Marinai,  Marinai di una volta,  Naviglio,  Racconti,  Recensioni,  Storia

6.3.1930, entra in servizio la regia nave Ugolino Vivaldi

di Carlo Di Nitto

Cacciatorpediniere dal 1938

Il regio esploratore “Ugolino Vivaldi”, classe “Navigatori”, dislocava 2600 tonnellate a pieno carico. Costruito nei Cantieri Navali Odero di Genova Sestri, fu impostato il 16 maggio 1927 e varato il 09 gennaio 1929. Fu consegnato ed entrò in servizio nella Regia Marina il 06 marzo 1930. Il 5 settembre 1938 venne declassato a cacciatorpediniere e gli fu attribuita la sigla VI .
Come altre unità della sua classe, pochi mesi dopo la consegna, venne sottoposto a grandi lavori di modifica delle sovrastrutture. Successivamente partecipò alla Crociera Atlantica e, come componente del 1° Gruppo della Divisione Esploratori, prese parte alle cerimonie per il cinquantenario dell’Accademia Navale di Livorno.
Negli anni che seguirono svolse intensa attività di squadra culminata con la partecipazione alle operazioni della guerra civile spagnola.
Sottoposto ad un secondo ciclo di grandi lavori che ne modificarono ulteriormente linea ed aspetto, fu declassato a cacciatorpediniere e gli fu attribuita la sigla VI.
Rientrato in squadra, partecipò alle operazioni per l’occupazione dell’Albania svolgendo compiti di scorta convogli fra l’Italia e i porti albanesi.
Dopo lo scoppio delle ostilità operò intensamente e la sua attività bellica fu fra le più gloriose e brillanti.

Nel luglio 1940 si distinse durante lo scontro di Punta Stilo. Nei successivi due mesi, facendo base ad Augusta, eseguì diverse missioni di ricerca e caccia antisommergibile. In una di queste, il 1° agosto 1940 affondò, speronandolo, il sommergibile inglese “Oswald” salvandone poi la maggior parte dell’equipaggio.
Dopo i lavori, conseguenti ai danni derivati dal suddetto speronamento, svolse efficacemente numerose scorte ai convogli tra la Libia, la Grecia e le acque nazionali.
Nel giugno 1942 partecipò eroicamente alla Battaglia di Pantelleria (o di Mezzo Giugno), durante la quale venne pesantemente colpito da un colpo da 120 mm. nemico. Le vittime furono numerose (24 Caduti) e i danni gravi, ma con l’aiuto dell’unità gemella “Malocello” riuscì fortunosamente a raggiungere Pantelleria e poi le acque nazionali.
Rimasto ai lavori fino alla primavera del 1943, fu revisionato completamente e dotato di nuove apparecchiature per la ricerca del nemico. Rientrato in armamento, svolse missioni di posa mine nelle acque della Sardegna durante le quali subì numerosi attacchi aerei, sempre respinti, che causarono però diverse vittime fra gli uomini dell’equipaggio.
Dopo la proclamazione dell’armistizio, ottemperando agli ordini ricevuti, diresse da Genova per le Bocche di Bonifacio per attaccare il traffico di motozattere tedesche verso la Corsica. Verso le ore 16 del 9 settembre 1943, unitamente al gemello “Da Noli”, ingaggiò combattimento con le unità germaniche riuscendo ad affondarne alcune. Purtroppo venne colpito dal fuoco di batterie costiere e, sia pur rallentato, diresse verso le Baleari. Attaccato da aerei, venne nuovamente colpito da una bomba. Nonostante gli sforzi dell’equipaggio, il “Vivaldi”, alle ore 11.30 del mattino del 10 settembre, affondò trascinando con sé 58 Marinai.
Si chiudeva così la vita di questa gloriosa Unità che, per il valore dimostrato, era stata decorata con Medaglia d’Argento al Valor Militare. Durante il Secondo conflitto mondiale aveva effettuato 155 missioni di guerra, fra cui 54 di scorte a convogli, percorrendo 59.991 miglia.
Il suo motto fu: “Con la prora diritta a gloria e a morte”.
ONORE AI CADUTI !


Ciro Faella
di Antonio Cimmino e Claudio Confessore

(Teano, 28.8.1920 – 7.5.1983)

PER GRAZIA RICEVUTA

Ciro Faella nasce a a Teano il 28.8.1920, marinaio di carriera, all’inizio della guerra fu imbarcato come Sottocapo Furiere sul regio cacciatorpediniere Ugolino Vivaldi partecipando alla “Battaglia di Pantelleria” il 9.5.1943 contro formazioni della Mediterranean Fleet, guadagnandosi una onorificenza per essersi comportato “con onore”. 
Era imbarcato sulla stessa unità quando, dopo la proclamazione dell’armistizio, il cacciatorpediniere ricevette l’ordine di dirigersi a Civitavecchia per imbarcare Vittorio Emanuele II.

Scappando da Roma il Re decise però di imbarcarsi a Pescara per Brindisi, per cui il 9 settembre 1943 al cacciatorpediniere fu ordinato di dirigersi verso La Maddalena per unirsi alla Squadra Navale.
Nelle Bocche di Bonifacio, unitamente al cacciatorpediniere Da Noli, si scontrarono con motovedette e motozattere tedesche affondandone alcune, ma furono cannoneggiati da batterie tedesche presenti sulle coste della Corsica.
Il Da Noli, dopo essere stato colpito, affondò urtando contro una mina (218 morti e 39 sopravvissuti), mentre il Vivaldi fu ripetutamente colpito e danneggiato da bombardieri tedeschi, alcuni dei quali usavano bombe radioguidate tipo Henschel Hs 293. Navigando in precarie condizioni, nei pressi dell’Asinara, fu dato l’ordine di abbandonare la nave ormai appruata per i danni subiti.

Il capitano di corvetta Alessandro Cavriani ed il capo meccanico Virginio Fasan, tornarono a bordo per accelerarne la fine, ma scomparvero entrambi con la nave che colava a picco. 
Era il 10 settembre 1943. I naufraghi rimasero diversi giorni in mare (alcuni fino al 16), recuperati da idrovolanti e motovedette tedesche e dal sommergibile britannico HMS Sportman.
I morti del Vivaldi furono 58 e 240 i sopravvissuti.

Ciro Faella fu testimone di quella tragedia e, alla fine della guerra, fu destinato presso la Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia dove raggiunse il grado apicale di Capo di 1^classe.

Salpò per l’ultima missione il 7.5.1983 e adesso riposa in pace fra i flutti dell’Altissimo.

Secondo l’Albo d’Oro della Marina Militare i morti del Vivaldi durante tutto il conflitto furono 64 così suddivisi:
– 1 il 13/12/42 Mediterraneo centrale;
– 9 il 15/06/42 Mediterraneo centrale (battaglia di mezzo giugno)
– 1 il 16/06/42 Mediterraneo centrale (è il 10° morto della battaglia di mezzo giugno)
– 1 il 20/02/43 Territorio metropolitano
– 1 il 21/02/43(coinvolto in incidente insieme a quello deceduto il 20?)
– 1 l’11/07/43 Mediterraneo centrale
– 2 il 12/07/43 Mediterraneo centrale (coinvolti in incidente a bordo insieme a quello deceduto dell’11?)
– 1 il 23/08/43 Mediterraneo centrale
– 28 il 09/09/43 Mediterraneo centrale (azione Vivaldi – Da noli)
– 16 il 10/09/43 Mediterraneo centrale (azione Vivaldi – Da noli)
– 1 il 15/09/43 Mediterraneo centrale (azione Vivaldi – Da noli)
– 1 il 22/02/44 Territorio metropolitano (forse uno dei superstiti o era rimasto a terra per licenza nell’azione Vivaldi- Da Noli)
– 1 il 15/01/45 fronte tedesco in prigionia (forse fatto prigioniero nell’azione Vivaldi – Da Noli)
Per quanto sopra nell’azione dell’affondamento, secondo il nostro parere, si devono contare 45 caduti (quelli del 9 del 10 ed il ferito morto il 15). Noi comprenderemo anche quello morto in prigionia.
Purtroppo dopo tanti  anni ancora non c’è nessuna chiarezza sui nostri caduti.
Claudio Confessore


di Antonio Cimmino



Gaetano Eliano, Marinaio Fuochista Meccanico Armaiolo di San Giuseppe Vesuviano, decorato con la Medaglia di Bronzo al Valor Militare per essersi prodigato, a rischio della vita, per allontanare dal Regio Cacciatorpediniere Vivaldi delle bettoline cariche di esplosivo dopo un incendio nel porto di Napoli.
…concorreva tra i primi a spegnere un incendio su piroscafo quasi completamente circondato da nafta infiammata. Per combattere le fiamme che minacciavano da vicino il cacciatorpediniere sul quale era imbarcato” (Napoli 20 marzo 1943).
Eliano è stato il fondatore del Gruppo Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Pompei.
Per comprendere il vero significato della parola Fuochista si consiglia la lettura del seguente link scritto da Bruno V. Bardelli marinaio telegrafista della Marina Militare imbarcato su Nave Po (in tempo di pace):
https://www.lavocedelmarinaio.com/2013/03/ai-miei-amici-fochisti-di-nave-po/

Un commento

  • Letterio Rodilosso

    Il fratello di mio nonna, Letterio Pistorino avvisto’ il sommergibile affondato dal Vivaldi, medaglia di bronzo per quell’occasione

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *