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Do X Umberto Maddalena (Bottrighe, 14.12.1894 – Cielo Marina di Pisa, 19.3.1931 – Tirrenia)

di Marino Miccoli (1)

(Bottrighe, 14.12.1894 – Cielo Marina di Pisa, 19.3.1931 – Tirrenia)

Quando per la prima volta vidi questa stupenda quanto vecchia fotografia, risalente alla metà degli anni ’30 del secolo scorso, conservata nell’album di ricordi di mio padre Antonio Miccoli (maresciallo capocannoniere stereotelemetrista della Regia Marina)(2), rimasi colpito e anche affascinato dalla grandezza e dalla potenza dell’aeroplano raffigurato. Ricordo che ero impressionato soprattutto dal numero dei motori che questa imponente “nave volante”. Incuriosito domandai a mio padre che tipo e quale fosse il nome di questo aereo meraviglioso; egli mi rispose che si trattava di un Do X, ossia del più grande idrovolante di cui la l’Aviazione disponesse in quell’epoca.
Guardando attentamente l’immagine, con l’ausilio di una lente d’ingrandimento, nella parte prodiera della fusoliera si legge il nome di questo velivolo: Umberto Maddalena (3).


Chi era costui?
Incuriosito sono andato a documentarmi e sfogliando il mio “Dizionario Enciclopedico Moderno” (Edizioni Labor – Milano 1941 – XIX E.F., enciclopedia coeva della persona oggetto della mia ricerca), ho potuto saziare la mia fame di conoscenza.
Riporto testualmente di seguito quanto ho reperito, a pagina 353, su Umberto Maddalena, unitamente ad una sua fotografia:
“Asso dell’aviazione italiana, medaglia d’oro al V.M. (Bottrighe, 14.12.1894 – cielo di Marina di Pisa, 19.3.1931 – Tirrenia). Meritano particolare ricordo la sua crociera (1925) nel Baltico, in Scandinavia, Russia e quella del 1927 attraverso i Balcani, la Russia, la Scandinavia, la Germania. Nel 1928 scoperse per primo i naufraghi dell’aeronave Italia; nel 1931 partecipò alla prima crociera atlantica. Morì in un incidente di volo.”

(1) (2) digita sul motore di ricerca del blog il loro nome e cognome per saperne di più
(3) Umberto Maddalena
Nato a Bottrighe (Ro) il 14 dicembre 1894, dopo aver conseguito il diploma di Capitano di lungo corso presso l’Istituto Nautico si imbarca e compie il giro del mondo. Ufficiale pilota della Regia Marina durante la prima guerra mondiale, viene decorato con tre medaglie d’argento al Valor Militare per missioni in Adriatico. Dal 17 settembre al 12 novembre 1925 guida la crociera aerea nord-europea composta da due Macchi M.24 (idrovolanti a scafo centrale, biplani, bimotori , bombardieri e siluranti). Con partenza da Sesto Calende fà rotta per la Svizzera, la Danimarca, la Svezia, la Germania, la Finlandia, la Lituania e rientro in Italia. Sulla via del ritorno è costretto ad un atterraggio di emergenza  sul Passo dello Splugo. Due anni dopo, il 9 ottobre assieme al pilota Alberto del Prete e al motorista Francesco Rampini,  parte per la crociera aerea in Unione Sovietica e Scandinavia a bordo di un SIAI S.62. Rientra il 4 novembre successivo. Nel 1928 in previsione della crociera del Mediterraneo occidentale, organizza nella parte sud orientale della Spagna nella regione della Murgia, la base  di Los Alcazares. Nello stesso anno soccorre per primo i naufraghi del dirigibile Italia del comandante Umberto Nobile precipitato al polo nord. Nel 1929 assieme al secondo pilota Fausto Cecconi, sciabola d’onore dell’Accademia Aeronautica, conquista e migliora i primati mondiali di durata e distanza in circuito chiuso. Su SIAI S.64 dotato di elica metallica a passo variabile in volo, copre la distanza di 8.188,8 chilometri in 67 ore e 14 primi. Nominato comandante del 93°Gruppo Bombardamento Marittimo a Orbetello, tra il 17 dicembre 1930 e il 15 gennaio 1931 partecipa su SAI S.55 alla crociera atlantica. Partito da Orbetello per Los Alcazares, Kenitra, Villa Cisneros, Bolama, Natal, atterra in Brasile a Rio de Janero. Durante la trasvolata periscono cinque uomini e si perdono tre velivoli. Al rientro, Maddalena insieme a Cecconi e Damonte, ritenta l’impresa per riconquistare il record di distanza in linea retta sul percorso Italia-Brasile. Partiti da Cinisello alla volta di Roma il 19 marzo 1931, nel cielo tra Marina di Pisa e Livorno, l’S.64 su cui volano, si disintegra in volo. Uomini e rottami precipitano tra la spiaggia e il mare con la morte di tutto l’equipaggio. Dopo lunghe ricerche i corpi di Cecconi e Damonte vengono ricuperati in mare mentre la salma di Maddalena non è mai stata trovata. E’ decorato di medaglia O.V.A.
Fonte www.asso4stormo.it

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