale, sono la figlia di Francesco Caccavale, nato a Taranto il 14 aprile 1915, 2° Capo Cannoniere Artificiere, imbarcato sulla regia nave Diana  al momento dell’affondamento avvenuto nel 1942.
Papà fu salvato dalla Nave Ospedaliera, dopo giorni di galleggiamento.
In questo periodo mi sono dedicata alla trascrizione (per adesso manuale, perché è molto difficile l’interpretazione di alcuni termini) del diario di quella tragedia vissuta da papà e dai suoi compagni, diario scritto subito dopo le cure e durante la convalescenza. De diario custodisco gelosamente una fotocopia e reca la data del 3 agosto 1942.
Papà, purtroppo, ci ha lasciato troppo presto. È morto a Caserta il 17 marzo 1963, a soli 47 anni. 

Papà è il primo in alto a sinistra 

Non è possibile descrivere l’emozione che ho provato nel leggere quelle pagine piene di sentimenti, disperazione, coraggio. In quelle pagine ho riscoperto mio padre, uomo meraviglioso, uomo eroico che, con la sua disciplina, mi ha insegnato ad andare avanti da sola.

Papà è quello che comanda il plotone di Marinai

Il monito di papà, a noi quattro figli, era: STUDIARE, STUDIARE. Io gli ho dedicato la mia laurea.
La vicenda tragica di mio padre e dei suoi compagni dovrebbe far riflettere la società attuale.

Mi piacerebbe tanto avere un riscontro da parte di parenti di quei marinai che hanno vissuto la tragedia di papà.
Grazie. 

Queste foto che invio sono incorniciate e non ci permettiamo di toccarle. Le ha in custodia la prima sorella.

La regia nave Diana. La nota è di papà.

Il diario non ha copertina. Le mando la prima e l’ultima pagina dove sono riportati  i nomi dei suoi compagni.

Papà con i suoi ragazzi

Breve storia della regia nave Diana
di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra
L’avviso veloce Diana fu progettato come yacht del Capo del Governo e successivamente modificato per le esigenze belliche.
Costruito presso i Cantieri del Quarnaro a Fiume fu impostato il 31.5.1939, varato il 25.5.1940 ed entrò in servizio il successivo 12 novembre.

La sua brevissima vita fu costellata anche da spiacevoli episodi. Un primo incidente si verificò il 28 settembre 1940 nel porto di Messina, quando entrò in collisione con il regio sommergibile Onice danneggiandolo; u secondo episodio avvenne il 1° novembre 1940 mentre la nave era in manovra nel porto di Fiume dove accidentalmente speronò e affondò il regio rimorchiatore Quarnero.
Inviata nell’isola di Rodi per approvvigionamento viveri (il comandante ricevette una medaglia d’argento al valor militare da parte del governatore del Dodecaneso).

La regia nave Diana fu impiegata anche come nave appoggio durante la fallimentare incursione della X Flottiglia MAS contro Malta. Salpò da Augusta al comando del Capitano di Corvetta Mario Di Mauro il 25 luglio 1940 con a bordo 9 barchini esplosivi e un motoscafo modificato che avrebbero dovuto distruggere le ostruzioni. L’attacco fu un totale fallimento per il rilevamento dei radar, tutti i barchini e gli SLC andarono distrutti o catturati, mitragliati da aerei britannici … solo in undici marinai si salvarono su una cinquantina di operatori.
La regia nave Diana effettuò la sua ultima missione a Tobruk dove fu silurata ed affondata dal sommergibile HMS Thrasher il 29.6.1942 alle ore 11.45  e s’inabissò rapidamente a 75 miglia a nord del Golfo di Bomba (Cirenaica) in posizione 33°30’N e 23°30’E.
I soccorsi arrivarono tra il 29 e il 30 giugno, da parte della nave ospedaliera Arno che si occupò del recupero dei superstiti.
Perirono 336 uomini.

Caratteristiche tecniche
Dislocamento: normale: 2.487 tonnellate – pieno carico: 2.591 tonnellate
Dimensioni: lunghezza: 113,9 (fuori tutto) mt. – larghezza: 11,7 mt. – immersione: 3,9 mt.
Motori: 4 caldaie – 2 turbine – 2 eliche
Potenza: 31.100 HP
Velocità: 28 nodi
Armamento: 2 pezzi da 102/35 – 6 pezzi da 20/65 – 2 scaricabombe A.S. – 87 mine
Equipaggio : 152 uomini.

Dello stesso argomento sul blog:
https://www.lavocedelmarinaio.com/2019/06/29-6-1942-in-ricordo-di-erasmo-franciosa-e-laffondamento-del-regio-avviso-veloce-diana/

7 commenti

  • Maria Caccavale

    Non trovo le parole per dirle la gratitudine e la gioia che lei ha dato a me e alle mie sorelle.
    Mio fratello ha raggiunto mamma e papà l’anno scorso. Da lassù saranno felicissimi di quanto da lei fatto.
    Manca solo la foto di papà da solo.. Sono ancora più emozionata per la sua opera.
    Lei ha reso onore a papà. Se leggesse quella tragedia. Cose incredibili.
    Non so se mi posso permettere.
    Le mando un forte affettuoso abbraccio.
    Grazie da parte mia e da parte delle mie sorelle.

    GRAZIE. GRAZIE. GRAZIE

  • Ezio Vinciguerra

    Buonasera signora Maria,
    adesso riposa/riposano in pace fra i flutti dell’Altissimo nell’immenso mare della Misericordia Divina. ONORI.
    Grazie per la commovente testimonianza ed aggiungo anche preziosa.
    ONORI A SUO PADRE E ANCHE A LEI.

  • Giorgia Gazzarata

    Buongiorno signora Maria, spero che lei possa leggere questo messaggio. Mio nonno (Amedeo Gazzarata) si trovava sulla nave Diana nel momento in cui è affondata ed era marconista (per quanto ne sappiamo). Ho appena scritto una mail all’autore chiedendo di metterci in contatto, spero vivamente che lei possa accettare. Nel mentre, la ringrazio per questo articolo!

  • Maria Caccavale

    Buongiorno a Lei signora Giorgia,
    abbiamo provveduto ad inoltrare questa sua mail alla
    signora Maria che ha voluto testimoniare l’amore per
    il suo papà.
    Sono certo che intraprenderete un’amicizia forte e duratura
    perché temprata dal vostro coraggio di donne e, mi si permetta,
    di Marinai per sempre. Marinaie della Misericordia Divina.
    Ezio Vinciguerra

  • Maria Caccavale

    Ciao Giorgia, mi fa molto piacere questo contatto.
    Ti dico subito che ho deciso di inviare ai parenti dei Marinai che hanno vissuto la tragedia dell’affondamento della Regia Nave Diana, una copia del diario di papà da me trascritto.
    La grafia è molto difficile da interpretare perché papà ha scritto il diario durante la convalescenza.

    Le copie saranno pronte la settimana prossima.

    Se ti fa piacere avere questa copia mandami il tuo indirizzo e te la manderò.

    Intanto ti invio un caro saluto.

    MI sono permessa di darti del tu perché sicuramente sei molto più giovane di me e, ti prego, anche tu dammi del tu.

    Non puoi capire la mia emozione da quando ho trascritto il diario.

    Purtroppo papà, salvatosi dall’affondamento, ci ha lasciati troppo, troppo, troppo presto, però è sempre con me.

    Ciao.

  • Luca Romagnoli

    Mi è capitato tra le mani il libretto del funerale di mio nonno Raffaele D’Angelo, anche lui perito nell’affondamento del Diana. In loro ricordo.

  • Giammaria Benito

    Gentile signora. Leggo solo ora quanto ha voluto scrivere su suo padre e sulla nave Diana. Ho cercato per anni notizie su quella tremenda sciagura. C’era imbarcato un mio fratello (Armando Giammaria) e ricordo perfettamente, sebbene avessi allora 9 anni, l’angoscia e la disperazione di mia madre. La notizia fu laconica. Ci fu detto che risultava “disperso” , ma si capì subito che la realtà era ancora più drammatica.

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