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Andare per mare

di Mikele Tocci

Era dal lontano 1970 che non salivo su di una nave militare per andare, come si suol dire, per mare.
Ma andiamo per ordine. Quando mi fu confermato che avrei fatto parte del gruppo prescelto per imbarcarmi sulla nostra nave ammiraglia la portaerei Cavour, la mia gioia raddoppiò. Feci salti di gioia! Ero già stato a bordo  dell’unità il 27 maggio del 2009 per la cerimonia della consegna del primo Tricolore però, in quella occasione, non uscimmo in mare.
Ma quel 18 luglio 2012 per me resterà una data indimenticabile.
Partimmo di buon’ora con un autobus per essere puntuali  davanti al cancello del nuovo porto militare di Taranto. Arrivati, sottobordo trovammo altri gruppi di marinai e finalmente imbarcammo. Ci ritrovammo nell’hangar mentre il personale di bordo iniziava le procedure di disormeggio quando dalla plancia, per interfono, venne dato l’ordine di mollare gli ormeggi. Mi tornò alla mente quando ero imbarcato da giovane marinaio  e prestavo servizio nei locali caldaie e macchine e, proprio dalla plancia di comando, arrivavano gli ordini per la manovra. Sentivo in me tutta l’adrenalina  in corpo e i ricordi correvano ai “nostri” posti di manovra:  “dritta avanti, adagio, mezza e cosi via sino alla fine delle manovre”.

Il Comandante  ci teneva informati grazie all’ausilio di un maxischermo, sulle varie fasi della giornata. Eravamo circa 300 e fummo invitati a salire  sul montacarichi per gli aerei che ci portò sul ponte di volo. Da lì potemmo ammirare la città di Taranto allontanarsi da noi e con essa anche il molo Chiapparo. Eravamo in mare aperto!
Ad un certo punto la plancia ci informò che da lì a poco altre navi si sarebbero accodate e in effetti cosi fù, dopo alcuni minuti vedemmo sopraggiungere le altre unità: il cacciatorpediniere  Luigi Durand De Le Penne, la fregata Zefiro  e la nave appoggio Stromboli che avevano imbarcato per l’occasione altri marinai di una volta, proprio come noi mentre alcuni membri dell’equipaggio  erano stati messi a  nostra disposizione per illustrarci i vari momenti della navigazione e delle esercitazioni in corso, monitorati da un elicottero che seguiva le varie fasi.
E la mente mi riportava ancora indietro nei ricordi, di quando anch’io svolgevo quelle attività.
L’elicottero continuava il suo volteggio intorno alle unità, mentre la plancia ci comunicava l’arrivo di un Harrier  AV-8B che avrebbe dovuto svolgere una simulazione d’atterraggio e decollo verticale. Il rombo dei motori del velivolo erano assordante ma piacevoli perché era la prima volta che vedevo  fare quelle evoluzioni così in vicinanza. Ma il meglio doveva ancora venire.
Assistemmo infatti al “saluto alla voce” ovvero il passaggio delle altre unità d’altura  alla dritta della nave ammiraglia Cavour con il relativo saluto, “ONORE A DRITTA“ , ed i fischi di rito del nostromo, e  noi?
Tutti lì ad ammirare  e fotografare le varie unità mentre  defilavano a dritta.
Peccato che i ricordi non si possono fotografare con le fotocamere, quando  un tempo anch’io da sotto coperta seguivo le stesse frasi o quando incrociavamo altri natanti oppure i momenti di vita vissuta a bordo. Meno male che la memoria che ce lo consente ancora, ed allora non bastano 1000 fotogrammi della più sofistica macchina fotografica ad impressionare quello che la mente umana riesce a fare con i ricordi… di una giornata pregna di emozioni, di una giornata memorabile di vita militare rivissuta a bordo, anche se per poco, con i miei compagni di  e di quelli che sono salpati per l’ultima missione.
Grazie alla Marina Militare per non essersi dimenticati di noi marinai di una volta, marinai per sempre.

10 commenti

  • Mikele tocci

    Ciao Ezio, grazie perchè ancora una volta sei stato così gentile e paziente a leggere e poi pubblicare queste mie righe, di vita vissuta, da ex a bordo di una Nave della nostra amata Marina.

  • Marco Mattei

    “Il destino del mare è come un cielo aperto sull’infinito del mondo e chi naviga spinto dai venti delle tempeste và alla ricerca di quel cielo.”

    Romano Battaglia

  • Mikele Tocci

    Ciao Ezio, dopo un po’ di tempo trascorso senza darti mie notizie, eccomi di nuovo a te per dirti che è tutto nella norma e da vecchi pensionati tiriamo avanti la barca.
    Te spero tutto bene come anche la tua famiglia. Ti abbraccio virtualmente con affetto e stima
    tuo discepolo Mikele Tocci.
    Ps spero di sentirci al più presto.

  • Associazione Battibaleno

    Egregio
    Ezio Vinciguerra

    navigando in rete mi sono imbattuto nel Suo sito. Il Suo approccio a tutto tondo verso il mare mi piace molto e desideravo dirglielo.

    Buona giornata.

    Alberto Marco Gattoni

    Presidente
    Associazione BATTIBALENO
    Via degli Orefici, 8 – 16123 – Genova
    Tel.+39 347 4344148
    Fax.+39 010 2469137
    info@battibaleno.it
    http://www.battibaleno.it

    /Staff

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao Roberto Caiulo stiamo facendo del nostro meglio, dalle Alpi alle Piramidi e dal Manzanar al Reno… stiamo aspettando solamente l’esito del 10 p.v. e penso che il tuo, ma anche il nostro desiderio, si avveri con o senza ulteriori manifestazioni di sostegno.

  • ROBERTO CAIULO

    tanto prima di far muovere questo progetto andremo oltre il 10 p.v. per aspettare le autorizzazioni prefettizie

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