La Marina che sognavo

di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

…rotte del dovere e del piacere di un marinaio.

Walter Banci è un “lupo di mare”, oggi in quiescenza, che costruisce modellini navali col vizio del racconto. Italiano, nato a Pola sotto la dittatura di Tito, la famiglia fu costretta a rifugiarsi nei campi profughi fino al 1958 e cioè fino a quando  riuscì a riparare a Brescia.
A 16 anni si arruola nella Marina Militare ed approda alle scuole C.E.M.M. di La Maddalena.
Imbarcato su varie unità navali (Margottini, Garibaldi, Carabiniere, Ardito, Lupo e Grecale) oggi risiede a Rivergaro ed è felicemente sposato con una figlia.
La sua passione per il mare, i suoi ricordi, sono descritti sul libro “La Marina che sognavo – Rotte del dovere e del piacere di un marinaio“ oltre 300 pagine dove il marinaio Banci ci fa respirare e sentire quell’odore della salsedine tipica dei marinai di una volta  che hanno navigato in lungo e in largo i mari di mezzo mondo.
Un libro che ci consente di spiare da dentro il mondo delle scuole militari e che ci accompagna così bene nel racconto da farci sentire l’odore di bordo, fino a toccare il piacere d’incontri tanto sognati con donne diversissime, da Tolone al Sud America, dal Canada al Giappone, durante lunghissime crociere. Dalla descrizione intensa di piccolissimo esule polesano nei campi profughi, fino all’ultima missione in Medio Oriente con l’UNIFIL, a presidiare la fascia di territorio al confine tra Israele e Libano meridionale.
Un racconto bello, essenziale, descritto con un linguaggio semplice ma che arriva diritto al cuore dove mare, nave, colleghi, ricordi di vita vissuta fanno tutt’uno con quella solidarietà umana, innata nei marinai di una volta che, con la vocazione per la vita, fanno di Walter Banci un esempio di virtù per le nuove generazioni che intraprendono questa missione.

Per ulteriori informazioni puoi trovare Walter Banci su facebook:
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