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Regia nave Amalfi

di Carlo Di Nitto e Antonio Cimmino

Il regio incrociatore corazzato Amalfi, classe”Pisa”, dislocava 10600 tonnellate a pieno carico.
Fu impostato il 24 luglio 1905 e varato il 5 maggio 1908 presso i Cantieri Odero di Genova ed entrò in servizio il 1° settembre 1909 partecipando immediatamente, nell’ottobre successivo, alle esercitazioni della flotta nel Tirreno in squadra con le navi “Garibaldi” e “Varese”.
L’anno successivo, la sua attività fu caratterizzata da ulteriori esercitazioni seguite da un periodo di lavori, per nuove prove e collaudi all’impianto di propulsione.

Nel maggio 1911 effettuò una crociera nelle acque del Levante. In previsione della guerra con la Turchia, nel mese di settembre successivo fu dislocato ad Augusta per la difesa da eventuali attacchi di siluranti. Dopo l’inizio delle ostilità, diresse verso Bengasi per impedire lo sbarco di rinforzi ottomani. Partecipò quindi al bombardamento della stazione telegrafica di Derna, alle operazioni per lo sbarco e l’occupazione di Tobruk, alla quale prese parte anche un suo reparto. Continuò quindi una intensa attività bellica con l’occupazione di Derna ed il bombardamento di Bengasi dove sbarcò ed appoggiò contingenti di marinai proteggendo con le sue artiglierie l’arrivo di truppe terrestri. Rimase quindi in crociera sulle coste della Cirenaica fino alla fine dell’anno.

Rientrato in Italia fu sottoposto ad un ciclo di lavori al termine dei quali tornò in servizio appoggiando lo sbarco per l’occupazione di Stampalia e di Rodi e continuando con una intensa attività nelle acque dell’Egeo.
Rientrato nuovamente in Italia, riprese un’intensa attività di squadra e di rappresentanza. In questo periodo, il 3 agosto 1913, ricevette ad Amalfi la Bandiera di Combattimento.


La bandiera di seta (m. 6 x 4) era contenuta in un cofano (cm. 92x46x55) decorato con la storia della città (stemma, bussola, fondazione Ordine Cavalieri Ospitalieri, Pendette e Tavole Amalfitane). Sul coperchio una riproduzione della battaglia di Ostia del ‘846 contro i Turchi (dipinto di G. Romano, Vaticano, Sala dell’Incendio di Raffaello).
“Ardimento ed impeto” era il motto di questa nave.

All’inizio del Primo conflitto mondiale era dislocato a Taranto. Il 7 luglio 1915 uscì da Venezia per condurre, con altre unità, un’azione esplorativa nell’Alto Adriatico, Nel corso della missione il sommergibile austriaco U 26 (che di fatto era il tedesco UB 14 operante sotto bandiera austro-ungarica nonostante l’Italia non fosse ancora in guerra con la Germania), riuscì a silurare l’AMALFI che affondò in pochi minuti.
Nel siluramento perirono 72 uomini dell’equipaggio (secondo alcune fonti 67). Tra questi il Marinaio fuochista Luigi IANNITTI, primo Marinaio di Gaeta caduto nella Grande Guerra.


Il suo motto fu: « Ardimento ed impeto ».
ONORE AI CADUTI !

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