Poesie,  Racconti,  Storia

Al soldato ignoto caduto nella piana di Gela

(Roberto Cannia) (*)


Luglio millenovecentoquarantatré,
trema la pianura, trionfa la paura!
Le lacrime di un soldato
senza nome e senza bandiera,
scorrono come un fiume,
sulla piana di Gela.

Canta la mitraglia la nenia fulminante,
si ode: “mio Dio!” in tante lingue,
il frastuono diventa assordante,
lacrime di metallo spezzano le menti
anche a coloro che si credono i più grandi.

Al soldato dalle oscure mostrine
quei momenti sembrano senza fine.
Le bombe cadono senza sosta,
la sua vita è messa all’asta.
L’offerta più favorevole la fa…la morte.

Nella piana si compie il destino
di quel soldato ignoto
dal volto di un bambino.
Il nemico dal nero mantello,
lo prende in groppa sul suo cavallo.

A casa di certo qualcuno lo aspetta,
il nome di una donna è inciso sulla gavetta.
La sua sorte è già scritta…
muore nella piana di Gela
a colpi di baionetta.

Italiano, tedesco o americano,
quel corpo senza vita
non ha più un terreno sovrano.
Si spengono le stelle sulla pianura,
rimane solo il buio
dalla speranza…nera.

Ezio mi ricordo che da ragazzino rovistando nella casa in campagna, ricordo di avere visto una la foto di una baionetta. Mio padre mi raccontò che da ragazzino, mentre andava in campagna nella piana di Gela, ne aveva vista una uguale vicino ad un soldato morto. Penso che il soldato fosse americano perché la baionetta vista nella foto non era di fabbricazione italiana. Mio padre essendo un bambino non seppe riconoscere la divisa del soldato. Quell’episodio mi spinse anni fa ha scrivere questi versi. Ciao!
(*)
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roberto.cannia@hotmail.it

3 commenti

  • Marino Miccoli

    Purtroppo moltissimi sono i soldati ignoti che “IL NEMICO DAL NERO MANTELLO…” ovvero la morte, ha preso sulla groppa del suo cavallo nel secolo passato, ovvero nel 1900. Quel nero cavaliere ha cavalcato per molti secoli, ma con lo sviluppo delle armi di distruzione di massa e le due guerre mondiali ha letteralmente trionfato su tutta la terra.
    Carissimo Roberto, grazie per aver ricordato quello che avvenne sulla piana di Gela nel 1943.
    Non dovremmo mai dimenticare quanto sia assurda la guerra. Mi domando e ti domando: ci sarà mai un giorno in cui l’uomo comprenderà finalmente quanto questa sia abominevole e aberrante? Quanto sia disumano ammazzare i propri simili?

  • Francesco Capocefalo

    Hai fatto una cosa bellissima Roberto, hai dato la voce a quell’uomo, che non ha potuto parlare piu’. Bravo Roberto, e grazie.

  • Roberto Cannia

    Non voglio essere pessimista, ma il “nemico dal nero mantello” continuerà a cavalcare sulla terra ancora per molto tempo, almeno fino a quando il buon Dio lo permetterà. Comunque abbiamo il dovere almeno di provare con tenacia e fermezza a cambiare questo mondo in cui regna l’egoismo e l’indifferenza, dove il “dio” denaro la fà da padrone e “sguazza” nelle guerre per accumulare ancora di più. Il soldato senza nome, potrebbe essere stato un nostro nonno o padre è nel futuro… un nostro figlio. Ho portato una divisa per tanti anni, per la Patria e la famiglia darei la vita come farebbero e fanno in tanti. Ma un vero soldato ripudia la guerra! Un vero soldato usa le proprie armi per difendere coloro che non hanno voce, i più deboli calpestati dall’umano egoismo. Per questo credo che sarà praticamente impossibile convivere in pace nel nostro pianeta, perchè ci sarà sempre qualcuno che tenderà le mani in cerca di aiuto contro il Re del mondo…il male! Le armi non saranno mai riposte, perchè (conoscendo gli umani) ci sarebbe sempre qualcuno che nell’ombra si muove per sorprenderti…

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