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Alla fiera delle palle

di Mario Billardello (già Comandante di Nave Vespucci)

… Siamo psicologicamente tutti diversi l’uno dall’altro e solo certe esperienze, come la tragedia della Costa Concordia, possono testare la reazione del singolo.

Non esiste alcuna attenuante alla tragedia provocata dal comandante Schettino in qualità di professionista del mare e sono vicino al dolore dei familiari di tutte le persone decedute e sperdute per questo incidente che poteva essere evitato solo mantenendo la sola rotta autorizzata.
La televisione è stata saturata da programmi di vario genere e, tolto qualche Ufficiale delle Capitanerie di Porto, ho assistito alla “fiera” di chi la sparava più grossa; persone che magari non sono mai salite su un pattino che azzardavano teorie evolutive della Concordia subito dopo l’incidente. Schettino dovrà, senza se e senza ma, scontare la pena che gli verrà commutata dalla giustizia per la sua scarsa professionalità, per la morte che ha causato e per la codardia dimostrata, ma mi sento di doverlo difendere come essere umano.
Non stiamo parlando di un incidente successo per qualcosa di imprevedibile, ma stiamo parlando di un incidente successo per un errore proprio. E proprio qui, l’aver realizzato il dramma che si sarebbe consumato per una propria colpa e che avrebbe potuto evitare solo rispettando la rotta prevista, forse, ha mandato in tilt la testa del comandante.
Non sono ne la mamma e ne la moglie del comandante Schettino, ma un “marinaio” ed allora mi domando, dove è finito il comandante in seconda o il primo ufficiale di coperta e tutto lo staff quando si sono resi conti che il comandante Schettino era sbarcato e, ritengo, anche incapace di intendere e volere? O vogliamo parlare dell’egoismo dei passeggeri che si facevano spazio tra le donne ed i bambini per imbarcare prima sulle scialuppe di salvataggio? Quando non si è direttamente coinvolti o si è comodamente rilassati su un divano con a fianco una tazza di tè ed un piattino di pasticcini, normalmente si è buoni nel giudicare le malefatte degli altri, ma in questo caso, forse per “l’effetto” codardia i giudizi che ho sentito sono stati tra i più severi, magari dietro la sola l’esperienza della lettura di un romanzo “di mare”, dove i comandanti sono sempre descritti come degli eroi.
Io personalmente credo che al suo posto sarei ancora a bordo del Concordia a cercare i dispersi, ma non sono Schettino e per questo non mi sento di infierire su di lui più del dovuto come uomo, anche se confermo le mie critiche sullo Schettino “marinaio”. Siamo psicologicamente tutti diversi l’uno dall’altro e solo certe esperienze come queste possono testare la reazione del singolo.

63 commenti

  • Mario Sorrentino

    A parte le evidenti responsabilità del signor Schettino,credo che anche la Costa non sia esente da colpe. Quando il polverone si sarà posato potremmo essere sorpresi nel conoscere le altre circostanze che hanno contribuito all’incidente.

  • Ugo Temussi

    Mario carissimo … non posso che sposare tutto quanto hai scritto , Noi uomini di mare dai colori monocromatici (grigio), non certo in navigazione col cravattino a farfalla a fare salamelecchi alle signore in abito lungo ingioiellate e assomiglianti a semafori o a bere bollicine; siamo abituati ad azzardare e rischiare; e non certo per gioco, come sto sciagurato. I nostri trascorsi lo testimoniano inequivocabilmente, pur facendo una “cappellata” non avremmo mai abbandonato al loro destino l’intero equipaggio, figuriamoci poi se si trattasse di oltre 3000 passeggeri ignari e non pratici di certe emergenze. Posso comprendere il lato umano di un uomo preso dal terrore, ma che un uomo a cui è affidata la vita di oltre 4000 persone non lo riesca a controllare non riesco a digerirlo. Caro Comandante senza indugi assumiti le tue colpe e preparati a pagare per la tua incoscienza, scelleratezza, imperizia, incompetenza e soprattutto per la tua infamia e codardia, per me non vali nulla nemmeno l’aria che respiri ( che è gratis ) .

  • Ugo Temussi

    e i tuoi Ufficiali a partire dal tuo 2° Dimitri ? te li sei portati tu sulla scialuppa ? o sono della tua stessa pasta …

  • Peppe Barone

    Caro Mario, poche persone in Italia sanno quanto te,la responsabilità che si assume al Comando di una nave e quanta tensione si prova e come te ho per primo inchiodato Schettino alle sue responsabilità …ma se non avesse cercato di arenare la nave al Giglio dopo l’impatto quanti morti avremmo dovuto contare? Certo e’ che noi saremmo stati ancora su quella nave…..

  • Diego Caliendo

    caro Mario, non sono totalmente d’accordo con te, Schettino ha proprio mancato nell’essere uomo. Hai fatto una enorme cazzata con catastrofiche conseguenze, sei indeciso nel prendere decisioni e ti comporti da codardo abbandonando la nave e tutti coloro che sono a bordo del quale sei responsabile anche moralmente? Non è scappato davanti al nemico che sparava dove posso capire l’attimo di terrore che ti fa fuggire, lui ha anche avuto il tempo per pensare (nei limiti del momento). Devi farti forza! Reagire! Devi essere te a dare l’esempio e tirare gli altri. Sono dell’idea che sia andato completamente nel pallone ed in quello stato sia rimasto per ore. Ma non ti dico niente di nuovo. E’ comunque facile parlare (anzi scrivere in questo caso) comodamente seduti a casa propria. Sono d’accordo sugli speculatori giornalisti e della massa di “esperti da salotto” il cui unico scopo è fare spettacolo e sono deprecabili quelli che devono per forza trovare “il marcio” in ogni cosa interpretando i fatti anche in maniera distorta compresa quella giornalista della adnkronos che si trovava a bordo dove sicuramente ha passato momenti molto difficili ma che non gli hanno impedito di non dormire per 36 ore (a quanto ha detto) per scrivere pezzi ed andare in televisione. Caro Beppe noi non ci conosciamo e mi permetto di commentarti: avrei piacere per Schettino che le cose fossero andate come tu dici almeno avrebbe dimostrato una prontezza di spirito ed una perizia encomiabile; cosa che però, purtroppo, non ha invece dimostrato nè prima nè dopo. Aspettiamo a vedere come realmente sono andate le cose e poi giudichiamo anche questo frangente, anche se mi auguro che le cose siano andate come tu dici dimostrando a mio parere veramente una notevole perizia marinaresca. sarei curioso di conoscere cosa gli ha detto il C.te Ferrarini (della Costa) nelle 3 telefonate intercorse e quali consigli (o pressioni) abbia dato a Schettino.

  • Mario Billardello

    hai ragione Mario, noi sappiamo bene cosa vuol dire ADDESTRAMENTO, e questo credo la Costa crociera debba rivedere qualcosa.

  • Mario Billardello

    Diego, forse non sono stato sufficientemente chiaro ho incisivo nel CONDANNARE Schettino come Comandante e per tutto quello che ha fatto DA COMANDANTE. Io sto semplicemente allentando la morsa su Schettino uomo che ha dimostrato a tutto il mondo la sua codardia, MA E’ LA SUA NATURA, e questo lo scopri solo quando esiste la necessita’ di dover tirare fuori il tuo coraggio e mantenere la lucidita’ nella direzione delle operazione in emergenza. Il coraggio non lo vai a testare nel laboratorio di analisi del sangue, ma se ce l’hai lo tiri fuori nell’occasione giusta. Per fortuna “le cose” vanno sempre bene e non dobbiamo misurare l’eroe o il codardo che c’e’ in ognuno di noi, altrimenti sai quanti Schettini scopriremmo. Infine, in TV ne ho sentite di cotte e di crude, ma se le evoluzioni cinematiche della nave dopo l’impatto sono andate piu’ o meno come descritte, da “marinaio” mi sento di dire che, nell’attimo di ancora lucidita’, prima di realizzare il dramma che stava concretizzandosi, Schettino qualche procedura corretta per gestire l’emergenza l’aveva avviata come quella di dare fondo all’ancora. La mia TOTALE CONDANNA a Schettino comandante la sentenzio dal momento in cui lui ha abbandonato la nave, ma come uomo e come “codardo” etichettato da tutti non mi sento di condannarlo proprio perche’ codardo. Una ultimissima cosa, Diego, prova a sbobbinare la tua vita professionale che come me ne hai viste di tutte i colori e cerca di ricordare quante persone del tuo equipaggio, anche se personale non responsabile, hanno perso la lucidita’ e sembravano persone sotto shock davanti alla situazione di pericolo? Io piu’ di qualcuno lo ricordo e questi non erano ne piu’ ne meno che dei Schettini che durante la normalita’ sembravano le persone piu’ accattivanti e professionali che potessero esistere a bordo.

  • Peppe Barone

    Bravo Mario mi sento di condividere pienamente il tuo discorso e se del resto in tanti settori della nostra Italia ci fosse un po’ di Coraggio tutto andrebbe meglio….

  • Mario Billardello

    Mario Billardello Beppe, hai perfettamente ragione. Tu, io e molti altri al posto di Schettino saremmo stati ancora la, ma non lo siamo ed e’ per questo che non accetto il “massacro mediatico” su Schettino uomo. E’ un comandante con tutte le sue responsabilita’ che dovra’ rispondere alla giustizia per cio’ che ha fatto dopo gli accertamenti fatti da periti esperti, ma non trovo giusto infierire sull’uomo con una gogna mediatica fatta da “non addetti ai lavori”. Ho ascoltato tantissimo sull’evento, ma veramente tanto, e le cose “sensate” che sono state dette le posso contare sulle dita di una mano.

  • Diego Caliendo

    Mario, tu sei chiarissimo come sempre, penso di aver capito quello che vuoi dire. Quello però che voglio ribadire è che l’attimo di codardia puoi averlo, poi deve subentrare la ragione, il senso del dovere, la responsabilità che ti deve far vincere la paura. Non è scappato davanti al nemico che gli sparava contro, ha avuto tempo per pensare. Ritengo piuttosto che possa essere un menefreghista che ha pensato solo a se stesso ed alle conseguenze del suo gesto (lo speronamento) oppure era un fantoccio messo lì perchè si sapeva muovere bene nel salone delle feste. Non ho certezze, non ho risposte certe ma le chiacchere stanno a zero, parlano i fatti: Schettino non ha alcuna scusante. Sono pienamente d’accordo con te sul comportamento dei media che cercano ormai e solo “gossip” e “gogne” e non i fatti e le cause; vedi anche come stanno rimestando con la telefonata di De Falco. A proposito, come è uscita quella telefonata dalla sala operativa? A che scopo usare quel tono e quelle minacce con un uomo (Scettino) evidentemente scosso e probabilmente nel pallone? un tono differente, forse, avrebbe ottenuto migliori effetti. perchè dargli ordini probabilmente non eseguibili ( non immagino cosa sarebbe successo se Schettino fosse andato a fermare la discesa dei naufraghi dalla biscaggina per risalire a bordo)? Perchè non è stato chiesto se era rimasto un referente a bordo? Tutto questo comunque non richiamerà in vita le persone che sono morte e quello che mi fa veramente vomitare chi ne approfitta per lucrarci o per farsi pubblicità (non ho parole per la maglietta).

  • Giuseppe Scarano

    Cari Marinai, il Comandante Schettino soffre di una sindrome comune a tanti, si chiama “sindrome dell’impiegato”. Comunque quasi tutti i commenti sono pertinenti.

  • Fiore Marchesano

    C.te mi trovi d’accordo su tutto. Quell’uomo non doveva assolutamente comportarsi come ha fatto. E’ stato solo un vile a mollare tutti sulla nave e squagliarsela, naturalmente metto sulla bilancia dei vili, anche il suo secondo. Un saluto Fiore

  • Enrico Pistolese

    Sono d’accordo su tutto, il C.te Schettino sarà giudicato incapace di intendere e di volere e se la caverà con poco. Sono curioso però di sapere chi è stato a rendere pubblica così presto la conversazione radio tra Schettino e De Falco (C.P.) . . .

  • Enzo Smimmo

    Carissimi amici la nostra “forma mentis” da Marina Militare è quella di salvare vite umane e lo dimostra il carattere e la determinazione del Comandante di Falco della C.P. di Livorno. Dirò di più, all’isola del Giglio attualmente ci sono i nostri colleghi che stanno rischiando la vita per salvare vite umane, mettendo a repentaglio la loro. “BASTA QUESTO”?

  • Mario Billardello

    Mario Billardello Enzo, credo che nessuno stia tentando di scagionare Schettino e che da PROFESSIONISTI, quali ci sentiamo, siamo coscienti dei pericoli che stanno correndo i nostri colleghi nel tentare di recuperare i corpi dispersi e te lo dice uno che al GOS ha lavorato ed ha effettuato un certo numero di missioni in alti fondali, ma qui ritengo che tutti i giudicanti devono essere loro per prima dei “professionisti”. Lo Schettino, a mio avviso, andrebbe giudicato dalla giustizia per i REATI commessi da comandante (il sinistro causato, la pessima se non la totale assenza della gestione dell’emergenza e, la piu’ grave, l’abbandono della nave prima di accertarsi che tutto l’equipaggio ed i passeggeri fossero in salvo o recuperati) e non riesco a trovare nessuna attenuante, anzi, ritengo di essere molto critico sulle circostanze, ma per le colpe commesse come uomo (la codardia tanto discussa) andrebbe giudicato in un altro modo. Infine, aprirei altre discussioni sulla compagnia Costa che, forse, poco ha curato l’addestramento dell’equipaggio nel saper gestire una emergenza di tale portata.

  • Guido Olimpio

    Onore e Marina Le tv americane hanno martellato sul comandante Schettino, poi ieri pomeriggio e’ arrivato un esperto alla Cnn che si e’ detto “ammirato” per l’incredibile lavoro svolto dai Comsubin della Marina all’interno del relitto.

  • Mario Billardello

    ‎… anche se nei tg nazionali, non c’e’ stato uno, ripeto uno, che ha saputo dare una informazione corretta su chi e’ intervenuto sul relitto.

  • Enzo Smimmo

    Mario, concordo pienamente su tutto, ma ancor di più sull’addestramento e sulla professionalità dell’equipaggio……..sembrava la torre di babele, si gioca sempre al risparmio, mi riferisco alla “Costa” e a farne le spese sono sempre le povere persone, che a loro la vita non la ridarà più nessuno….Saluti

  • Giuseppe Scarano

    Enzo leggiti la legge 30 del 1998 e troverai la risposta circa l’addestramento dell’equipaggio. Questa legge ha introdotto il cosiddetto registro-bis, capisci a me!!! Su circa 1000 uomini di equipaggio solo 100 o giù di lì erano obbligati a seguire i corsi di sicurezza.

  • Enzo Smimmo

    ‎”capisco” perfettamente Giuseppe ma in tutto questo ci rimette sempre la povera gente che non’è x niente tutelata e continua a morire

  • Claudio Petriconi

    Concordo con il signor Scarano che definisce schettino non un “comandante di Navi” ma un impiegato … un impiegato cresciuto nella compagnia “costa” che assolveva alla richiesta aziendalista di fare pubblicità facendo passare le navi vicino alle isole, tanto che proprio oggi “Costa Crociere” ha tolto dal suo sito internet il filmato di una sua nave che passava vicinissimo ad un isola. Le esigenze delle compagnie sopra di tutto… esigenze che non si fanno problemi a passare sopra i morti o sopra un povero disgraziato, sicuramente stra-colpevole, come il comandante schettino reo di essere stato un inadeguato anello di questa infernale catena dove gli avevano fatto credere di avere le attitudini a comandare una nave come quella, e dove gli avevano fatto intendere che andava bene così. Non lo giustifico assolutamente sopratutto per la sua superficialità ma concordo con quanto dice Mario sulla pena verso uno, che a differenza degli amministratori della “Costa” espierà comunque per tutta la sua vita. Penso inoltre che alle volte sia più facile andare nel pallone per le proprie cazzate fatte, specie se di questa portata, che per la paura di morire; ma è tutto sbagliato si va in crociera si spegne il cervello se mai lo si è avuto acceso, e quando il giocattolo si rompe si scappa tutti o quasi tutti magari strappando un salvagente di mano ad un’altro, o conquistandosi il posto su di una scialuppa al posto di un vecchio o di un bambino. Speriamo che il paese diventi più giusto e colga l’occasione per individuare tutte le responsabilità comprese quelle della compagnia marittima e di chi la dirige, lasciando a schettino le sue responsabilità ma senza salvare tutti quegli altri abituati fino ad oggi a non pagare mai.

  • Mario Billardello

    Claudio, concordo pienamente con quello che dici, stiamo tutti dicendo la stessa cosa vista da un’ottica diversa, ma che porta alla fine allo stesso giudizio.

  • Mario Coccia

    pensate che ora che siamo qui al pc ci sarà ancora dentro al relitto che sarà in agonia, questo è il delitto più grave, a mio parere

  • Mario Billardello

    Mario, il delitto grave sono i corpi gia’ recuperati e ancor di piu’ quelli che non saranno restituiti ai propri familiari.

  • Mario Billardello

    Enzo, non sto difedendo il comandante ed io sono sempre stato uno che la legge la vorrebbe vedere applicata alla lettera e non interpretata, quindi condanno tutto cio’ che esce fuori dalle regole e causa pericolo per se e soprattutto per gli altri. Il coraggio o la codardia non si scopre andando a fare una analisi del sangue ma si scopre solo quando ci si trova ad affrontare un pericolo o una emeregenza. Ripeto ancora una volta, condanno pienamente tutto cio’ che ha fatto Schettino, ma per la sua codardia, proprio perche’ codardo, non mi sento di infierire piu’ di tanto come sta facendo l’informazione. L’attenzione direi che dovrebbe ora essere concentrata su altri TANTI settori a partire di come le compagnie armatoriali curano e certificano l’addestramento dei loro equipaggi.

  • Enzo Smimmo

    Caro Mario, non ce l’ho assolutamente col Comandante, lo condanno come tu giustamente dici x la sua codardia. Concordo pienamente sulla poca professionalità dell’equipaggio, ma sopratutto con i “padroni” che giocano sempre al risparmio sulle vite umane

  • Mario Billardello

    Enzo, su questo argomento stiamo partendo tutti da punti diversi, ma il giudizio finale e’ uguale per tutti. Penso che sulla vicenda verra’ a galla tanta di quella melma che ne avremo tanto, ma veramente tanto da parlare.

  • Enzo Smimmo

    Diciamo tutti la stessa cosa, ma interpretandola in maniera diversa. Ci sarà da annegare dalla melma che ne verrà fuori.

  • ezio vinciguerra

    Amici del marinaio si parla poco dei “ragazzi in turno di guardia alla Capitaneria di Porto di Livorno” che hanno allertato prontamente il Comandante De Falco e quindi della loro professionalità. Sarebbe opportuno il vostro parere…prego tam tam

  • Capitano Musica

    Secondo me sono stati all’altezza di gestire l’emergenza e sono certo che il merito del salvataggio dei passeggeri, oltre alla prontezza del personale di bordo che ha disatteso gli ordini di Schettino, deve appunto andare alla guardia costiera. Una cosa che a mio avviso nei nostri mari viene trascurata è il monitoraggio delle rotte di mare. Quella nave fuori rotta doveva essere prontamente raggiunta, fatta allontanare e poi pesantemente sanzionata. Questo purtroppo non è avvenuto, anche perchè le rotte sono a discrezione dei comandanti, fatta eccezione per le regole del portarolo. In aria una rotta sbagliata comporta l’immediata segnalazione al comandante. QUESTO è IL MIO PARERE PER QUEL POCO CHE DA CAPITANO NE CAPISCO….

  • COSIMO PORTULARI

    EZIO C’E UN ARTICOLO DOVE IL COMANDANTE ELOGIA I SUOI SOTTOCAPI CHE GRAZIE A LORO SI SONO ACCORTI DI QUELLO CHE SUCCEDEVA….ONORI AL MERITO …

  • TORE SECHI

    Ciao Ezio, volevo fare solo un piccolo commento , un po da profano perché non ho molta praticità di navigazione (anche se ho navigato x 11 anni), giusto l’altro ieri ho sentito delle interviste agli uomini della capitaneria di porto, dicevano di avere una centrale operativa all’ultimo grido, con tante apparecchiature elettroniche che visualizzano vita e miracoli di ogni unita navale che gli passa nelle vicinanze, perciò da quello che hanno affermato sarebbero stati in grado di chiamare tempestivamente la nave e dirgli di cambiare rotta perché in rotta di collisione e ciò non è avvenuto , questo è il primo punto, il secondo punto è; la costa crociere era diventata abitudinaria a questo famoso dirottamento di rotta per il saluto all’isola, sono fermamente convinto che la capitaneria ne fosse al corrente ,( Perché non hanno mai denunciato l’episodio ???? )..

  • ezio vinciguerra

    Già Tore Sechi su questo penso che gli avvocati ci sguazzeranno… chissà se questi e altri comportamenti simili sono stati sanzionati in precedenza.

  • Giuseppe Quirino

    io credo che sia stato sbagliato pubblicare la telefonata in segno di rispetto per le vittime ma evidentemente i casi come il terremoto di l aquila dimostrano che i soldi che si ricavano fanno gola piu del rispetto delle vittime. Secondo luogo, su navi militari il comandante si chiama il vice, il direttore e il capo rep e poi attende ordini dal comando navale. Qui cosa è successo in un ora? I militari sono al servizio del paese e non far carriera su questi eventi tragici

  • Piero Giunchiglia

    ‎..concordo con Vinciguerra…tutto merito del bravissimo Sottocapo di guardia che ha avuto l’intuizione che qualche cosa a bordo non andava ed ha continuato a chiamare la Nave ed avvertito De Falco ed oggi in un TG ha parlato a lungo il Sc…come si chiama…?????ha avuto un elogio da tutti….(bisognerebbe publicare il suo Cognome…)

  • Filippo Mallamaci Scubapoint

    Ecco, per l’appunto. Tutti inneggiano all’ufficiale, come sempre non capiscono un cazzo. In quella situazione chi è stato veramente professionale e con il sangue ghiacciato sono stati coloro che hanno capito tempestivamente cosa stava accadendo. Quindi un grande grazie va a tutti i ragazzi per a loro professionalità e per il loro acume.

  • Giancarlo Moccia

    Caro Ezio come mai la capitaneria non ha vietato il transito della nave così vicino alla costa dell’isola? la capitaneria controlla o no anche le rotte delle navi ( controllano)??? Spero che la solerzia e il turpiloquio del comandante di turno in capitaneria sia stato sempre usato con tutti i marittimi in generale quando hanno commesso qualche infrazione….ma ho i miei dubbi. Mi sa che il comandante abbia approfittato del momento ( telefonata registrata) per farla da protagonista. Come si fa a risalire di notte senza luce su di un “mostro” del genere? Mi sa che il comandante sia stato imbarcato solo su rimorchiatori e non sappia cosa significhi stare sotto una nave di stazza eccezionale, al buoi e per di piu inclinata ecc..ecc.. Per tutto il resto …Schettino è da condannare…..ma una volta che ha abbandonato la nave…..non centra piu nulla con essa; il comandante di capitaneria doveva invece collegarsi con l’ufficiale più anziano rimasto a bordo e coordinare con esso i soccorsi. una cosa buona che ha fatto schettino è stata quella di “appoggiare “quanto piu possibile la nave alla costa dell’isola dopo l’impatto…..se la nave avesse preso il mare aperto, staremmo a contare piu vittime di quelle che ci sono.

  • Franco La Rosa

    Mio nipote Luciano è sicuramente impegnato con la sua unità al Giglio, dato che opera a Piombino, approfitto x salutare lui e tutti i marinai di cui non si parlerà ma che stanno dando tanto, ciao

  • Antonio Barzagli

    Qui si confonde le cose. Il com. di una nave ha l’autorità di vita o di morte a bordo di una nave e per tanto ne ha anche tutti i doveri ivi per cui quello di accertarsi che tutto fili liscio anche in situazioni di estrema gravità ancor più quando questa situazione l’ha causata lui altro che la cap. di porto che gioca a fare il divo vorrei vedere se da Falco non avesse registrato la conversazione telefonica sai dopo le polemiche su chi deve fare cosa dove vanno a finire. In quanto a De Falco sicuramente ne capisce di più di tanta gente che gioca a fare il C.T quando gioca la nazionale o l’esperto di navigazione quando capitano questi fatti. La capitaneria avrebbe dovuto. L’infrazione grave la commessa Schettino punto. Le regole ci sono già. Non è che tutte le volte dobbiamo ricorrere alla scusante: ma il controllore dov’era? Troppo facile, troppo italiano. Come dire è colpa della finanza se non pagano le tasse!

  • Capitano Musica

    CARO ANTONIO, IO SONO DELL’AVVISO CHE SCHETTINO ABBIA COMMESSO L’ERRORE E QUINDI VADA CONDANNATO PERCHE’ A MIO AVVISO E’ UN INCAPACE E UN IRRESPONSABILE. PER QUANTO CONCERNE IL DISCORSO DELLA GUARDIA COSTIERA, IL SUO RUOLO E’ QUELLO DI CONTROLLARE I NOSTRI MARI. C’è UNA LEGGE ANTITERRORISMO CHE LO PREVEDE. IN TUTTI I PORTI I PASSEGGERI VENGONO CONTROLLATI AD UN CHEK IN PRIMA DI SALIRE A BORDO DI QUALSIASI MOTONAVE. E’ MAI POSSIBILE CHE NON SI RIESCA A CONTROLLARE L’ANDAMENTO DI UNA IMBARCAZIONE DURANTE LA ROTTA NORMALE? E SE QUELLA NAVE FOSSE STATA IMBOTTITA DI TRITOLO E LANCIATA A FORTE VELOCITA’ VERO L’ISOLA DEL GIGLIO? QUELLO CHE DICO IO è CHE DAL MOMENTO CHE CI SONO REGOLE ANTITERRORISMO BISOGNA STARE SEMPRE ALL’ERTA. LE TORRI GEMELLE INSEGNANO. SONO STUFO DI TOGLIERE GLI STIVALI ECC ECC QUANDO SALGO IN AEREO E POI SENTO CHE UN TRASATLANTICO CAMBIA ROTTA E PUNTA INDISTURBATO VERSO UN ISOLETTA DEI NOSTRI MARI SENZA CHE NESSUNO SE NE ACCORGA. SEMPRE LA MIA MODESTA OPINIONE.

  • Antonio Raffone

    A mio parere, Schettino non doveva proprio scendere dalla nave, sono balle, che racconta che è stato catapultato sugli scogli!!!! Per rispondere a Giancarlo Moccia, io non voglio azzardare nessuna ipotesi, considerato che non stavo sul posto e non conosco perfettamente i fatti, mi viene solo da pensare, chissà se una volta che hanno sentito l’urto, quindi hanno appurato che stavano imbarcando acqua, avessero lasciata la nave incagliata sugli scogli, senza fare alcuna manovra, chissà se così facendo, riuscivano a non farla inclinare, chiudendo le paratie stagne, limitandosi a far allagare solo i locali interessati……. Ma giustamente, questi sono pensieri che uno fa a mente tranquilla, dobbiamo immedesimarci in quel momento, cosa è successo e cosa è riuscito a passare per la testa!!!!! Riguardo a Capitano Musica, in un certo senso ha ragione, in Mare, però non è come in Cielo, in Mare, ci sono delle rotte ben definite e “consigliate”, ma nulla toglie che una nave, grande o piccola che sia, ha qualche problema, (possono essere tanti: dal passeggero, che deve essere portato a terra per qualsiasi motivo, a qualche avaria sopravvenuta, che si cerca di risolvere, prima di inoltrarsi in Mare aperto) e quindi si porta più vicino alla costa per motivi di sicurezza. La Guardia Costiera, ha dei sistemi per visualizzare la rotta, la velocità e la posizione. delle navi, tipo il VTS, ma bisogna soffermarsi su un determinato obiettivo e pensiamo anche che sarà avvenuto tutto in pochissimi istanti, senza avere nemmeno il tempo di mettere a fuoco cosa in effetti stava succedendo!!!!! E’ il Comando di bordo, che deve guardarsi bene i fondali, la rotta, i segnali, ecc. Come si sta dicendo, che il “saluto”, era una consuetudine, può darsi anche che per qualunque motivo, ci sia stato un errore di valutazione, che ha dato gli amari frutti, inaspettati!!!!! Resta comunque il fatto che ognuno deve svolgere la propria mansione, per far sì che l’organizzazione funzioni perfettamente! Ormai non ci resta che sperare: Sperare di ritrovare vivi i dispersi, per la nave che non si muova dalla sede in cui si trova, che non provochi alcuna forma di inquinamento …………… e che i colpevoli pagano per quello che hanno fatto!!!!

  • Biagio Testa

    Caro Ezio anni fà mi trovavo nel canale di Sicilia con le nostre barche ,si vedevano sia i fari di Malta sia quello di Porto Palo di Capo Passero,allora non esisteva ne il cellulare ne l informatica, ma una sola radio VHF .Un guasto improvviso ci constringe a spegnere il motore e chiamare aiuto. Veniamo rimorchiati in porto da una nostra barca .Arriviamo a Porto Palo circa quattro ore dopo non da soli. Le barche che erano in zona avendo saputo deii nostri grossi problemi non ci lasciano soli.Questo è lo spirito per chi va per mare non si abbandona nessuno .Dimenticavo ,Meteo forza tre in aumento. Ciao

  • ezio vinciguerra

    ‎:-) Grazie amici dei graditissimi commenti e delle testimonianza. Proprio oggi sono stato ad una conferenza con il neo Ministro della Difesa nonché ammiraglio (molto molto navigato) dove ha assicurato ai giornalisti e ai presenti che stanno facendo una legge per evitare il malcostume del saluto sotto costa e quant’altro possa mettere in serie pericolo l’incolumità delle persone. A buon intenditor. Un abbraccio a tutti grande e profondo come il nostro mare.

  • Alex Marchi

    dopo il mess le dico scusi il mio sfogo ma sono veramente abbattuto e arrabbiato ! anche perchè so bene che ci stanno navi piene zeppe di Filippini e gente simile che magari neanche conoscono l’Inglese mentre a me è stato imposto di impararlo e l ho fatto da solo per cosa? per stare a casa? ma anche io ho voglia di fare l’uomo di mare da più di un anno anche io ho voglia di navigare …e nessuno è ancora riuscito ad aiutarmi!

  • ezio vinciguerra

    Fai bene a sfogarti Alex. La cultura è tradizione. La tradizione si tramanda da padre in figlio, dai Maestri ai discenti. Le vie più facili, le scorciatoie, i soldi facili, le tratte dell’emigrazione, aiutano a comprendere sempre di più perchè in questo nostro paese ci stiamo arenando. Ti esorto a perseverare e permettimi di mandarti un abbraccio grande e profondo come il nostro mare…quello pulito!

  • Bruno Bardelli

    Hanno dato prova dell’Italia vera ! Quella che vorremmo vedere e sentire tutti i giorni…….Invece siamo circondati dai vari Schettino di turno: deboli, arroganti,pusillanimi e paraculi. 1-100-1000 Di Falco! Scusa Ezio….. i complimenti sono rivolti a tutte le Forze presenti . ciao

  • Giuseppe Mombello

    Adesso tutti, ma proprio tutti hanno capacità e conoscenze in mare. Prima tutti capivano di finanza, oggi tutti capiscono di navigazione, mi riferisco ai soliti programmi pomeridiani e serali dove vengono pagate con fior di quattrini quei signori per dir cosa, se io fossi stato al suo posto avrei cambiato rotta o sarei stato l’ultimo a scendere dalla nave….. Tu scemo sei seduto su una sedia a dir solo cazzate…..BASTA NON SE NE PUO’ PIU’

  • GiuseppeTufarulo

    i Tuttologi sono così non capiscono un cazzo e parlano di tutto. Deve cambiare chi ascolta semplicemente cambiando canale ….

  • Roberta - ammiraglia88

    Premetto che non voglio scusare il comandante della bella nave Costa Concordia, non voglio trovare il colpevole, non voglio fare il giudice (non è il mio compito).
    Cosa è successo, e nessun minimo dettaglio ufficiale, è giusto che non sia stato detto adesso, soprattutto ai giornalisti. E’ giusto che il comandante parli con chi di dovere, che si facciano le inchieste, che gli esperti chiariscano il tutto.
    Non capisco però come mai quella telefonata sta facendo il giro del mondo. Il comandante viene arrestato, perché non inquini le prove, e come è possibile che una telefonata, se è tutta vera, così “importante” per le indagini venga buttata in bocca ai lupi affamati di scoop? Non c’è tutto sotto sequestro? Non dimentichiamo che i giornalisti e la tv ci presentano sempre, in qualsiasi occasione, solo quello che vogliono. Le interviste vengono selezionate, vediamo solo quello che voglio farci vedere e credere! Per quanto riguarda i giornalisti della carta stampata hanno lo scopo primario di vendere copie, quindi di fare dei titoloni che incrementino le vendite! O di seguire le direttive del capo e del direttore (o di chi finanzia la testata).
    Fin dal primo giorno il problema non è stato capire cosa era successo (e di conseguenza trovare il responsabile … che poi comunque su una nave il primo responsabile è sempre il comandante), ma “di chi è la colpa”, “chi è stato”, e cose simili: cercare il mostro! Mi è sempre sembrata una ricerca del colpevole, ma non del “capire” per imparare e correggere gli errori e/o migliorarsi.

    Sono state spesso sparate notizie assurde o incomplete, tanto che mi sono subito stancata di leggere, e ascoltare, quelle assurdità. Una delle ultime, solo per fare un unico esempio: l’altra sera in tv un ammiraglio della Capitaneria ha detto: “i sommozzatori hanno sospeso le ricerche e riprenderanno domani mattina. Intanto sono a bordo i vigili del fuoco. I sommozzatori non hanno la visibilità necessaria di notte, mentre i pompieri possono procedere”. La notizia riferita dal quotidiano, la mattina successiva, è stata: i sommozzatori hanno sospeso le ricerche. (punto!).
    Per questo tipo di notizie mi incavolo. O dicono le cose correttamente o che facciano a meno di fare tanto baccano.

    Dopo la lunga premessa passo alle mie modeste considerazioni e alle mie diverse incertezze.

    Il punto fondamentale è che non riesco comunque ancora a spiegarmi come può un marinaio, un ufficiale, un comandante, uno con tanto di elefante sotto i piedi e 4.000 persone a bordo, come può risultare quello che sembra! Non ci credo ancora e voglio ancora dare tempo alle varie inchieste.

    In plancia comando, mi è stato riferito durante la mia unica visita a bordo e proprio da un ufficiale di servizio in plancia comando sulla Costa Concordia nel giugno 2010, c’è sempre qualcuno. In particolare, se la nave è ferma in porto, ormeggiata, c’è sempre e comunque un ufficiale di guardia (a turno). Quando si è in navigazione invece sono presenti sempre almeno in tre. Un ufficiale, un sottufficiale e il timoniere. Poi se la navigazione lo richiede (punti “difficili”) possono esserci anche di più “addetti”.
    Allora mi domando, visto che quando è accaduto questo incidente si trovavano in navigazione, a 17 nodi, come mai nessuno dei (almeno tre) presenti si è opposto alla manovra pericolosa? Oppure, nel caso qualcuno si sia opposto, perché nessuno si è fatto avanti dicendo che aveva cercato di far aprire gli occhi al comandante? Se è stata resa pubblica una telefonata simile, perché non dire, o scrivere una riga, di questo (se c’è stato) avviso o di questa contrarietà a fare la manovra pericolosa?

    Ritorno alla telefonata, sempre ammesso che sia completa, che sia vera e che non ci siano state proposte solo le parti che si vuole far conoscere, senza per questo voler dire che è innocente, faccio solo una constatazione e cerco di mettermi nei suoi panni. Prima di tutto si capisce che il comandante non era “normale”, cioè non so quanto fosse in grado di ragionare.
    Adesso non arrabbiatevi e pensate solo per un attimo ad un uomo, non guardate l’ufficiale comandante, solo il semplice uomo. Con una nave distrutta, con la fine della nave e della sua carriera, con la gente nel panico, e parliamo sempre di più di 4.200 vite, penso che anche l’uomo più forte di questo mondo può essere sotto choc. Non lo sto scusando, sto solo facendo delle considerazioni.
    Lo so, non è corretto, non è giusto, non avrebbe dovuto farlo, ma … per tenere una calma in una situazione così estrema non credo che sia sufficiente “studiare” sui libri, e fare una scuola.
    Sono d’accordo che non deve succedere, che deve essere “istruito” per affrontare anche certe emergenze, ma … è pur sempre un uomo. E con questo, ribadisco, non lo sto dichiarando innocente, sto solo pensando alla situazione e secondo me … è dura!

    Non so se avete mai visto da vicino uno di questi grattacieli del mare. Sono enormi!
    Ho provato solo un attimo ad immaginarmi la scena (dopo 9 crociere, come passeggera, una certa idea di queste navi ce l’ho). Su una lancia, in mezzo al mare nero, con un cielo nero, vedere inclinato questo mammut fa certamente impressione. Aggiungeteci che non si sa quante persone si sono salvate; aggiungeteci la situazione da cui sono appena passati. Mi spiego meglio.
    Un esperto navale, un ingegnere progettista, valutando varie cose, varie foto ed immagini, in un forum molto serio, dove non si fa di certo pubblicità, dove non vende niente, quindi senza scopi particolari se non quello di capire, ha descritto gli avvenimenti avvenuti quasi certamente. Praticamente dopo l’urto con lo scoglio (e questo è un altro problema, precedente che non voglio adesso considerare), la manovra successiva è stata da vero marinaio. Chi era al comando si è trovato a dover valutare cosa era successo, danni avuti, e vedersi davanti la morte certa. Se avessero proseguito, con la velocità e con l’imbarco d’acqua di certo appena raggiunto il mare aperto la nave si sarebbe certamente capovolta (leggi della fisica) e non ci sarebbe stato nessun superstite. La manovra fatta invece, che l’abbia fatta lui, il suo secondo o entrambi, è comunque stata la migliore che potesse essere eseguita. Non è una manovra da manuale, ma da “ragionamento”, che scaturisce però mentre si sono trovati in una situazione estrema.
    Per tornare perciò al discorso iniziale, io mi immagino di essere su quella lancia, dopo questo stress già affrontato, dopo che circa 3.900 persone sono sbarcate con le scialuppe di salvataggio.
    Ribadisco che … è dura riuscire a stare con la testa sopra il collo!

    Sono pienamente d’accordo con il vecchio detto: “il comandante deve essere l’ultimo a lasciare la nave”.
    Adesso non linciatemi … sto per dire una cosa un po’ “fuori”, ma è una cosa su cui stavo riflettendo. Staccatevi da questo evento, pensate ad un discorso generale!
    In casi di nave enormi e con più di 4.000 persone, che come vediamo nemmeno dopo cinque giorni si è in grado di dire se c’è ancora qualcuno a bordo, come possiamo far valere al 100% tale regola?
    Sono d’accordo che DEVE essere così, però, ragionandoci sopra, secondo voi, nel 2012 è ancora valida al 100%? Mi spiego meglio.
    Su una nave da trasporto l’equipaggio è fatto da una ventina di persone al massimo. Le zone vivibili e abitabili sono poche, la maggior parte è destinata al carico. E’ chiaro che il comandante deve abbandonare la nave solo dopo che è sceso l’ultimo dei suoi uomini (e fa diciamo relativamente “presto” ad andare a cercarlo). Ma in altri casi, quelli dei mega grattacieli naviganti, è un po’ difficile mettere in pratica alla lettera tale “tradizione”. Non vi pare? Nemmeno i sommozzatori e i vigili del fuoco, con la loro attrezzatura, sono ancora riusciti a recuperare tutti i passeggeri.

    Per il resto aggiungo solo una cosa. L’equipaggio è certamente stato all’altezza, nonostante ci sia ancora qualcuno che dice il contrario. Gran parte dei passeggeri non aveva ancora fatto l’esercitazione d’emergenza, prevista per il giorno successivo. L’equipaggio si è trovato di fronte 4.231 persone che sicuramente non sapevano cosa fare, dove andare, e di certo agitatissimi o addirittura nel panico … e non vorrei trovarmi io a gestire tutta la massa di gente che non ti ascolta! Quindi … complimenti a tutto lo staff perchè quasi tutti sono stati sbarcati senza riportare danni.

    Cambiando discorso, ma restando in tema della discussione, aggiungo una cosa che ho sempre pensato dall’inizio. Di certo è solo una mia pura immaginazione, ma che fino a poco fa mi aveva fatto sospettare di un guasto tecnico prima dell’impatto sullo scoglio.
    Pochi anni fa, appena tornata da una crociera, una persona che conosco mi aveva chiesto se “anche quando ero a bordo io avevamo avuto problemi”. Non avevamo avuto problemi, ma mi sono fatta spiegare cosa non mi aveva detto prima di imbarcarmi. Praticamente a lei, qualche settimana prima, a bordo della stessa nave, era successo più o meno questo: un botto, mancanza della luce elettrica per pochi secondi, seguita da una inclinazione della nave. Praticamente si era bloccato il timone ed avevano fatto circa mezzo giro su se stessi. Impressionante!
    Dalle prime notizie di questo recente incidente ho pensato subito a queste sue parole. Non era la stessa nave, però sembrava che la dinamica fosse la stessa. Poi con il passare dei giorni non ho sentito descrivere un secondo forte rumore (che poteva eventualmente essere quello dell’urto con lo scoglio).
    Il mio primo pensiero perciò è sempre stato affiancato da un piccolo dubbio di un qualche guasto precedente, non dico identico a quello descritto sopra ma di qualche altro genere, che io ovviamente non sono in grado di ipotizzare, che non avesse poi potuto impedire l’impatto che c’è stato.
    E’ giusto e normale non azzardare ipotesi finchè tutte le inchieste non sono chiuse. Colpevolizzare qualcuno prima di aver fatto tutti i rilievi, i sopralluoghi, ecc. è inutile. Anche per questo non vedevo l’urgenza di trovare un colpevole, ma di capire prima cosa era successo, tutto il resto sarebbe venuto poi di conseguenza. Personalmente il comandante ha già di certo subito una sconfitta; di certo si ricorderà quel giorno per tutta la vita; di certo, a indagini ed inchieste terminate, chi ha sbagliato pagherà!
    Sembra comunque che i giornali inglesi stiano già dando una notizia che di certo lo scagiona dal fatto di essere un bugiardo. Sembra che le carte nautiche inglesi non segnalino la presenza di quello scoglio e che la nave Costa Concordia stesse navigando con quelle!

    Comunque sia, comunque vada, evviva i marinai veri!

  • Rosario Pagano

    se tutto fosse come dicono i media……e quindi aspetto a dare un mio giudizio…..ma se fosse vero deve essere arrestato degradato e radiato

  • Anna Maria Filigheddu

    non so non riesco a volergliene….anche se tutte le prove sono a suo sfavore…..ma sentendo la telefonata ..mi ha fatto quasi pena…davvero sembrava un bambino impaurito…Sai la mente umana fa brutti scherzi certe volte…..a detta di tutti è una brava persona….ma!!!!!!!

  • Piero Giunchiglia

    ‎….ho avuto anni fa la sventura di essere imbarcato su una Nave che é andata sugli scogli…..(non ero il Com/te ero il 2°) e quello che ho vissuto in quel frangente mi ha insegnato a capire tante cose…come reagisce la mente di un uomo é incredibile….a volte impensabile…a momenti folle…per questo devo condividere con Anna Maria.. ogni uomo reagisce in maniera diversa….!!!!!!.

  • Giorgio Andreino Mancini

    Ricordiamoci anche un detto dei Marinai del Sud: Chi và per mare…naviga. Chi stà a terra…giudica!!!!!

  • Riccaro Lazzeri

    Per esprimere il mio parere, ma ancora di piu’ come mi sento, dovrei scrivere per un paio di ore…… cerchero’ di essere sintetico: il cosiddetto comandante ha ignorato tutti i suoi doveri dettati dal Codice della Navigazione, da secoli di pratica marinara, ma soprattutto dalla coscienza delle proprie responsabilita’ che sono, prima di tutto, verso i passeggeri che a lui si sono affidati. Il fatto che neppure un minimo di questo sentimento di responsabilita’ affiori nel comportamento del tipo (mi fa schifo chiamarlo comandante) e’ fin troppo illuminante su come si scelgono oggi le persone che comandano le navi. Un buon comandante e’ una persona che sa anche dire di no all’armatore, oggi, in tutte le attivita’, vanno avanti solo gli yesmen. Ma uno yesman e’, prima di tutto, un coglione: al momento di fare qualcosa di piu’ o di diverso da leccare il culo di turno e far fare agli altri anche il proprio lavoro, fallira miseramente. Quindi incominciamo a chiederci quale filosofia sti dietro a certe scelte ed iniziamo a contrastarla. Nessuna legge al mondo impedira’ ad un coglione di comportarsi da tale. L’inchino, il saluto ecc. ecc. sono idiozie che comunque si possono fare quando i limiti di sicurezza vengono ampiamente rispettati e solo con la presenza del Comandante (questa volta con la maiuscola) in plancia. Per quanto riguarda la Capitaneria di Porto di Livorno, dove lavora anche un mio compagnoi di corso (adesso penso sia CF) un grazie, perche’ mi hanno fatto sentire orgoglioso di essere stato uno di loro. Per chi continua a dire che non era possibile tornare a bordo, faccio presente che il vice sindaco del Giglio lo ha fatto, lo schettino no. lo schettino e’ stato capace di ignorare colpevolmente la situazione della nave per ricevere improbabili consigli della compagnia, ha mentito alle autorita’, ha colpevolmente ritardato le operazioni di abbandono nave, e’ scappato lasciando i passeggeri in balia del mare ed i un equipaggio di cuochi e camerieri asiatici, che ha svolto comunque un lavoro commendevole, ed alla fine ha anche spudoratamente mentito, indossando i panni del martire………. dovrebbe morire tante morti quanto quelle che ha causato

  • Roberta - ammiraglia88

    Chi è seduto comodamente a casa, al caldo (parlo della gente in generale), e magari non si è imbarcato può forse non sapere ed immaginare alcune cose, perciò ci tengo a dire una cosa, che non vuole essere polemica, in aggiunta all’immagine già descritta. Il tutto è sempre e comunque finalizzato a conoscere, cercare di capire e soprattutto ad avere un quadro completo.

    Il ponte dove sono posizionate le scialuppe è molto lungo, quasi come tutta la nave (che è 290 metri); è come un lungo corridoio, molto largo. Tale ponte è fornito di telecamere.
    Sono certa pertanto che all’inizio delle operazioni di abbandono nave risultava affollato, ci si trovavano circa 4.200 persone assiepate. Come è stato detto in alcuni tg, quando il comandante e gli ufficiali erano nella lancia a bordo erano rimaste circa 300 persone.
    Ora non voglio scagionare nessuno, ma nemmeno colpevolizzare subito qualcuno. “Solo” 300 persone vuol dire che il ponte era quasi vuoto, e con quasi vuoto intendo proprio che, avendo visto tutta la folla iniziale questo è niente, è praticamente libero (e lo dico per aver visto più di uno di questi ponti). Questo numero è relativamente basso, vuol dire che non sono nemmeno due scialuppe.
    Non dico che era vuoto, sia chiaro, ma non lo vedo un problema così enorme. Sempre considerando la grandezza della nave … se prima vedi circa 290 metri di folla, certamente una persona appiccicata all’altra, poi vedi due “gruppetti”, due ultime scialuppe da portare a terra, è normale pensare che il tutto è ormai a posto.
    Lo so, anche ci fosse stata una sola persona il discorso è che il comandante, che non era solo sulla quella lancia (e questo mi fa rabbrividire ancora di più), doveva essere comunque l’ultimo.
    Ma se erano già tutti lì, raggruppati e pronti per salire su due “sole” scialuppe, non c’era molto altro da fare. Cosa avrebbero potuto fare di diverso? Sono tutte domande che mi pongo per capire meglio, perché magari chi se ne intende può spiegarmi quali altre operazioni ci sarebbero state da fare. Sapete che a me piace conoscere sempre di più questo fantastico mondo marinaresco.

    Fino a quando tutte le indagini, i rilievi, i sopralluoghi, le inchieste non saranno chiuse non mi sento di dare la colpa al 100% ad alcuno.
    Non mi va, e faccio un discorso generale, che uno sia incolpato subito. E’ facile per i notiziari buttare lì le notizie, il più delle volte “immaginate”; fate caso, sempre in generale, a quanti: sembrerebbe, forse, parrebbe, probabilmente, chissà, ecc. ci vengono proposti in qualsiasi tg, in qualsiasi articolo. Questa non è certezza è solo supposizione; non è notizia. Ribadisco che qualcuno, sempre parlando in generale, è molto bravo a far apparire qualcun altro come vuole farcelo vedere. Attendiamo la fine delle indagini ancora in corso. Chi è competente ricostruirà tutta la bruttissima vicenda. Solo allora IO sarò soddisfatta.

    Non posso credere che il comandante, questo comandante, sia come ce lo vogliono ora, a caldo, far credere (ho lavorato con alcuni giornalisti, ho presente come la maggior parte – per fortuna non tutti – agiscono).
    Voglio dargli tempo; non può aver disonorato la sua categoria. Non posso pensare a leggerezza o cose di questo genere, non su una nave così grande, non con tutte quelle vite nelle sue mani, non può essere tutto riassunto così facilmente. Deve esserci dell’altro … a bordo non era solo, ricordiamocelo. Deve esserci qualcosa che ovviamente ora nessuno ci dice, o può esternare (ed è giusto così, finché non saranno concluse le indagini). Attendo, come al solito attendo, ho pazienza!

    In realtà oltre alla pazienza ho ancora molta speranza, speranza che un solo uomo, da solo, non abbia potuto deludere così tanto le mie aspettative e tutte le idee che avevo riguardo ai comandanti, agli ufficiali e agli uomini di mare!
    So che questi uomini non sono così, per questo non posso credere che questo sia diverso!

    Un’ultima considerazione (sempre in generale).
    Queste navi sono troppo grandi, troppo piene di gente e per questo difficili da gestire in caso di una qualsiasi emergenza.
    Questa volta è funzionato tutto bene, per fortuna sono state pochissime le vite perse (avrebbero dovuto essere: nessuna) e si spera ancora che ci siano quei pochi dispersi (anche qui avrebbero dovuto essere: nessuno), ma considerando il numero degli imbarcati, 4.231 non è una sciocchezza, si può certo dire che … avrebbe potuto andare peggio. E’ una constatazione, non una scusante!

    Un pensiero e un ricordo a chi non c’è più e una grandissima speranza di ritrovare i dispersi.

  • giorgio

    Aspettiamo i risultati della scatola nera.In quella plancia affollata si trovavano 8 persone,di cui 5 esperti ufficiali di guardia.A parte la tragedia,ed il mio pensiero va alle vittime,non voglio pensare invece,se quella sera non ci fosse stata quella brezza di 5 nodi che ha spinto il Concordia facendola incagliare sopra la scogliera. Poco dopo si sarebbe roveschiata,ed affondata su un fondale di 100 metri.La paura, il freddo, l’ipotermia….il bilancio,ed il numero dei dispersi sarebbe stato molto piu’ pesante.Quel venticello da nord/est?..si , quello fu’ il vero miracolo.

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