Alda Merini (21.3.1921 – 1.11.2009)
di Alda Merini
…Qualcuno, come me, volò sul nido di Alda Merini.
Alda Merini, un’isola di saggezza in un mondo di follia.
Poetessa visionaria e lucida, mente tremula e forte, cuore di oceano in un corpo senza pelle.
Sono una donna anziana, di 76 anni, malconcia, che ha subìto diversi interventi di cui l’ultimo all’anca e quindi faccio fatica a muovermi. Mi piacerebbe uscire, scendere le scale (non ho l’ascensore) e fare una passeggiata per le vie della città, bere un caffè al bar, sorretta dal mio bastone. Ma ho paura. Paura del mondo attorno perché è così spaventosamente cambiato. Io sono stata in manicomio per tanti anni, ma dopo la legge Basaglia (legge 180 che ha fatto chiudere i manicomi) i matti sono in giro e hanno ragione di essere matti: c’è troppo odio in questa società. Un odio che ha devastato l’Italia e che rende le persone ignoranti, aride e cattive. Non c’è più amore per nessuno. E per assurdo affermo che mi sentivo più sicura in manicomio, anche se so che con questa mia affermazione urterò la sensibilità di molti: io vorrei che riaprissero i manicomi. Dico di più, vorrei ritornarci. Tra le mie quattro mura non mi sento sicura, ho dei vicini terribili, persone inqualificabili. Mi disturbano con il silenzio, se facessero rumore mi farebbe piacere, vorrei sentire le grida dei loro bambini, invece niente, silenzio tombale che mi porta a domandare “sarà in casa?”. Poi improvvisamente questo silenzio viene rotto da un rumore violento che ti fa sobbalzare perché non te l’aspettavi e se sei fragile di cuore può anche farti male. È una tortura morale. Madre Teresa di Calcutta diceva che c’è qualcosa di più grave dell’omicidio colposo: l’indifferenza, che può arrivare a uccidere un uomo. Ecco, i miei vicini mi trattano con indifferenza. Non parlano, non si rivelano, fanno comunella tra loro, continuano a vedermi come la donna che è stata in manicomio, una sorta di stigam impresso addosso, che mina la mia identità personale, per loro io sono ancora matta, e anche mia figlia lo è, per il solo fatto di essere nata da me. Ma i veri disturbati di mente sono loro. La gente odia la malattia mentale perché ha paura di essere uguale al malato di mente, molti non lo sanno che sono già uguali ai pazzi. E così li emarginano credendosi sani. I miei vicini di casa ricostruiscono la mia pazzia. Sparlano alle mie spalle perché la mia casa è disordinata, per loro vivo nella sporcizia, loro invece hanno case asettiche, perfette e impersonali ma non si rendono conto che vivono nella sporcizia morale. Il fatto che non mi rivolgano la parola è drammatico.
(testimonianza pubblicata su D – la Repubblica delle Donne)
Tramonto sul lago
“Vibra d’un ultimo sospiro
il giorno incandescente,
provando a trattenere
il calore che svanisce;
rosso di stanchezza
s’inabissa il sole
nell’acque increspate
a incontrar ristoro,
e passa alla sera intatto
il testimone dei pensieri.”
Alda Merini (1931 – 2009)
Ponza, il faro della guardia (Alda Merini)
“Quello è il faro
e noi
sui gradini dell’immaginazione
indoviniamo i flutti dove vanno. …”
Alda Merini (1931 – 2009)
Foto Carlo Di Nitto per gentile concessione a www.lavocedelmarinaio.com
22 commenti
Egidio Aberti
Sono vicino alla poetessa ed alla sua triste storia di vita, grazie EZIO per averla condivisa con noi
Loredana Demela
mi piace
Maria Marea
ONORI
Carmela Picheca
Grazie, Ezio.
Grande donna.♥♥
Giusi Contrafatto
Un abbraccio caro Ezio
Vincenzo Forgione
condivido
Alfio La Rocca
Grazie
Rossana
Grande donna ,prima che poetessa . Alda Merini , fragile , con il suo bagaglio di problemi esistenziali ,ha vissuto sin da giovane in compagnia di una ripetitiva forma di depressione , che non l’hà mai abbandonata .Portandola a frequentare , per lunghi periodi ,ospedali psichiatrici . Non l’ha certo aiutata ,la sua natura folle e provocatoria ,rivelata anche in molti suoi scritti . La solitudine è stata ,in vecchiaia, la sua peggior nemica , allontanata da tutti ed abbandonata …propio per i suoi trascorsi . Si accorge di vivere tra estranei in un mondo che avrebbe voluto diverso . L’indifferenza la sorprende e la distrugge moralmente .
La bellissima e profonda poesia del Tramonto, …si potrebbe interpretare come un suo autoritratto . Stanca e sofferente, trova finalmente ristoro alle sue pene ed ai suoi tormenti lasciandosi andare ad illusorie serenità nel silenzio del susseguirsi delle sue giornate .
Filippo Bassanelli
Alda R.I.P.
Francesco Cannizzaro
Grazie Ezio come sempre le tue frasi toccano il cuore
Zio Leonardo Varchetta
condivido
William Found
Immortale nel suo estro!
Gaetano Parisi
Bravissima poetessa,
Fulvio Benna
condivido
Michele Forgione
condivido
Virginia Federico
R.I.P
Nicola Cosimo Olivieri
condivido
Lina Petrini
Spaventosamente vero ciò che afferma Alda Merini.
Grazie Ezio per averlo condiviso con me.
EZIO VINCIGUERRA
più leggo le sue poesie e più mi accorgo che il suo voluto distacco dal mondo esterno era dovuto dal fatto che parlava con LUI.
Lara Flora
Grande Alda Merini! L’ indifferenza, regna sovrana davvero! Basta guardarsi intorno! Grande donna!
Manuela Nataloni
Ha una sacrosanta ragione questa donna: i matti ( ed è un complimento definire così certa gente) stanno al di fuori dei manicomi, non dentro!!!!!!
Michele Di Liberto
R:I:P: