La campana sulle navi
di Francesco Carriglio
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La campana a bordo alle navi risale al periodo della marina velica, era collocata in prossimità del cassero centrale e serviva a battere il tempo, 2 rintocchi per ogni ora, un rintocco ogni mezzora. Il suono della campana avvisava i marinai al cambio della guardia con quattro rintocchi e regolava anche l’attività di bordo, come la sveglia la mattina, assemblea generale, il rancio pronto alla distribuzione e il posto di manovra. I rintocchi della campana in rapida successione servivano come allerta: incendio a bordo, posto di combattimento, abbandono nave. I rintocchi lenti della campana si utilizzavano in caso di nebbia per segnalare la presenza della nave all’ancora.
Oggi la presenza della campana a bordo è un fatto decorativo, tradizionale e simbolo di “identità” della nave. La campana è stata di fatto sostituita dal fischio e sirena o dalla Rete Ordini Collettivi, può essere utilizzata solo in caso di pericolo per scarsa visibilità dalle unità superiori ai 12 metri alla fonda, non provvisti di sirena, come è citato nel Regolamento degli Abbordi in Mare del 1972.
18 commenti
EZIO VINCIGUERRA
Ciao Francesco Carriglio, grazie e non solo per questo articolo ma anche per il tuo amore incondizionato per il mare e per la tua città (…e anche per la storia).
Un abbraccio
Francesco Carriglio
Grazie Ezio per la pubblicazione. Un forte Abbraccio
Davide Brandano
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Renato Simonetta
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Domenico Fazzone
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Ezio Dosi
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Ezio Dosi
Verissimo.
Giovanni Marras
Molto interessante
Filippo Bellantoni
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Esposito Raffaele
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Mario Passaretti
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Antonello Marras
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Domenico Anastasi
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Luciano Magliulo
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Nereo Ambrosio
Nell’articolo manca un particolare…dal battacchio della campana pende l’unica corda presente su una unità navale,il resto sono cavi,cime etc.ma di corda c’è solo quella
Moreno Ceppatelli
A bordo gergalmente ha anche un altro nome…
Nereo Ambrosio
Già ahahah….quello del nostromo…
Vincenzo 1925
Sono stato marinaio e queste cose le ho vissute