4 novembre 1918 – 4 novembre 2011
di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra
La 1^ Guerra Mondiale sul fronte italiano durò 41 mesi: più di tre anni di freddo e fame sotto il rombo delle artiglierie nemiche, con in prima linea ragazzi provenienti dalle più diverse aree geografiche d’Italia, uniti tutti da una bandiera: il Tricolore.
Di quei morti, di quei feriti, degli invalidi, delle distruzioni a tanti anni di distanza è restata una pallida memoria.
“L’Italia ricorda male o ricorda parzialmente perché è uno stato giovane, dalla identità debole, ed anche la scuola non insegna nel dovuto dei modi una pagina di storia che segna il ’900″.
Il 4 novembre la data dell’armistizio che nel 1918 pose fine alle ostilità tra l’Italia e l’Austria – Ungheria, si concluse sul campo con la vittoriosa offensiva di Vittorio Veneto. Una vittoria frutto della dedizione, del sacrificio e dell’unità del popolo italiano. Una vittoria che costò la vita a 689.000 italiani mentre 1.050.000 furono i mutilati e i feriti: cifre che devono far riflettere, numeri da ricordare.
Il 4 novembre è un giorno importante per la storia d’Italia. Una data, una ricorrenza annuale che può apparire scontata: non è così. Sicuramente non lo è a Civita Castellana (VT) che si è stretta, con i suoi giovani discenti, in ricordo di Coloro che hanno contribuito a quell’Unità Nazionale, oggi fortemente in discussione.
17 commenti
Piero Fadda
Atto provocatorio interessante ma sul quale non nutro eccessive speranze. Comunque sia vi aderisco per spirito critico nei confronti di coloro che con arroganza presumono che le masse non abbiano opinioni condivise e condivisibili. Saluti a tutti
Guido Copes
Grazie Ezio, speriamo sia davvero così! Viva il futuro! 🙂
Alina Picci
Ciao Ezio, non so dirti perché, ma mi hai colpito, come uomo, come marinaio, e spero di approfondire in seguito.
Amo il mare in modo viscerale, non so come faro’ ad arrivare fino a Giugno, ora ti saluto perche’ la tv sta dando notizie sempre piu’ terrificanti, e mi vergogno di essere italiana in momenti come questo. un abbraccio ALINA
Rasida Silveri
ti ringrazio di queste splendide parole.
Aldo Roma
Grazie Ezio. Auguro tante belle cose anche a te. Un caloroso abbraccio ai civitonici – Aldo
Toty Donno
«La maggior parte degli uomini dimorano isolati in se stessi nonostante le apparenze», deplora Éloi Leclerc, che ebbe occasione di confidarmi che la tragedia moderna è la chiusura del mondo.
Il senso di accoglienza invece è l’apertura. Aprirsi agli altri significa in qualche modo comunicare con loro e trarne una sensazione di intimità e di pace.
L’ipercomunicazione, consentita dalla moderna tecnologia, ha paradossalmente amplificato la solitudine e la sensazione di separazione fra gli esseri umani.
Non abbiamo bisogno di moltiplicare le occasioni di comunicare, ma di sperimentare relazioni vere e scambi profondi. Sappiamo bene che la comunicazione ci lascia sempre a un livello inferiore.
Il culmine delle nostre relazioni con gli altri, il punto sublime a partire dal quale possiamo scoprire tutta la bellezza degli esseri umani e anche dell’universo, è la comunione.
Maria Baggiana
ezio grazie.
Bruno V. Bardelli
Scusa Ezio, non posso non condividere. ciao
Mariano Canzio
Ciao Ezio, pensa che mio padre è andato al fronte della prima guerra mondiale a 17 anni, per fortuna è ritornato vivo. Alcuni racconti non menzionati li ho visti in dei filmati documentari alla tv. Che coincidenza!
Fernando Antonio Toma
E’ stato uno dei fortunati … come mio nonno che ora non c’e’ piu’ e da come mi raccontava … ma ne hanno passate e di brutto un vero macello … speriamo non accadano cose simili anche se .. la storia non ci ha insegnato niente e dopo 2 guerre mondiali …. in tante parti del mondo vedi quello che succede!!!
Mariano Canzio
A me fà paura quello che stà succedendo, non si rendono conto che non ci saranno vincitori ma solo vinti.
Pietro Rossi
Si dice che la storia insegna…….a me da l’impressione che sia al contrario……..vorrebbero rifarsi……….e si continua!
Mariano Canzio
E continua in un vicolo cieco.
Ezio Vinciguerra
La storia siamo noi.
Marino Miccoli
Ricordare, commemorare ci aiuta a evitare di ripetere gli errori fatti in passato.
Il Tricolore è il simbolo che rappresenta tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita per la nostra amatissima Patria, che è la nostra Terra, la Terra dei nostri antenati.
Il 4 novembre è pertanto un’ottima occasione, per noi tutti, per riflettere e ricordare.
Sandro Andreucci
grazie! detto da te vale il doppio!…
Bruno Ciamarone
Forti parole. Grazie