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    Luigi Longobardi (Lettere, 22.4.1920 – Mare, 15.10.1940)

    di Antonio Cimmino

 e A.N.M.I. Stabia

    (Lettere, 22.4.1920 – Mare, 15.10.1940 la data si riferisce all’elenco Caduti e Dispersi della Marina Militare)

    Elettricista imbarcato sul sommergibile Gondar, attaccato con bombe di profondità da tre navi ed un aereo avversari per dodici ore consecutive, si prodigava instancabilmente nell’espletare, con bravura e decisione, i compiti affidatigli.

    Determinatesi la necessità di emergere ed auto affondare il sommergibile ormai reso inoperante dalle esplosione delle bombe, dava prova di eccezionale coraggio e profondo senso del dovere, restando al proprio posto di manovra fino alle estreme possibilità onde contribuire alla salvezza dell’unità.
    Lanciatosi in mare negli ultimi istanti, restava investito dallo scoppio di bombe lanciate da aereo ed immolava la giovane vita per un estremo ideale di Patria che lo aveva trattenuto sulla sua nave oltre il dovere.
    Mediterraneo Orientale, 30 settembre 1940.

    Il foglio d’ordine n. 75 del 31.12.1945 – D.V.M. – del Ministero della Marina Italiana recita così:
    “Elettricista di un Sommergibile che, gravemente avariato, non poteva più immergersi né combattere ed era stretto da forze avversarie; si offriva spontaneamente, con la sicurezza di dare la vita, per restare sul Sommergibile ed affondarlo, e impedire così che, riparata la sua nave, potesse divenire nelle mani del nemico strumento di offesa e di morte contro le nostre navi e i nostri marinai. Davanti a questo atto di Eroismo Supremo anche il nemico piegava il capo ammirato”.

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    Giovanni Antonioli (Mazzano, 14.11.1921 – Monte Cicurro, 22.4.1944)

    di Giovanni Brandano (*)

    (Mazzano, 14.11.1921 – Monte Cicurro, 22.4.1944)

    I CADUTI (TROPPO) DIMENTICATI DEL REGGIMENTO SAN MARCO

    L’8 maggio il Generale Utili inviò al comandante del Btg. Bafile il seguente messaggio:
    Attraverso un arido elenco, chiesto a scopo puramente statistico, i soldati del I Raggruppamento Motorizzato hanno appreso con commossa fierezza di camerati e soprattutto di gente dello stesso sangue l’alto sacrificio in caduti e feriti che il Btg. Bafile ha già offerto alla causa della riscossa nazionale. In attesa di trovarci effettivamente spalla a spalla ad affrontare insieme in una compattezza fiduciosa e gagliarda le sorti di uno stesso combattimento, i soldati del I Raggruppamento Motorizzato lanciano ai fanti del mare il vibrante saluto del loro orgoglio e del loro affetto fraterno“.
    Il 22 aprile 1944 cadeva a Monte Cicurro (3^ Battaglia di Monte Cassino), durante un attacco tedesco notturno il Sergente Cannoniere Giovanni Antonioli. Si legge nell’atto di morte stilato dal Tenente Medico Arturo Mutti e dal Tenente Cappellano Don Roberto Sighinolfi:
    …morto in seguito a ferite da schegge di mortaio; ferite multiple in tutto il corpo”.
    Era nato il 14 novembre 1921 a Mazzano e abitava a Marcheno, in provincia di Brescia. A. Ricchezza (pag. 48 della seconda parte del suo libro) lo ricorda fra i Caduti come “Cann. [Cannoniere] Antoniolli Giovanni”.
    Per chi legge questo sito il Sergente Cannoniere Giovanni Antonioli ha un’importanza particolare, in primis in quanto volontario caduto in guerra, ma non di meno perché è grazie a lui (in un certo senso), che la ricerca sul battaglione Bafile del Reggimento San Marco ha subito un impulso direi decisivo. Qualche anno fa il suo concittadino Valentino Rossetti ha con intraprendenza raccolto le prime notizie su questo Caduto “anomalo” (un marinaio caduto in mezzo alle montagne), e le ha pubblicate. Di qui la ricerca che ne è seguita, comprese queste note.
    Come la grande maggioranza dei volontari del San Marco, anche il Sergente Cannoniere Giovanni Antonioli era reduce dalla guerra sul mare. Era stato imbarcato come Sottocapo Cannoniere P.M. (puntatore mitragliere) sul Cacciatorpediniere “Premuda” a bordo del quale aveva partecipato alla vittoriosa Battaglia di Pantelleria, ottenendo la Croce di Guerra al Valor Militare sul campo. Promosso Sergente l’1/4/43, sbarcò dal Premuda il 31/8/1943. Fu subito imbarcato sull’Incrociatore “Garibaldi”. che una settimana dopo a seguito dell’armistizio si consegnò agli Inglesi trasferendosi a Malta. Nonostante potesse a questo punto godere di una vita relativamente tranquilla, il Sergente Cannoniere Giovanni Antonioli scelse tuttavia di dare ancora il suo contributo alla Patria sul campo di battaglia e si arruolò volontario nel Reggimento San Marco. Fu incorporato nel Reggimento il 15 dicembre 1943. Cadde in combattimento sotto un attacco tedesco, nelle circostanze di cui si è detto più sopra , il 22 aprile 1944.

    (*) Giovanni Brandano è deceduto il 3 giugno 2015. Prima della sua dipartita mi mandò, per la pubblicazione, questo e altri articoli dei suoi ragazzi. Si consiglia di digitare, sul motore di ricerca del blog, il suo nome e cognome per saperne di più.
    Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

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    Ferdinando Cafiero (6.7.1807 – 22.4.1901)

    di Antonio Cimmino

    (6.7.1807 – 22.4.1901)

    Nasce a Meta di Sorrento il 6 luglio 1807, imbarcato su navi della Marina Mercantile fin da ragazzo, divenne presto comandante di Bastimento.
    Nel 1841 fu Inviato a Londra a ritirare il piroscafo passeggeri Mongibello che
    trasformato in pirocorvetta fu acquistato dalla Marina sarda e prese il nome di Monzamnao.
    Nel 1848 fu ammesso nella Real Marina delle Due Sicilie, poi passò alla regia Marina.
    Ebbe il comando di diverse unità da guerra: Mari Cristina; pirofregata Archimede; pirocorvetta Stromboli; corvetta a ruote Tripoli; avviso a ruote Esploratore (ritirata a Londra nel 1863); pirofregata Governalo.
    Direttore degli armamenti nei Dipartimenti di Genova, Napoli e Venezia.
    Nel 1873 fu collocato nella riserva navale.
    Aveva il vezzo di esprimersi sempre il lingua napoletana.
    Salpò da Meta di Sorrento, per la sua ultima missione, il 22 aprile 1901.

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    Antonio Morano (Melfi, 25.7.1922 – Mauthausen, 22.4.1945)

    di Andriano Di Nitto (*)

    (Melfi, 25.7.1922 – Mauthausen, 22.4.1945)

    … riceviamo e con immenso orgoglio pubblichiamo, per non dimenticare mai.

    Buongiorno Ezio, questi i dati che sono riuscito a reperire:
    Antonio Morano, di Nicola, nato il 25 luglio 1922 a Melfi (Potenza). Celibe. Residente a Melfi in Via Santa Lucia, 21. Marò. Fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 in Grecia (fronte Egeo, Lero e Rodi). Detenuto in Jugoslavia. Deportato a Mauthausen tramite la Polizia di Sicurezza tedesca di Belgrado. Arrivato a Mauthausen il 3 ottobre 1944. Matricola 106879. Mestiere dichiarato all’atto dell’immatricolazione: macellaio (1). Classificato come SCH (Schutzhäftlinge – deportato per motivi precauzionali). Ucciso a Mauthausen il 22 aprile 1945.

    (1)  in Brunello Mantelli, Nicola Tranfaglia – Il libro dei deportati. I deportati politici 1943-1945 – Ugo Mursia.
    P.s. sto facendo ricerche su Gallinaro Roberto nato a Gaeta (LT) il 08/01/1911. Operaio. Deportato a Mauthausen. Immatricolato il 18/08/1944. Matricola 89451.

    (*) per conoscere gli altri suoi scritti, digita sul motore di ricerca del blog il suo nome e cognome.