Emigrante di poppa,  Racconti,  Recensioni

Emigrante di poppa

commento di Antonio Cimmino
cimanto57@libero.it


La nostalgia per la propria terra, caratteristica di tutti gli emigranti e che emerge dalla struggenti pagine del romanzo di Ezio Vinciguerra “Emigrante di poppa”, rappresenta un altro aspetto dell’amore che i siciliani hanno per la loro isola. Amore mirabilmente  cantato dal poeta arabo-siciliano ‘Abd al-Jabbār ibn Hamdīs che, in epoca preislamica, così descriveva il forzato abbandono di Noto, la sua città natale:
Ricordo la Sicilia, e il dolore ne suscita nell’anima il rimpianto./ Un luogo di giovanili follie ora deserto, animato un dì dal fiore di nobili ingegni./ Se son stato cacciato da un paradiso, come posso io darne notizia?/ Se non fosse l’amarezza delle lacrime, le crederei i fiumi di questo paradiso./ Oh custodisca Iddio una casa in Noto, e fluiscano su essa le rigonfie nuvole!”

Ezio ci racconta della sua infanzia, descrivendoci un ambiente ormai scomparso, comune a quasi tutto il Mezzogiorno di cui ancora, avverte i colori, gli odori, i sapori, la gente, l’ambiente.
La Sicilia orientale raccontata, rappresenta un immenso affresco di poesia ed anche di “sicilianità” intesa come legame passionale per essa, culla di antiche civiltà, crogiuolo di razze, crocevia del Mediterraneo. Sicilia problematica ed amata, sospesa tra rassegnazione e rabbia.
Un’infanzia spensierata, quella del protagonista del romanzo che, all’improvviso, viene  catapultato nel duro mondo degli adulti.

Tra il padre un po’ poeta e sognatore e una madre pragmatica come lo sanno essere le mamme del Sud, s’innesta una famiglia allargata a zii affettuosi e bisognosi di dare e ricevere affetto perché privi di prole, a cugine incantate dal mondo irreale dei fotoromanzi, a compagni di scuola e di baldoria: il tutto nell’ambiente a cavallo tra l’antico e il moderno com’erano gli anni ’60 e ’70.

La musica, lo sport, i primi amori raccontati con passione, ma anche con un certo distacco, rivestono un ruolo predominate nel racconto. I primi successi come “cantante folk” negli sposalizi e la gioia nell’accostarsi alla musica con la pianola regalatagli, finalmente, dalla madre,  sono legate al ricordo del padre, scomparso, che con il suo clarinetto,  lo aveva introdotto alla musica americana e gli aveva insegnato a guardare al di là dell’orizzonte.

Il servizio di leva, caso fortuito ma predestinato, fa emergere il suo amore nascosto e mai sopito: quello per il mare. Non emigrante nel triangolo industriale del Nord, ma nella Marina Militare nella quale, finalmente, trova le “sacre sponde” dell’approdo e l’appagamento del cuore.
Ezio, però conserva e coltiva sempre un sottile indistruttibile legame con le origini, con la sua Trinacria terra di sole, mare e amore.

Titolo: Emigrante di poppa;
Autore: Ezio Vinciguerra;
Romanzo Breve
ISBN 978-88-96028-50-6
Prezzo: € 10,00 + 2 spedizione

In vendita presso:
www.lavocedelmarinaio.com
http://www.edizionieva.com/

2 commenti

  • Gennaro Galluzzo

    Grazie Capo le tue bellissime parole espresse nei confronti di Ezio e del suo lavoro.
    E’ vero “Una volta marinai, marinai per sempre!

  • Gennaro Garofalo

    Grazie, sembra di rivedere la mia storia, cambia solo la città ma sempre nel Regno delle due Sicilie

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