3.4.1944, affonda il regio panfilo Iela
di Carlo Di Nitto
Il regio panfilo reale italiano “Iela” dislocava 329 tonnellate.
Costruito nel cantiere inglese Dunlop & Co. di Glasgow, era stato varato il 25 aprile 1891 con il nome di “Mira”.
Nel 1897 era stato acquistato dal Principe di Piemonte Vittorio Emanuele di Savoia (futuro Re Vittorio Emanuele III) e da lui rinominato “Iela” (Elena in montenegrino) in onore della moglie Elena di Montenegro.
Il 31 luglio 1900 i principi ereditari si trovavano in crociera sul regio panfilo nel mar Ionio quando, portata dalla regia torpediniera 140, giunse la notizia che il re Umberto II era stato assassinato a Monza. Nel momento in cui il comandante della torpediniera riferì, sull’attenti e salutando militarmente, che recava “un importante plico per Sua Maestà”, i principi di Piemonte compresero che il Re era morto e che loro erano diventati il Re Vittorio Emanuele III e la Regina Elena d’Italia.
Il panfilo nel 1912 passò in carico alla regia Marina Italiana, nel 1915 fu venduto ad un armatore greco e fu rinominato ”Constantinos Togias”, nel 1922.
Nel 1933 cambiò nuovamente nome in “Sifnos”.
Nel 1941 il “Sifnos” fu catturato dalle truppe di occupazione tedesche e utilizzato in servizio con le isole dell’Egeo.
Venne affondato a Suda (isola di Creta) il 3 aprile 1944 durante un attacco di aerosiluranti alleati.