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18.9.1943, viene affondato il regio sommergibile H 6

di Carlo Di Nitto

Il regio sommergibile “H. 6”, classe “H.” o tipo “Holland canadese”, dislocava 360/474 tonnellate (emersione/immersione). Era stato impostato il 23 novembre 1916 presso i Cantieri “Electric Boat Company” di Montreal (Canada). Fu varato il 23 aprile 1917 e contestualmente consegnato alla Regia Marina Italiana. Come tutti I sommergibili della classe “H.”, si rivelò un eccellente battello.
L’8 luglio 1917 entrò in servizio attivo e, dopo il completamento, partì dal porto canadese di Halifax per l’Italia. Purtroppo, dopo aver superato l’Atlantico, il 6 ottobre 1917 durante l’attraversamento dello Stretto di Gibilterra (effettuato in gruppo con i battelli gemelli “H. 7” e “H. 8”), venne attaccato e colpito dalla nave statunitense “USS Nahma”, che l’aveva scambiato per un sommergibile tedesco; alcuni colpi caddero a bordo provocando la morte di due marinai ed il ferimento di altri cinque componenti l’equipaggio, mentre la torretta subì danni abbastanza rilevanti. Riuscì comunque a raggiungere l’Italia dove fu sottoposto a di lavori di ripristino nell’Arsenale di La Spezia. Rimesso in sesto, il 18 marzo 1918, raggiunse Taranto dove iniziò ad operare in missioni esplorative e offensive lungo le coste meridionali dell’Adriatico, senza però ottenere risultati di rilievo.

Al termine del conflitto, fu destinato a Brindisi con compiti addestrativi. Successivamente venne destinato a Taranto assegnato alla Flottiglia Scuola Comando.
All’inizio del Secondo Conflitto Mondiale era in forza nella base di La Spezia e partecipò a diverse missioni di guerra lungo la costa francese con compiti di ascolto idrofonico e di ricerca e caccia di sommergibili nemici. Svolse anche missioni addestrative per la scuola idrofonisti di La Spezia.
Alla proclamazione dell’armistizio, si trovava in Corsica, nel porto di Bonifacio ma i tedeschi ne impedirono la partenza. Il 14 settembre fu catturato a sorpresa da elementi germanici. Gli stessi, la sera del 18 settembre, lo affondarono a cannonate a poco meno di un miglio a ponente dal fanale della Madonnetta del porto di Bonifacio.
ONORE AI CADUTI! 

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