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Gli uomini della mia età

di Giovanni Presutti (*)

Gli uomini della mia età con più di otto primavere sulle spalle, specie quelli di sperduti paesetti o borghi di montagna, hanno avuto una madre nata agli inizi del Novecento. Queste avevano frequentato i quattro anni allora dell’obbligo scolastico, altre non avevano neanche terminato i canonici quattro anni. Da ragazze avevano contribuito ai lavori della terra zappando come uomini. Spesso, al primo chiarore del giorno erano già con le loro madri sulla strada del bosco, con cèrcine e cordicella per  fare fascine per il fuoco. Appena tornate, non avevano tempo per riposarsi, tante erano le  faccende da sbrigare e poi accudire gli animali domestici ed altro ancora, senza sosta. Donne con una dolorante fatica di vivere. La loro giornata iniziava prima dell’alba, oberata da impegni per la casa e per la campagna, e terminava dopo il tramonto. A casa continuava fino all’ora di andare a letto. Sempre senza respiro, instancabilmente.
 

Non conoscevano distrazioni o svaghi. A sera, spossate, finalmente sedute accanto al fuoco, prima di andare a dormire trovavano il tempo di sgranare la corona del rosario e balbettare preghiere per raccomandare la salute dei  propri cari, e  la loro coscienza trovava pace, convinte e rassegnate che quello era il comando del Cielo. Appena cinquantenni  mostravano i segni di un precoce invecchiamento. Donne destinate ad estenuanti sacrifici per un destino fatale, penitenza per loro nate perdenti. Ma erano rassegnate, fin dai giochi fanciulleschi uno dei quali fra l’altro prevedeva: “…a chi perde, tocca fare la penitenza!”

Giovanni Presutti, nato a Campo di Giove, vi trascorre la prima giovinezza fino ai venti anni quando si arruola nella Marina Militare con la specializzazione di segretario.
Ogni anno in agosto ritorna per un breve periodo alla sua casa paterna.
Nel corso di circa quarant’anni di servizio , tra diverse destinazioni a terra e imbarchi, approda nell’isola sarda di La Maddalena, dove crea la sua nuova famiglia e vi risiede.
In Marina frequenta corsi professionali negli Istituti militari, uno a Venezia e due a La Maddalena. Raggiunge il massimo grado di sottufficiale.

Dedica il suo tempo libero all’approfondimento culturale e all’innata passione per le lettere. Diviene giornalista pubblicista. Ha collaborato per due anni alla pagina culturale del quotidiano “L’Isola” e a diverse riviste specializzate con articoli di critica artistica e letteraria. E’ inserito su svariate antologie e su alcuni libri di scrittori delle epopee garibaldine, del brigantaggio postunitario e di specifici episodi della Seconda Guerra Mondiale. Ha pubblicato quattordici libri. E’ Membro dell’Istituto Internazionale di Studi “G. Garibaldi”, sezione regionale Sardegna. Ha ottenuto diversi riconoscimenti e lusinghiere citazioni su quotidiani, riviste e libri. E’ stato nominato Accademico di Merito “ad honorem” dal “Centro Cultural, Literario, e Artistico” de “O Jornal de Felgueiras” (Portogallo). Nominato Accademico di Merito per meriti acquisiti nel campo delle lettere, dall’Accademia Culturale d’Europa, sezione italiana di Viterbo.

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