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Siamo uno Stato di diritto?

Ovvero: nessuno tocchi Caino, ma nessuno dimentichi Abele e i suoi familiari.

Buongiorno Ezio,
contrariamente a quanto faccio usualmente oggi ti scrivo per parlare con te di attualità e rimaniamo sulla terraferma per parlare dei problemi di chi vive su di essa.
Ci risiamo … si prevede a breve la concessione di una nuova amnistia.
Nei notiziari radio e tv ho sentito parlare di una nuova emergenza carceri, del sovraffollamento, delle condizioni disumane dei reclusi, della dignità dei detenuti etc. Siccome il sistema carcerario italiano è vicino al collasso a causa dell’elevato numero di detenuti, ecco che urge l’adozione di un ennesimo provvedimento di amnistia.
Gli illuminati di niente dei partiti politici (quasi senza alcuna distinzione) sarebbero favorevoli a giungere, in tempi brevi, a questo nuovo atto di clemenza nei confronti dei carcerati.
Allora mi domando e ti domando: uno stato che si rivela, nei fatti, di essere ripetutamente incapace di far scontare interamente le pene a quei delinquenti che finalmente sono entrati nelle patrie galere per espiare la giusta pena, può quello stato definirsi uno stato di “diritto”? Ha perseguito l’interesse del Popolo Italiano di avere giustizia?
Ezio, si fa un gran parlare della dignità dei carcerati, ma della dignità delle vittime e dei loro parenti ne vogliamo tenere conto?
E delle gravi quanto inevitabili ripercussioni sulla società (sicurezza pubblica e privata dei cittadini) che l’adozione di un’amnistia comporterà, ne vogliamo parlare?
Per quanto concerne l’urgenza di un’amnistia, poiché tra poco meno di un anno ci saranno nuove elezioni politiche, è lecito supporre che l’urgenza di svuotare le carceri adesso sia dettata dal timore della classe politica di subirne le conseguenze di simile decisione ( parlo del relativo dissenso popolare) nell’imminenza del voto?
Voglio dire che per gli illuminati di niente è meglio avere l’amnistia adesso che non in tempi troppo vicini alla consultazione elettorale.
Io mi ritengo disgustato da questa situazione che è stata già vista e rivista; sono nauseato dall’incapacità di uno stato che non fa scontare le pene detentive fino all’ultimo giorno ai delinquenti, e così facendo li rimette in circolazione per le strade delle nostre città e dei nostri paesi.
Non credi che così facendo offendono nuovamente le vittime e i loro parenti?
Concludendo: è giusto non perdere di vista il diritto di Caino ma reputo sacrosante le più valide ragioni di Abele e la fame di giustizia dei familiari, che non devono mai essere dimenticate.
Ti stringo la mano, con stima.
Marino Miccoli

16 commenti

  • Sergio Corvino

    … Qualcosa non va nella gloriosa benemerita … I signori dirigenti, a tutti i livelli, hanno il dovere di capire cosa stia succedendo, assumersi le responsabilità che gli competono e prendere i dovuti provvedimenti… è umiliante ascoltare , dopo le tragedie, c’erano dissapori ecc ecc … :-(((

  • EZIO VINCIGUERRA

    🙁 ciao zio Sergio sai che commento a malincuore…corriamo troppo….è da due ani che reitero gli stessi articoli.
    Troppi tagli …

  • Roberto Valle

    Che dire ….la verita’ sara’ difficile saperla, tutti….la sindrome di Burnout ? Troppo lavoro e poche soddisfazioni…ci sono dipendenti statali che prendono stipendi maggiori e non sanno neanche quale lavoro devono svolgere…..e poi la mente umana è molto complessa…..una persona magari dedica tutto se stesso al suo lavoro,poi improvvisamente il suo lavoro e tutto l’ambiente diventano a lui ostili…purtroppo la bravura di chi ha delle persone alle sue dipendenze è anche cogliere certi disagi…pero’ siamo esseri umani e delle volte l’indifferenza prevale…

  • EZIO VINCIGUERRA

    Marino carissimo voglio riportare una massima di una mi amica poetessa si chiama Carmela Picheca che mi ha fatto molto riflettere e che voglio condividere con te:
    – Se la vita ultimamente riesce solo a togliere almeno c’è ancora qualcosa che mi resta: la tua presenza.

  • Antonio Girardi

    Concordo anch’io ma ci sono delle considerazione che occorre fare: in uno Stato di diritto la giustizia deve essere: rapida (i detenuti in attesa di processo non possono aspettare anni per una sentenza che spesso è di assoluzione); imparziale (senza differenze tra classi sociali e ricchi/poveri); assicurare pene certe e compatibili con la gravità del reato commesso evitando sconti di pena e/o agevolazioni varie per cui ci ritroviamo “assassini”, stupratori” etc. etc. fuori dalle patrie galere nel giro di qualche giorno; assicurare, nello spirito del nostro codice penale, la rieducazione/riabilitazione del condannato ed il suo reintegro nella Società. In uno Stato di diritto, lo Stato deve essere garante del rispetto della Costituzione e delle leggi ai massimi livelli fornendo le risorse necessarie alla macchina statale per il suo funzionamento. E la lista sarebbe…. troppo lunga!

  • Massimo Rossi

    siamo sotto dittatura economica pilotano tutto a loro favore .una volta il mondo si muoveva in favore dell uomo ora é a favore del profitto e questa cosa non puo tenere . é scritto ,distruggerò i potenti e innalzerò gli umili.( non so se ho scritto correttamente ma spero che si capisca.)

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao a tutti e a Massimo Rossi (artigiano e artista) …hai scritto benissimo è “Lui”. Penso anche che sia arrivato il momento che la “certezza della pena”, non attuata, sarà la spada di Damocle, il castigo di Dio, che si ritorcerà contro corrotti e corruttori. Basta verità nascoste e basta verità dentro un bugia. La mia apprensione è rivolta agli umili, come sottolineava Massimo, che poco o nulla c’entrano in questa assurda diatriba di poteri tra illuminati di niente e che sono (ma sarebbe più corretto dire siamo) gli “emigranti di poppa”.
    PRIMA DEL PERDONO (RELIGIOSO O LAICO) C’E’ L’ESPIAZIONE.

  • MariaCarla Torturu

    Certo che siamo uno Stato di diritto (con la d minuscola), peccato che si salvaguardano i diritti di pochi e forse anche dei peggiori e che guarda caso sono anche quelli al potere. Il sistema Stato si fonda su principi fondamentali che si sintetizzano nel rispetto della collettività e dell’individuo. La nostra Costituzione ne sancisce le regole alle quali si devono attenere governati e governanti. Nel termine regole è già implicito il dovere di rispettare la libertà e la dignità dei cittadini compresi quelli che hanno sbagliato e che devono necessariamente scontare una pena che non li annienti ma dia loro la possibilità di un riscatto senza dimenticarsi delle vittime e delle sofferenze dei familiari; ciò non è certo impresa da poco per il legislatore, presuppone coerenza, sensibilità, conoscenza profonda dei problemi, determinazione, cultura in senso lato …Per cui mi domando e vi domando: da uno Stato deviato come il nostro dove chi ci ha governato per 20 anni ha messo al primo posto l’interesse ed il tornaconto personale, i bagordi e le abbuffate cosa ci aspettiamo ?

  • Giovanni Montino

    non ne abbiamo avuto mai dei diritti,in quanto siamo solo per le votazioni dei partiti,e non per l’incremento dello stato,che siamo noi.abbiamo votato per il non finanziamento dei partiti,ecco cosa e’ successo con i denari pubblici,e del nostro voto….

  • Giovanni Montino

    🙁 penso di concordare con tutti i vostri pareri e come ha sintetizzato benissimo Salvatore Pugliese “Uno Stato di dritti”. Un abbraccio a tutti

  • EZIO VINCIGUERRA

    🙁 penso di concordare con tutti i vostri pareri e come ha sintetizzato benissimo Salvatore Pugliese Clara Costabile “Uno Stato di dritti”. Un abbraccio a tutti

  • Riccardo Chen Lazzeri

    a proposito dello stato di diritto…. questo stato e’ nato su un imbroglio ormai acclarato (risultato referendum monarchia/repubblica) e fino al 1992 il voto NON E’ MAI STATO SEGRETO!!! tre preferenze su una lista di 25 candidati, il che significa 15625 combinazioni da assegnare a 500 elettori di un seggio….. e il popolo dei peori a votare per avere una casa popolare…………

  • EZIO VINCIGUERRA

    “L’uomo è un mistero. Un mistero che bisogna risolvere…Io studio questo mistero perchè voglio essere un uomo.”

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