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Quella volta che finalmente mi avevano promosso Capo di 1^ classe furiere di complemento

di Antonio Cimmino
il marinaio Antonio Cimmino matricola 47CS0109 per www.lavocedelmarinaio.com
Caro Ezio, credo proprio sia impossibile non amare, e ti spiego.
Con il diploma di perito navale, fui ammesso alle selezioni per il corso A.U.C. “D” per Livorno.
Mi diedero anche il biglietto Compamare-Livorno.
Dopo qualche mese vennero i Carabinieri e vollero che restituissi tutta la documentazione in Capitaneria perché non ero stato più ammesso. Pazienza…
Partii di leva, tanto dopo 6 mesi mi avrebbero fatto sergente con cambio di vestiario.
Alla prima licenza, lasciai la cappotta a mio padre che lavorava nei cantieri navali di Castellammare di Stabia all’intemperie, tanto non mi sarebbe più servita, anche perché mi diedero una sola divisa invernale come a tutti i diplomati.

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Su Nave Volturno e Nave Etna, mi impegnai molto e le note caratteristiche erano “superiore alla media”. Vedevo tutti i miei fratelli di contingente passare di grado e cambiare status ( …e paga).
Un giorno mi chiamò il Comandate dell’Etna e mi disse che non ero stato promosso sergente, mi fece capire che forse per problemi politici.
Apriti cielo, mi cascò il mondo addosso. Subito richiesi la cappotta a mio padre che me la mandò a Taranto tramite un operaio dell’arsenale in trasferta a Castellammare.
Da un rapido esame mi accorsi che molti miei amici di Nave Volturno, come me, non erano stati promossi. Ma loro erano impegnati politicamente specie quelli di La Spezia, Sarzana e Trieste, io invece, ero stato tenuto fuori da mio padre che mi inviò perfino a scuola dai salesiani (a costo di enormi sacrifici economici) per darmi un futuro migliore Mio padre era comunista – ma quelli di base, operai che lottavano per una migliore condizione di vita nelle fabbriche e nella società – e fu implicato nei disordini a Castellamare (come in tutta Italia) dopo l’attentato a Togliatti ottenendo una condanna di 9 mesi. Il mio mondo era crollato…

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Mi rassegnai a trascorrere i due anni di leva come sottocapo (meno male che non ci pensarono, altrimenti sarei stato un marinaio semplice).
La divisa invernale, l’unica, era diventata lisa.

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Mi congedai molto arrabbiato, ma non contro la Marina che amavo ma contro i militari ed i politici. Mi iscrissi all’Associazione Nazionale Marinai d’Italia e iniziai a chiedere il perché di questa incomprensibile scelta della non promozione giacché io e mio padre eravamo due entità giuridiche distinte e poi l’onore di ricevere il grado mi spettava…
Successivamente, tra un ricorso e l’altro, mi laureai in Giurisprudenza.
Mutò il mio status e, mutando la situazione politica, ebbi la promozione simbolica e dopo qualche tempo anche la richiesta di documentazione per il N.O.S. (Nulla Osta di Segretezza).
Era il 1980. Da meccanico ero passato nella categoria furiere. Mi hanno mandato la cartolina rosa di pre-mobilitazione fino al 50° anno di età. Questa in sintesi la mia storia. L’ho scritta in maniera veloce e accavallata perché l’emozione mi prende sempre…
Volevo restare in Marina, quella che mi raccontava mio padre che si era fatto 7 anni dal 1937 al 1943. La Marina non l’ho mai odiata, non mi aveva tradito, come una ragazza i cui genitori mi avevano maltrattato (…ella mi avrebbe voluto).
Così forse mi spiego e ti spiegherai questo rinnovato e senile amore per essa.
Ciao Antonio.

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Ciao Antonio,
nel leggere e rileggere la tua accorata mail mi sento di poter affermare, tranquillamente, che quello che è accaduto a te e accaduto anche a me nel 2010 (con conseguenze anche sul fisico e sul morale) e per questo comprendo. I pregiudizi sono spesso accompagnati dalla mancanza di amore verso gli altri, nelle vessazioni (oggi si usa il termine mobbing) che vanno a braccetto con la superbia e l’invidia: due dei peggiori peccati capitali.
In qualunque campo, compreso l’ambiente militare, le persone di cultura, di sapienza, hanno dato e continuano a dare fastidio, e non poco, a quei saccenti che io definisco gli “illuminati di niente” se non dal peccato.
Li dobbiamo perdonare? Tutti e sempre, pregando per loro, perché la mancanza del perdono è come un veleno che beviamo giornalmente, un veleno il maligno ci somministra in gocce e che, alla fine, potrebbe uccidere l’anima nostra.
Perdonare non significa non dare importanza a quello che è successo, né dare ragione a chi ti fa compassione. Semplicemente significa mettere da parte i pensieri che causarono dolore perché chi guarisce le ferite provocate dal risentimento, rinnova le persone, i matrimoni, le famiglie, le comunità, la vita sociale, sua e degli altri.
La scelta di amare gli altri così come dobbiamo amare LUI oltre che lo stile di vita del Cristiano: sono i primi due Comandamenti che ci ha dettato attraverso Mosè per questo accetta di perdonare sempre, chiunque e per ogni cosa.
Perdonare come hai perdonato tu, carissimo Antonio, perdonare con l’esempio della sua Vita, Morte e Resurrezione, sempre!
Pancrazio “Ezio” Vinciguerra (per te Antonio solo e sempre Ezio)

Dispaccio di avvenuta promozione a Capo di 1^ classe furiere di complemento ad Antonio Cimmino
P.s.  Nel Vangelo di oggi 12.8.2015 (Matteo 18, 15-20) ci propone Dio che ammonisce.
L’ammonizione e la correzione sono una manifestazione dell’amore…non possiamo dire di amare Dio, se poi non siamo in grado di andare d’accordo almeno con coloro che vivono con noi tutti i giorni. Sarà un caso?
Per gli Illuminati di niente a buon intenditor…

Antonio Cimmino in una recente posa per www.lavocedelmarinaio.com

44 commenti

  • Carlo Di Nitto

    “In qualunque campo, compreso l’ambiente militare, le persone di cultura, di sapienza, hanno dato e continuano a dare fastidio, e non poco, a quei saccenti che io definisco gli “illuminati di niente” se non dal peccato.”
    PAROLE SANTE !!!!!

  • Francesco Carriglio

    Un storia travagliata …ma alla fine del percorso la ragione è sempre dalla parte della verità.
    Congratulazioni al C°1^Cl.Fr Antonio Cimmino.

  • Italo Monsellato

    Complimenti. Il C.V.(CM) Carmelo DESIDERIO che ha firmato il dispaccio lo conosco abbastanza bene, era uno dei tanti miei capiservizio amministrativo.

  • Filippo Bassanelli

    Allora siamo Capi di 1° Classe,Caro Antonio sei più anziano di grado di me io sono Capo,1 Cl.01/01/1980,

  • Marinaio di Lago

    Complimenti Antonio Cimmino penso che la storia debba essere studiata bene. Onori al merito

  • Vincenzo Forgione

    E pensare che non ero capo ma ero il primo responsabile e cuoco della mensa ufficiali, indovinate che grado avevo??

  • Vincenzo Forgione

    Capo Cimmino ha qualcosa in comune con la famosa pasticceria Cimmino a Napoli? Solo il nome ho altro.

  • Vincenzo Forgione

    Peccato mi ero gia fatto la bocca dolce,sai speravo in qualche pasticcino gratis.

  • EZIO VINCIGUERRA

    FRATELLI DI MARE PENSO CHE BISOGNEREBBE LEGGERE, FINO IN FONDO, LA STORIA DI ANTONIO Antonio Cimmino CHE E’ ANCHE LA MIA STORIA, E FORSE ANCHE LA VOSTRA…

  • Gianni Facchinetti

    Non ti arrabbiare , perché e sempre e stato e sempre sarà che gli inetti saliranno i più alti gradini

  • Maria Marea

    …la sola ed unica via piena di testimonianze e solo per far conoscere ma soprattutto non dimenticare il personaggio, il perché di tutto questo ? perché Antonio Cimmino non sia dimenticato….

  • EZIO VINCIGUERRA

    Grazie Francesco Ruggieri anch’io sono orgoglioso di te e dei Marinai di una volta come voi, come Antonio Cimmino …quelli per sempre. Un abbraccio

  • giuseppe

    Non mi spiegavo perché Gianfranco di Sarzana, sottocapo Mn di Leva con classifica “D” di anni 26, per giunta capace Ufficiale di macchina della M. Mercantile con diversi anni d’imbarco, non era stato ‘promosso’ Sergente. Eravamo imbarcati sui dragamine a La Spezia ed io, giovanissimo (17 anni) volontario della M.M. non mi capacitavo di ciò. Passavo spesso il tempo con G. a farmelo raccontare perché volevo capire cosa di grave avesse potuto fare per non ottenere l’avanzamento. Aveva chiesto di essere sentito sulla questione passando la trafila della via ‘gerarchica’ e la risposta che le veniva data non era mai chiara. Aspettò di essere sentito dal CSMM, ma si congedò ancora prima di poterlo incontrare. In poche parole egli aveva il marchio come Antonio: ‘comunista’; tanto bastava ad escluderli dall’immissione ai ruoli Ufficiali e/o Sottufficiali. Ne conobbi altri e, tra questi, in particolare un giovane CdLc che risultò primo assoluto al concorso per l’Accademia Navale; rimase per la leva obbligatoria col grado di Sc Nocchiere. Casi di tale genere c’è ne sono stati un’infinità, la presenza italiana nella NATO e gli effetti della ‘guerra fredda’ ne erano il deterrente. Forse, oggi, la discriminante non si applica ma è sempre lì, forze armate comprese, in bilico. Tutto dipende dal vento (politico) che spira …

  • Di tolve Donato

    Strano Tony mi sono congedato (mio malgrado) in giugno 1970 con il grado di 2^capo mc “d” . Da allora però nn mi è stato mai comunicato un avanzamento al grado superiore. È normale o sbaglio io. P.S Tony io sono stato imbarcato su nave Volturno agosto 1968 ottobre 1969.

  • Antonio Scarcia

    Ho letto tutto Ezio sono rimasto molto toccato dalla storia, devo dire che il tempo che ho passato e che ancora dovrò passare in Marina mi lascerà dei ricordi indelebili, purtroppo ci sono sempre delle cose che non vanno e come ben sai anche noi ci siamo battuti a Palazzo, mi dispiace per Antonio che non ha potuto coronare il suo sogno rimanendo in Marina, l’importante che le sue qualità sono state riconosciute, anche se in ritardo! Un abbraccio Antonio

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao Antonio Scarcia e grazie della testimonianza. Tutto dipende dal vento (politico) che spira … e anch’io ho subito per la mia schiettezza. IL VENTO SOFFIA IN QUALUNQUE DIREZIONE.
    Come puoi notare io e Antonio Cimmino continuiamo a servire la Marina con i nostri scritti e, più in generale, questo suolo depravato dagli abusi di potere.

  • Vincenzo Lo Iacono

    Ezio, Mio Caro Amico, purtroppo tra mare, palestra e gruppi da gestire, non ho ancora avuto il tempo di approfondire questo tuo post!! Appena possibile lo farò volentieri!! Ciaoooo

  • Leonardo Calamonici

    …Ci ho trovato tutti i presupposti per i pregiudizi che non muoiono mai, pari avanti tutta Ezio.

  • Antonio Cattani

    L’amore è capace di contrapporsi alle meschinità della vita, le parlo del vile, appunto, rendono più forte, espandono l’anima di chi ama, facendola avvicinare a quella che per i credenti è la verità assoluta. Bellissima il tuo commento Ezio… dal valore didascalico.

  • Maria Marea

    Non esiste cosa più preziosa che fare parte del bene di qualun altro:-)
    Grazie caro Ezio per l’incitamento che stimoli nel continuare a scrivere anche per gli altri.

  • Vincenzo Lo Iacono

    Caro Ezio, ne è valsa la pena leggere questa storia poichè mi ha riportato alla mente che gli stessi amari contesti vigevano pure nelle fabbriche e nelle scuole!! Ma, ancora, oggi nulla è cambiato poichè da quanto registro – e sono certo accada anche a te – molte persone amiche mi riferiscono di sopportare le stesse discriminazioni sia in merito agli ideali politici come pure agli indirizzi religiosi, insomma NON siamo ancora e per Niente un Paese Libero e Civile!!! Grazie e Buona Serata !!!

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao Vincenzo io ci ho trovato tutti i presupposti per i pregiudizi che non muoiono mai.

  • Egidio Alberti

    Bel lavoro Ezio e complimenti a Capo Cimmino che ha potuto veder concludersi positivamente il suo caso

  • EZIO VINCIGUERRA

    Buongiorno ammiraglio Egidio Alberti il tempo è sempre galantuomo e i Marinai di una volta lo sappiamo benissimo.
    Antonio Cimmino è una fonte inesauribile storica perché è perseverante nel Credo

  • Di Taranto Vittorio

    la fortuna ha voluto che leggessi questa tua storia quindi voglio dire anche la mia.anche io ho avuto ho avuto lo stesso trattamento.partenza da napoli con classe 2°/54,nel 1974 Fiducioso di diventare sergente perchè diplomato perito tecnico(sia x la paga che prestigio; ma dopo 8 mesi d’imbarco dopo il car su nave etna come Mc(D)aspetto con ansia la famosa nomina ma niente da fare.Se non erro dopo 8 mesi la nomina a Sc meccanico navale e tale è rimasta. non sono valsi i miei ricorsi.Secondo me ciò fu dovuto all’astio del mio vice direttore di macchina un certo gioacchino o come si chiamava verso di mè napoletano e verso noi napoletani (questa è stata sempre la mia impressione).Comunque quando sbarcai non lo salutai perchè non lo meritava. Comunque questa storia non nego che mi ha segnato un poco la mia vita.Ma io comunque mi sono realizzato nella vita civile e ne sono fiero.Nei successivi imbarchi su nave Sterope i miei compagni e superiori erono molto fieri di me.Comunque sono fiero di essere stato un Marinaio e sono un Marinaio x Sempre.

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