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29.6.1799, processo farsa all’ammiraglio Caracciolo

di Antonio Cimmino e Carlo Di Nitto

Il 29 giugno 1799 sarà ricordato per il processo farsa e l’impiccagione dell’ammiraglio Francesco Caracciolo.

L’ammiraglio inglese Horatio Nelson, che aveva soffocato nel sangue la breve stagione della Repubblica Napoletana del 1799, su ordine dei Borboni organizzò un processo farsa e fece condannare a morte l’ammiraglio napoletano che aveva aderito al governo repubblicano.


Come supremo sfregio per un marinaio, non acconsentì alla richiesta del Caracciolo di essere fucilato ma lo fece impiccare all’albero di trinchetto della fregata Minerva. Il suo corpo fu gettato a mare e, dopo diversi giorni, affiorò proprio sotto il vascello Foudroyant, nave ammiraglia di Nelson. Il cadavere fu poi recuperato dai pescatori del borgo Santa Lucia e successivamente sepolto nella vicina chiesa di Santa Maria della Catena a Napoli.

Quando l’Ammmiraglio napoletano Francesco Caracciolo e il giovane ufficiale Giovanni Bausan umiliarono Horatio Nelson
di Antonio Cimmino

Un mese prima dell’instaurazione della Repubblica napoletana, all’arrivo dei francesi in città il 21 dicembre 1798, il re Ferdinando IV con tutta la famiglia e i suoi ministri, scappò da Napoli a Palermo imbarcandosi sul Vanguard, vascello al comando di Orazio Nelson. Il monarca del Regno delle Due Sicilie preferì la nave inglese al Sannita, il vascello napoletano comandato dall’ammiraglio Francesco Caracciolo. La consistente flotta borbonica, su subdolo suggerimento inglese, fu fatta incendiare nel porto di Napoli e nell’arsenale di Castellammare di Stabia, per non farla cadere nelle mani dei francesi.
La traversata fu caratterizzata da una violenta tempesta che si protrasse fino all’imbocco della rada di Palermo. Nelson non riusciva a governare la nave per entrare in porto. Caracciolo, invece, con perfetta padronanza della situazione attraccò con un’ardita manovra a Palermo. Egli mandò Giovanni Bausan di Gaeta, comandante della corvetta Aurora che si trovava in rada, in aiuto della nave inglese in difficoltà. Il Bausan con una piccola imbarcazione sfidando i marosi, si portò sul Vanguard e, assunto il comando, lo pilotò fino al molo. Il re, che aveva preferito il grande ammiraglio inglese, suggeritogli anche dal ministro John Acton, elogiò pubblicamente il suo ammiraglio davanti ad un Nelson furibondo. Caracciolo si congedò dalla Marina e tornò a Napoli ove fu convinto ad aderire alla Repubblica assumendo il comando della sua piccolissima flotta composta di qualche fregata e barche cannoniere. Anche Bausan seguì il suo ammiraglio nella sfortunata avventura repubblicana.

La perizia marinaresca del Caracciolo che aveva umiliato il baldanzoso Nelson considerato il miglior ammiraglio del Mediterraneo, generò un odio profondo dell’inglese nei confronti del napoletano.
Quando la Repubblica fu sconfitta nel mese di giugno del 1799, il Caracciolo fu processato per tradimento e condannato a morte. A presiedere la corte marziale fu proprio Nelson che non volle ascoltare la richiesta del Caracciolo di essere fucilato. Egli per oltraggiarlo lo fece impiccare al pennone dell’albero di trinchetto della corvetta Minerva, la nave che era stata comandata proprio dal Caracciolo. Al marinaio che, piangendo indugiava a mettergli il cappio intorno al collo Caracciolo lo esortò dicendogli “Sbrigati: è ben grazioso che, mentre io debbo morire, tu debbi piangere”. Dopo l’impiccagione il corpo, per ulteriore sfregio, venne gettato in mare. Solo dopo alcuni giorni il cadavere, gonfio d’acqua, riemerse sotto il vascello Foudroyant, la nave ammiraglia di Nelson ove era ospite Ferdinando IV, da poco arrivata dalla Sicilia. Alla spettrale scena assistette anche Emma Hamilton l’amante di Nelson e l’ambasciatore inglese William Hamilton.

A proposito di Giovanni Bausan
di Carlo Di Nitto

Il gaetano Giovanni Bausan avrebbe poi avuto occasione, in altre e diverse circostanze, di umiliare i superbi inglesi con la sua perizia marinaresca. Di seguito il quadro, conservato nella Reggia di Caserta; raffigurante il re Gioacchino Murat che, sul ponte della fregata Cerere, si congratula con il Bausan e i suoi marinai, vittoriosi sui “figli di Albione, dopo la seconda battaglia del “Canale di Procida” del 26 giugno 1809. Il dipinto è opera del pittore Guillame – Desirè Descamps.

Dello stesso argomento sul blog
https://www.lavocedelmarinaio.com/2016/10/21-ottobre-1805-orazio-nelson/

10 commenti

  • Profilo fb EZIO VINCIGUERRA

    Ezio Pancrazio Vinciguerra Riposa in pace nel paradiso degli Eroi mai dimenticati
    Sergio Biffi R.I.P.
    Pietro Monfreda · R. I. P. Ammiraglio
    Franco Vetturini R.I.P.

  • Gruppo fb LA VOCE DEL MARINAIO

    EZIO VINCIGUERRA Si ringraziano Carlo Di Nitto Carandin e Antonio Cimmino, per non avermi fatto perdere la speranza. In questo giorno particolare dove celebriamo Pietro e Paolo, pescatori di anime, il loro atto di amore per la storia, per la vita, possa giungere gradito anche a tutti voi come è giunto, tanti anni fa, a questo petulante marinaio emigrante di poppa.
    Virginio Trucco Più che l’umiliazione marinaresca a Nelson bruciava l’umiliazione con lady Hamilton
    Francesco Caianiello Buonasera ai signori Ezio, Carlo e Antonio, ho letto la bella anche se triste storia dell’Ammiraglio F.Caracciolo, volevo domandare agli amici menzionati sopra se ci sono notizie sulla cattura e il luogo dove fu catturato l’Ammiraglio Caracciolo, perché ho da raccontare un episodio di tanti anni fa.Siamo credo verso il1960/61, un mio zio Maresciallo dell’aeronautica marconista durante la seconda GM, era un uomo che amava la storia, simpatizzava per la nostra Marina, tanto che alcuni mesi fa i figli miei cugini mi hanno fatto dono di un libro del loro papà, Tramonto di una grande Marina, dell’Ammiraglio Jachino, ebbene un giorno decide di portarci nel comune di Calvizzano provoncia di Napoli distante dal nostro paesr appena 2 km, nel centro del paese vi era uno di quei palazzi antichi con un grande cortile, in un angolo vi era un pozzo in disuso ma ancora integro, ci invitò a vedere questo pozzo e da vicino, poi vi spiegò che moltissimi anni prima (io e mio cugino avevamo 12 anni) in quel pozzo si era nascosto un Ammiraglio della flotta Napoletana appunto F.Caracciolo, il quale però era stato tradito dal suo servo con la consrguente cattura e impiccagione, cari amici leggendo la storia da voi descritta mi è venuto in mente quella visita al pozzo fatta circa 58 anni fa, aggiungo che di fronte al palazzo c’è il comune di Calvizzano e davanti c’è il piccolo monumento all’Ammiraglio F.Caracciolo.cordiali saluti
    EZIO VINCIGUERRA Buongiorno Francesco Caianello, mi auguro che Antonio Cimmino e Carlo Di Nitto Carandin abbiano letto la tua interessante mail e che possano aggiungere qualcosa. Un abbraccio grande come il mare

  • Francesco Ortega

    Francesco Ortega Falcone e c’è qualcuno che rimpiange i borboni ma comme se fà

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao Francesco Ortega Falcone carissimo eppure ti assicuro che da Gaeta in giù sono numerosi

  • Guglielmo Evangelista

    Carcciolo aveva aderito a un regime avido e crudele al di là di tutti i bei proclami. Il tribunale napoletano lo aveva condannato all’ergastolo, ma Nelson ignorò la sentenza e il re non disse niente. Non si salva nessuno

  • Gigi Rossi

    Ammiraglio Caracciolo, sfortunato rivale di Nelson….

    Caracciolo, fu un ottimo ammiraglio napoletano, l’ unico che potesse rivaleggiare in bravura ed ardimento con l’ ammiraglio Nelson…e quest’ ultimo lo sapeva…del resto i due erano rivali in amore, amando la stessa donna, lady Hamilton, figlia dell’ ambasciatore inglese presso la Corte Borbonica…per questo, Nelson, per sbarazzarsi del rivale, lo fece arrestare per alto tradimento e lo fece impiccare all’ albero di maestra della fregata Minerve…

  • Giorgio Gianoncelli

    Conosco la vicenda con il comportamento dell’ammiraglio Nelson, e non mi dispiace che sia stato ucciso con una sola pallottola da un cecchino mentre passeggiava sul ponte.

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