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I colori della marineria veneziana

di Luigi Griva (*)

E’ strano, come di quel periodo splendido della marineria veneziana, raccontato dalle tele di Carpaccio, Wan Wittel, di Canal, di Marieschi e di Luca Carlevaris si sia salvato solo il classico tipo navale che è la gondola nigra. Eppure, le inquadrature di vita di laguna che i pittori di hanno lasciato sono feste di minio aranciato, di sculture dorate, di vermiglione cinabro, di indico blu e di verderame:colori, feste di luce.
E’ da questa intuizione, l’uso di colorare le imbarcazioni, che l
’autore – Gianfranco Munerotto – ci consegna uno dei manuali più sorprendenti della storia della Marineria veneziana.
Munerotto è un personaggio poliedrico:
restauratore, poi pittore navale, ha acquisito dalla lunga connivenza con le navi e la marineria di laguna una esperienza e una conoscenza unica sui materiali: da ossidi e solfuri, terre colorate e legni bolliti in caldaia, foglie macerate, per stendere una storia della Marineria veneziana che parte dai colori. Non per nulla il volume è inserito nella collana Mariègole, curata da Giovanni Caniato con il patrocinio dell’ISTIAEN – Istituto Italiano di Archeologia ed Etnologia Navale. Mariègole è il nome veneto degli Statuti delle Corporazioni – Confraternite che regolavano la vita produttiva delle attività in Arsenale, dai remieri agli squeraroli, dagli intagliatori ai calafati.


La scelta editoriale è stata quindi di
pubblicare una ricerca dedicata ai colori, nella accezione materiale del termine. Ma del colore, Munerotto intuisce anche i messaggi nascosti, come l ’aggressività del rosso, che domina le bande di galee e galeazze a vele latine, navi militari mediterranee, e le segue sino all’evoluzione nelle navi tonde, le navi da trasporto a vele quadre adatte per grandi trasporti sulle rotte oceaniche. Rosso cinabro che resiste ancora nei vascelli a due ponti del 18° secolo, incutendo timore dai portelli e persino dalle bocche da fuoco.
Altro colore dominante è poi il nero, nero di pece ottenuta dal pinus picea, a cui i calafati affidano l’opera viva, la parte dello scafo sommerso, insieme alla stoppa di canapa, e al nerofumo: una pratica collaudata contro l’attacco delle teredini.
Anche nella marineria minore, le imbarcazioni continuano a mandare messaggi: burchi, rascone, peote assicurano i servizi pubblici di collegamento tra l’entroterra e la laguna. Qui il robusto burchio da trasporto si ingentilisce con un confortevole tiemo, una cabina fissa, decorata con lacche e motivi ornamentali in lacca e lattesin per la prima classe, e un ponte sovrastante, sufficientemente robusto per trasportare popolo minuto e masserizie.

Le suggestioni di colore degli scafi allestiti in Laguna continuano con vele e bandiere, i cui codici araldici sono oggetto di studio di antropologi e vessillologi.
Il
leone di San Marco su fondo rosso domina su bandiere e fiamme, con bordi giallo-oro, e l’iconografia e alcuni reperti preziosi come quelli del Museo Correr ci mostrano stendardi sontuosi di seta e d’oro.
La struttura del libro è impegnativa, e la ricchezza di documentazione – tra cui diverse ricostruzioni grafiche di tipi navali, opera dell’Autore – indicano una gestazione complessa, quasi sofferta dal desiderio di fornire a chi lavora nel campo un menabò di lavoro. Apprezzabile anche l’apparato di documenti, fonti e bibliografia, e l’indice dei nomi. Veramente un volume originale e importante.

I colori della marineria veneziana – Dalla Repubblica alle soglie del XX secolo
•Gianfranco Munerotto (*)
•Cierre Edizioni
Anno: 2019
Formato: 17 x 24 cm
Pagine: 304
Illustrazioni: a colori
Rilegatura: brossura
ISBN: 9788883149795
Prezzo: 24,00 €

(*) Gianfranco Munerotto si dedica da molti anni allo studio della marineria lagunare, anche in qualità di convinto assertore dell’archeologia sperimentale, avendo condotto e partecipato a diverse ricostruzioni di materiali attinenti alle imbarcazioni tradizionali. Ha pubblicato, tra l’altro, studi sull’evoluzione storico-tecnica della gondola, alcune monografie (batèla, gondolìn da fresco) e un dizionario dei termini di marineria veneziana. È stato consulente di Soprintendenza e Regione Veneto, collabora con il Museo Storico Navale di Venezia ed è membro dell’Istituto italiano di archeologia ed etnologia navale.

(*) per conoscere gli altri scritti dell’autore, digita sul motore di ricerca del blog Luigi Griva.

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