2 novembre, a Licata non c’è limite alla forza del mare (Clara Melilli)
Non c’è limite alla forza del mare
(Clara Mellilli) (*)
“Mi fu vita il mare e mi fu morte,
corsi all’appello della Patria in armi,
fremeva l’animo indomito e fidente.
Ai venti gridavo “Italia” ed alle onde,
e per l’Italia navigai,
caddi e mi coprì l’abisso.
Ma il mio spirito aleggia eterno
nelle notti di stelle o di tempesta
sull’itala gente laboriosa e forte.
Perennemente all’erta, io, marinaio d’Italia.”
(*) Clara Melilli è la moglie del Tenente di Vascello Cav. Angelo Pontillo.
Il 3 settembre 1972 Angelo, unitamente alla moglie e agli altri marinai di Licata (AG), fondò il locale gruppo dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia (di cui fu anche vice presidente nazionale) intitolandolo alla memoria di Antonino Lo Vacco.
Per quell’occasione Clara scrisse questa intensa poesia a sottolineare il legame profondo che c’è tra le mogli dei marinai, la Patria ed il mare.
Angelo è salpato per l’ultima missione quest’inverno alla veneranda età di 83 anni.
Ai Marinai Italiani caduti e dispersi.
Santa Barbara possa tenerli sempre vicini a sé, nella luce e nella pace dell’Eterno.
“MI COPRI’ L’ABISSO MA IL MIO SPIRITO ALEGGIA ETERNO”.
23 commenti
Salvatore Chiaramida
Rip
Bruno Capogrosso
Rip
Francesco Ruggieri
STUPENDA LA FARSE CADDI E MI COPRI L’ABISSO ONORE AI NOSTRI EROI VIVA L’ITALIA
Antonio D'Alessio
Stupendo
Antonio Hartman Annunziata
Bellissima
Gennaro Ciccaglione
Giù il cappello!
Giusi Contrafatto
bellissima
Antonio Zingali
ONORI
Casimiro Frangella
Orgoglio del Marinaio Italiano!
Marinaio Leccese
una frase che tocca il cuore onori a voi umili e semplici Marinai d’Italia
Ugo Masala
condivido
Nicola Tucci
condivido
Capelli Bruno
condivido
Salvatore Caruso
condivido
Ciro Laccetto
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Roberto Baldini
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Salvatore Barbato
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Antonio Hartman Annunziata
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Giovanni Tritto
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Carmine Polese
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Alberto Fiaschi
condivido
Raffaele Napolitana
Complimenti Signora Clara una bella e significativa poesia.
Mimmo Russo
Se non ricordo male, partecipammo alla cerimonia con una rappresentanza di nave Geniere, allora comandata dal C.F. Cataldo Gigantesco