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La riflessione

di Giuseppe Messina (*)
Non è una presa di posizione, ma una constatazione dei fatti: la via che si sta percorrendo è colma di letame ed intrighi pericolosi. In fondo a questa via ci può essere solo la catastrofe per l’uomo! Eppure ce ne sono di bivi tranquilli da percorrere, ma che, consciamente o inconsciamente sono puntualmente ignorati. Pochi insegnano spontaneamente, generosamente agli altri quello che sanno, come pochi, umilmente chiedono ciò che ignorano. Presunzione e superbia rendono difficile la via della pace. Purtroppo seguendo l’attuale percorso è facile prevedere un ritorno al passato più nero. Sì, è probabile che pazzi prendano il comando, che interi popoli diventino nomadi; è facile prevedere invasori, saccheggiatori senza coscienza, stragi di uomini innocenti e addirittura fratello contro fratello per la sopravvivenza, per la conquista dell’ultimo spazio vitale. E perché no: schiuma nera che cresce dal mare che si solidifica invadendo la terra e inghiottendo la vita, gli ultimi uomini dalla pelle viola per il sangue senza ossigeno. Mi sembra di vederli: uomini dai riflessi lentissimi, dispotici, con le bocche aperte anelanti ossigeno, cercare, pentiti, maledicenti se stessi e folli, l’impossibile salvezza. Paura, panico e poi la fine di un incubo.
Fantasie? Deliri… L’inquinamento galoppante è una constatazione: son certo che vedremo strisce immense di nerume, tirato prepotentemente dal ventre della terra, abbandonato, accidentalmente o volutamente, in mare venire spinto verso le spiagge, assieme alle carogne di innocenti creature marine, verso le risorse dell’uomo. Vedremo nubi di morte avvolgere interi territori, strappare spazi vitali a chi, innocente, ha il diritto di vivere. Immensi estensioni di terreno, spiagge enormi coperte di letame, di rifiuti, di vermi, di insetti, di germi che il vento spingerà verso l’uomo. Grandi ricchezze dell’umanità al servizio di uomini egoisti e avidi, a loro volta al servizio della corruzione e della violenza perpetrata su uomini pacifici. Grandi ricchezze sperperate per l’armamento delle nazioni dominanti per sottomettere gli altri e impadronirsi delle ultime risorse del pianeta.
Riflessioni!… Riflessioni!… Come si è in pochi a riflettere! Ma nessuno, credo, tra i potenti! La riflessione dovrebbe aiutare ad avere più considerazione della vita e dello stesso bene naturale che ci circonda e che è la vita per la vita.
Se è scientificamente provato che l’uomo, nella sua folle corsa, è la causa di gravi squilibri naturali; se è provato che occorrono centinaia di anni per recuperare un territorio colpito da radiazioni nucleari, dovrebbe venire in mente che sarebbe più giusto non moderare ma fermare addirittura tale corsa forsennata, fermarci un pò tutti a meditare sul futuro del nostro meraviglioso pianeta, vittima dell’avidità dei potenti a discapito della maggior parte. Se solo un terzo dei dimenticati del globo terreste si svegliasse come per miracolo e pretenderebbe, per diritto di uguaglianza, di camminare di pari passo con il cosiddetto mondo civile ovvero di consumare nella stessa misura, credo che nessuno concederebbe loro il minimo spazio per un tale diritto. Chissà se gli arsenali ammucchiati non siano il deterrente per far capire a a tutti di stare ciascuno al proprio posto, per far capire chi è il più forte da temere e rispettare?
Non è facile prendere in considerazione i deboli; non è facile mettersi nei panni degli altri, come non è facile conoscere se stessi e curare i propri difetti, controllare le pretese e rispettare il prossimo: No, non è facile! Pochi insegnano queste cose. Pochissimi li apprendono. Moltissimi ostacolano il risveglio delle coscienze, anzi sono artefici della alienazione, del torpore.

(*)http://giuseppemessin.blogspot.com/

… nel constatare oggi in quale direzione marcia l’umanità credo che la mia riflessione di quel febbraio 1978 sia di un’attualità sconvolgente (Giuseppe Messina)

2 commenti

  • Roberto Cannia

    Condordo nel dire che questa riflessione fatta dal maestro Giuseppe Messina nel 78 si collochi purtroppo in modo veramente impressionante alla realtà di oggi. L’uomo continua a non capire che continuando così si autodistruggerà. Mi viene in mente una considerazione del Dalai Lama ” Nessuna specie, la specie umana non più di un’altra, può porsi fuori dal mondo, fuori dalla ruota dell’universo. Noi siamo uno dei denti di questa ruota.”

  • Eletta

    Ogni giorno , l’essere Umano ha specchi “di Vita”, dove mettere la popria Anima, ma se la sua Anima non è ANCORA in Pace con se stesso, sarà in balia di un potere Infernale;ne è specchio l’orrore che vediamo creato ntorno a noi tutti e su tutto il Pianeta.
    Ad ogni essere è chiesto di trovare una Via..che poi infondo si sa essere lo scopo di una missione camminando per il passato verso …un Nuovo Modello di consapevolezza.
    Si chiama S O F I A .

    Grazie Amico Giuseppe
    Grazie Emico Ezio Pancrazio

    Che il giorno sia pieno in un abbraccio di amici sinceri

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