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21.9.1943, Carmine Crupi

di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra


(New York, 19.2.1917 – Santeramo in Colle (BA) 21.9.1943) adesso riposa in pace.

Il 19 marzo del 2010 ricevetti dal signor Giovanni Tritto la segnalazione che il marinaio Carmine Crupi (e non Gruppi) era stata intitolata, erroneamente, una via del comune di Santeramo in Colle.
Nella fattispecie si chiedeva all’allora Amministrazione Comunale di voler disporre il cambio del nome della via come da segnalazione del seguente link:
https://www.lavocedelmarinaio.com/2010/03/storia-di-un-marinaio-dimenticato/

Nel corso di questi anni, abbiamo reiterato anno dopo anno, unitamente al Tritto e alla locale sezione dei Marinai d’Italia, questa richiesta. Finalmente il 24 ottobre 2017 Carmine Crupi non solo avrà la sua via col nome corretto ma l’attuale Sindaco, Prof. Fabrizio Baldassarre, ha accettato la donazione di un dipinto del nostro Eroe che ha voluto mettere in esposizione proprio nella sala consiliare della cittadina pugliese.

L’emozionante e commovente cerimonia della consegna del dipinto raffigurante l’Eroe, che salvò la cittadina durante l’invasione tedesca nella seconda guerra mondiale, a cui poi il destino volle togliere comunque la vita, facendolo saltare su una mina mentre rientrava dalla stessa azione eroica si è svolta proprio nella Sala Consiliare del Comune di Santeramo in Colle, alla presenza di numerosi soci della Sezione Marinai d’Italia di Gioia del Colle, del gruppo di Bari, del gruppo di Monopoli, innanzi al labaro del Gruppo Nazionale “LEONI DI SAN MARCO” di Puglia e Basilicata e di numerosi ospiti e cittadini santeramani.


Il dipinto, commissionato dal socio Giovanni Tritto, raffigurante Carmine Crupi, Sottocapo del Battaglione San Marco, che, grazie al suo coraggio, durante il II conflitto mondiale scongiurò una sicura strage nel Comune di Santeramo in Colle, disinnescando gran parte delle cariche esplosive collocate nei depositi di munizioni della Regia Marina dalle truppe tedesche in ritirata, ora è lì, nella sala più autorevole della cittadina, in buona mostra, quasi a vegliare nuovamente, a distanza di tanto tempo, sui santeramani.
Al termine della cerimonia è stato consegnato al Sindaco il tradizionale Crest che ha accettato di buon grado.
La libera cerimonia, unione di coloro consapevoli dei propri doveri verso la Patria, è stata l’occasione per porre fine ad ogni inutile e futile diatriba che il giovane, ma grande eroe Carmine Crupi, morto a Santeramo in Colle nel 1943 da lassù si aspettava dagli abitanti del comune di Santeramo in Colle.
Adesso finalmente riposa in pace fra i flutti dell’Altissimo.

N.d.R. Per saperne di più sull’argomento digita sul motore di ricerca del blog Carmine Crupi.

Carmine Crupi, la missione è stata portata al termine
Pubblicato il 

di Pasquale Mastrangelo, A.N.M.I. Gioia del Colle e Marinai di buona volontà, Pancrazio “Ezio” Vinciguerra
foto Nino Difilippo

Il 21 febbraio 2018, nel Comune di Santeramo in Colle (Bari), alla presenza del Sindaco, Prof. Fabrizio Baldassarre, del Presidente e Vice Presidente del Gruppo A.N.M.I. di Bari, di una rappresentanza del Gruppo di Puglia e Basilicata dei “LEONI DI SAN MARCO”, di rappresentanze dell’A.N.M.I. di Bari e della Sezione di Gioia del Colle, e delle quinte classi della locale Scuola Elementare, ha avuto finalmente luogo la cerimonia dello scoprimento della targa della strada intitolata al Sottocapo del Battaglione San Marco Carmine Crupi, Medaglia di Bronzo al Valor Militare per aver salvato la città da sicura distruzione disinnescando gran parte delle mine posizionate dai tedeschi al deposito di munizioni della Marina Militare situato vicino all’abitato.

La famiglia onesta e i marinai onesti – Supplica a Dio
di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

Dio, in questo nuovo anno, l’ennesimo dalla Tua venuta, poche cose sono cambiate perché non sappiamo ancora leggere, nella Luce del tuo volto, nello splendore di ogni bambino non ancora nato, nello sguardo triste di chi è colpito da malattia e dal dolore, dalla solitudine e dall’emarginazione, nel viso solcato dell’anziano e di chi sta per morire, nei dimenticati della società globalizzata e industrializzata (come Carmine Crupi o i nostri fratelli Massimiliano Latorre e Salvatore Girone), negli stranieri e negli emigranti di poppa onesti che sovente rifiutiamo. Ti preghiamo di trasformare tutti i nostri limiti in capacità del dono della “lettura del cuore” ripartendo proprio da dove tu ci hai insegnato: in una grotta prima e sulla Croce dopo.
Le ideologie e i vagheggiamenti ideologici sono morte e gli italiani hanno aperto gli occhi perché incominciamo ad avere i crampi allo stomaco. Non basta più schierarsi, e neanche  che ognuno di noi si adoperi per rendere vivibile il nostro orticello, perché non c’è più seme da piantare, nessun orizzonte, nessun futuro.
L’arroganza e il menefreghismo (di alcune istituzioni politiche, inquirente, religiose e militari) hanno avuto il sopravvento sulle persone oneste.


Fatichiamo a dire di essere italiani e a riconoscerci sul primo degli articoli della Costituzione perché manca la materia prima, perché manca il lavoro.
Fatichiamo a dire che siamo cristiani e a riconoscerci in Cristo perché manca la materia prima: la fede e a seguire la preghiera.
Fatichiamo a non percepire più il comune senso di appartenenza a questo amato paese, semplicemente perché alcuni individui, che ci hanno mal governato e derubato (Politici, Magistrati, Religiosi e Militari),  hanno portato il paese sull’orlo del baratro e, ancor peggio, hanno deciso di non decidere: vigliacchi!
Per ricostruire, per riedificare, bisogna assolutamente spezzare la corruttela tra poteri forti (Politici, Magistrati, Religiosi, Militari) che ci cercano solo per legittimare i loro scopi ed interessi fondati sull’unico credo di questo mondo globalizzato: il denaro!


Il potere economico, gestito da pochi banchieri eletti, ha vinto questa battaglia.
La “guerra” non è ancora persa, se prendiamo esempio da politici, inquirenti, religiosi, militari e società civile onesta, proprio come è successo a Santeramo in Colle con questo piccolo gesto di mettere la “burocrazia” in un angolo e farsi trascinare dalle emozioni e dai buoni sentimenti.
Ci chiamiamo frà, fratelli d’Italia, dimostriamolo di esserlo non legittimando cialtroni politici, inquirenti, religiosi e militari corrotti nel corpo e nello spirito.
Nessuno indietro, specie se è considerato ultimo perché come ci hai insegnato Dio: gli ultimi, nel Regno dei Cieli, saranno i primi. Ti supplico Dio che questo accada anche su questa terra di peccatori. Converti i nostri cuori induriti rendendoli simili ai cuori e agli occhi dei bambini (… come quelli di Santeramo in Colle presenti). Amen!

P.s. Dio ti aiuta, missione compiuta!
Per saperne di più si consiglia ai lettori di digitare sul motore di ricerca del blog Carmine Crupi.

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