Marinai,  Marinai di una volta,  Naviglio,  Recensioni,  Storia

16.1.1937, impostazione della regia nave Aviere

di Carlo Di Nitto

Il regio cacciatorpediniere “Aviere” (1°), classe “Camicia Nera” (o classe “Soldati, 1^ serie”), dislocava 2460 tonnellate a pieno carico. Costruito nei Cantieri O.T.O. di Livorno, era stato impostato il 16 gennaio 1937, varato il 19 settembre1937 ed era entrato in servizio il 31 agosto 1938.
All’inizio della seconda Guerra Mondiale, facente parte della XI Squadriglia Cacciatorpedineri, fu inviato immediatamente in perlustrazione nel Canale di Sicilia e in missione di rifornimenti a Bengasi.
Il 9 luglio successivo partecipò alla Battaglia di Punta Stilo, quando si portò a breve distanza dalle unità nemiche attaccandole con lancio di siluri.
Nei mesi successivi svolse missioni di pattugliamento e scorta. In particolare, nella notte tra l’11 ed il 12 ottobre 1940, durante un ardito attacco ad un incrociatore nemico, fu centrato da due salve che provocarono gravi danni e 7 morti e lo costrinsero a dirigere ad Augusta a velocità ridotta.
Effettuò numerose  missioni di scorta ai convogli diretti in nord Africa. Nel marzo 1942 prese parte alla Seconda Battaglia della Sirte e, nell’agosto 1942 alla Battaglia di Mezzo Agosto.
Seguirono diverse altre missioni di scorta convogli per la Libia. Il 16 dicembre 1942 era partito da Napoli diretto a Biserta per scortare  la motonave tedesca “Ankara” insieme con il gemello “Camicia Nera”.

Alle ore 11.15 del 17 dicembre il convoglio fu attaccato dal sommergibile britannico P228 “Splendid”. L’Aviere fu colpito da un siluro. L’esplosione spezzò l’unità in due tronconi che affondarono immediatamente, in pochi secondi, nel punto lat. 38° 00’ Nord e long. 10° 05’ Est (circa 44 miglia a NNE di Biserta).
Nell’affondamento perirono oltre 200 Marinai. Tra i dispersi anche il Comandante C.V. Ignazio Castrogiovanni alla cui Memoria fu conferita la Medaglia d’Oro al Valor Militare. Nella motivazione si legge, tra l’altro:
(…) Animato da nobile senso di altruismo e permeato dei più alti doveri di comandante, si preoccupava unicamente della salvezza dell’equipaggio. Naufrago in un mare gelido ed avverso, benché estenuato nelle forze, cedeva con sublime altruismo il suo posto su zattera ai più bisognosi; e scompariva poi nei flutti suggellando con generoso sacrificio la nobile esistenza tutta dedicata alla Patria e alla Marina.”
ONORE AI CADUTI!

Un commento

  • Tullio Pisacane

    Stavo confrontando le date per la costruzione ed il lancio dell’unità, con i tempi attuali, fore erano navi meno ofiticate , ma meno di due anni fra impotaione e conegna mi embra un sogno.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *