C'era una volta un arsenale che costruiva navi

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    Regia nave Puglia

    di Carlo Di Nitto e Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

    Il regio ariete torpediniere “Puglia” (incrociatore protetto), classe “Lombardia” o “Regioni”, dislocava 3096 tonnellate a pieno carico. Era stato impostato nel mese di ottobre 1893 nell’Arsenale di Taranto. Varato il 22 settembre 1898, era entrato in servizio il 26 maggio 1901.
    Come le altre unità della stessa classe, la costruzione di questo incrociatore fu più ispirata ai servizi stazionari oltremare piuttosto che ad un impiego di squadra, a causa della sua scarsa velocità e protezione. Nonostante ciò, si rivelò una nave con ottime qualità nautiche in grado di assicurare grande stabilità, galleggiabilità ed ottima manovrabilità con mare grosso, doti queste che favorivano ampia precisione nei tiri delle artiglierie di bordo.
    Il 3 giugno 1901, subito dopo la sua entrata in servizio, partì per l’Australia e l’Estremo Oriente. Per circa un anno svolse diverse missioni lungo le coste della Cina, della Corea e del Giappone. Ripartì per l’Italia il 19 novembre 1902 e, dopo aver toccato diversi porti dell’oceano Indiano, rimpatriò il 7 gennaio 1903.
    Nel luglio successivo fu dislocato nei porti dell’America Centrale e delle Antille e navigò anche verso le coste del Brasile e del Plata; quindi dopo aver attraversato lo Stretto di Magellano, risalì lungo le coste americane del Pacifico fino a San Francisco. Diresse quindi verso il Giappone e la Corea. Il 15 giugno 1905 rientrò in Italia, a Taranto, dopo due anni di servizio in acque d’oltremare. Dopo aver effettuato lavori di manutenzione, il 16 dicembre 1907 ripartì per nuove missioni in America, e  in Cina dove stazionò a Shangai fino al 28 dicembre 1909.

    Nel 1911, durante la guerra italo – turca, fu destinato in Mar Rosso dove operò attivamente in crociere di sorveglianza anti contrabbando e di bombardamento di truppe nemiche. In particolare, affondò ad Akaba la cannoniera turca Alish, tagliò il cavo telegrafico Gedda – Suakim e catturò diversi sambuchi.
    Nel 1914 assunse la classifica di nave posamine e durante la Grande Guerra effettuò numerose missioni per la posa di sbarramenti offensivi e difensivi nell’Adriatico. Nel gennaio 1917 raggiunse le acque libiche, dove stazionò fino all’ottobre successivo. Dopo il rimpatrio per lavori, venne nuovamente utilizzato nel Canale di Otranto per la posa di mine.
    Dopo la guerra, nel 1919, fu stazionario a Spalato dove la sera dell’11 luglio 1920 si verificarono gravi incidenti fra slavi e italiani. Nel corso dei torbidi rimase ucciso il comandante C.C. Tommaso Gulli, alla cui  memoria fu decretata la Medaglia d’Oro al V.M.
    Nel maggio 1921 ritornò in Italia e nel giugno successivo, a Livorno, iniziarono i lavori di trasformazione definitiva in nave posamine.
    Il 22 marzo 1923 venne radiato e destinato alla demolizione ma si decise che la sua parte prodiera, con la bandiera di combattimento, fosse donata al poeta Gabriele d’Annunzio che ne dispose la collocazione nel parco della sua villa del Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera dove è tuttora visibile.
    Il suo motto fu “Morte sfidando, morte dissemino”
    ONORE AI CADUTI

    di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra”
.
    
IN NAVE APULIAM, TARENTI DEDUCTAM

    A Taranto c’era un arsenale che costruiva navi, e adesso?

    La costruzione dell’Arsenale di Taranto fu decretata dal Parlamento con la legge n. 833 del 29 giugno 1882 che stanziava l’allora somma di lire 9.300.000. I lavori iniziarono nel settembre 1883 con la costruzione di:
    – un canale di comunicazione, fra la rada (mar Grande) ed il mar Piccolo;
    – un muro di cinta (lato est);
    – un bacino di raddobbo, il Principe di Napoli, capace di ricevere le più grandi navi da guerra;
-uno scalo di costruzione;
    – le officine occorrenti per il bacino e lo scalo;
    – un magazzino per i viveri e due grandi cisterne d’acqua;
    – una gru idraulica da 160 t.

    Il 21 agosto 1889 l’arsenale fu inaugurato alla presenza di Re Umberto I.
La Direzione Generale fu realizzata a livello della città nuova al termine di quello che sarebbe diventato l’asse centrale dello sviluppo urbanistico di Taranto (via D’Aquino – via Di Palma).
    L’Arsenale Militare Marittimo, progettato anche per la costruzione di navi, vede impostare il 14 marzo 1894 la sua prima unità da guerra, l’Ariete-torpediniere Puglia, varata il 22 settembre 1898 alla presenza dei Principi di Napoli.

    Seguiranno la costruzione del bacino galleggiante GO 9, del rimorchiatore S. Andrea, del ferry-boat Messina per le FF.SS., dei rimorchiatori Sperone, Capo Circeo e Capo Rizzuto, delle motocannoniere Lampo e Baleno ed infine dell’unità da sbarco Quarto varata il 18 marzo 1967, anno in cui la Marina Militare decise di abbandonare le nuove costruzioni per dedicare le proprie risorse ai soli compiti di supporto e mantenimento in efficienza della flotta.

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    7.12.1892, impostazione della regia nave Vettor Pisani

    di Carlo Di Nitto

    … a Castellammare di Stabia c’era un arsenale che costruiva navi, e adesso?

    Il “Vettor Pisani, classe omonima, dislocava 7240 tonnellate. Era stato impostato il 7 dicembre 1892 presso i Cantieri di Castellammare di Stabia. Varato il 14 agosto 1895, edera entrato in servizio il 1° aprile 1899.
    Appena entrato in servizio, venne inviato in Cina per tutelare gli interessi nazionali in quelle acque e per trasportare truppe destinate a reprimere la famosa “rivolta dei Boxer”. Svolse anche azioni finalizzate a contrastare la pirateria cinese.
    Ritornato in Italia nel 1902, venne messo a disposizione di Guglielmo Marconi per le prime sperimentazioni sulle onde radio a lunga distanza. L’anno successivo ritornò nelle acque cinesi con il compito di allestire una stazione radio destinata a collegare le legazione italiana con la madrepatria. Ritornò in Italia nel 1904.
    Durante la guerra italo – turca  fu ampiamente impiegato nelle acque libiche e del Dodecaneso.
    Alla data d’ingresso dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale, era ormai una unità obsoleta e per questo motivo svolse poche azioni, consistenti prevalentemente nel bombardamento di installazioni militari costiere austroungariche. Nella metà del 1916, divenne stazionario a Valona, in Albania, destinato alla difesa di quel porto. Successivamente rientrò in Italia e rimase inattivo a Taranto.
    Poco dopo un anno dalla fine del conflitto, ormai vetusto, il 2 gennaio 1920 venne radiato e venduto per la demolizione effettuata a Savona.

    MARINAI DEL REGIO INCROCIATORE CORAZZATO “VETTOR PISANI”.
    Alcuni “bisnonni” marinai  del Regio Incrociatore Corazzato “Vettor Pisani” fotografati durante un momento di breve sosta. La foto, sul retro, è datata 1904.

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    regio incrociatore Vettor Pisani - www.lavocedelmarinaio.com

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    4.12.1898, varo del regio torpediniere Fulmine

    a cura Antonio Cimmino

    … c’era una volta a Genova un arsenale che costruiva navi, e adesso?

    Prototipo di cacciatorpediniere (poi torpediniere) varato a a Genova Sestri il 4.12.1898.
    Caratteristiche tecniche
    – Dislocamento: 337 tonnellate;
    – Dimensioni: 62,17 x 6,41 x 2,30 metri;
    – Apparato motore: 4 caldaie Blechynden per 2 macchine alternative, potenza 4.730 ihp, 2 eliche;
    – Velocità: 27 nodi;
    – Equipaggio 48 uomini.

    Nel 1900 il suo armamento originale fu sostituito con:
    – 1 cannone da 76/40 mm;
    – 3 cannoni da 57/43 mm.;
    – 2 tubi lanciasiluri da 335 mm.;.
    Partecipò alla Guerra di Libia e alla 1^ Guerra Mondiale.
    Fu radiata il 15 maggio 1921.

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    2.12.1824, varo del vascello Vesuvio nel reale arsenale di Castellammare di Stabia

    di Antonio Cimmino

    …a Castellammare di Stabia c’era un arsenale che costruiva navi, e adesso?

    Real arsenale di Castellammare di Stabia, 2 dicembre 1824.
    Inaugurazione dell’avantiscalo permanente in occasione del varo del vascello Vesuvio.

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    1.12.1886, entra in servizio la regia nave Tripoli

    
di Antonio Cimmino




    … a Castellammare di Stabia c’era un arsenale che costruiva navi, e adesso?

    Incrociatore torpediniere progettato da Benedetto Brin e varato nei cantieri di Castellammare di Stabia (Napoli) il 25 agosto 1886, fu il primo incrociatore torpediniere della regia Marina.
    Aveva il compito di esploratore armato in cui il siluro (5 tubi da 350mm) rappresentava l’armamento principale rispetto all’artiglieria, unitamente alla velocità di 17, 5 nodi (impressa da un A.M. composto da 6 caldaie, 3 motrici alternative e 3 eliche).
    Durante la prima guerra mondiale, modificato, fu adibito a nave posamine.
    Fu radiato il 4 marzo 1923.

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    27.11.1909, a Genova varo della regia nave Alpino

    di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

    27.11.1909 varo regio cacciatorpediniere Alpino - www.lavocedelmarinaio.com copia

    Il regio cacciatorpediniere Alpino fu varato a Genova il 27 novembre 1909.
    Dislocamento: 415 tonn.
    Dimensioni: 66,0 m. di lunghezza – 6,1 m. di larghezza – 2,1 m. di Immersione.
    Apparato motore: 3 caldaie Thornycroft – 2 macchine alternative per una potenza di 5.000 HP – 2 eliche.
    Velocità: 28,5 nodi.
    Armamento: 4 cannoni da 76/40 mm. – 3 tubi lanciasiluri da 450 mm. – attrezzatura per 10 posamine.
    Equipaggio: 56 uomini.
    Fu radiato nel giugno del 1928.