C'era una volta un arsenale che costruiva navi

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    30.3.1913, varo della regia nave Andrea Doria

    di Carlo Di Nitto

    La regia nave da battaglia Andrea Doria era una vera e propria fortezza galleggiante.
    Impostata il 24 marzo1912 nei Cantieri dell’Arsenale di La Spezia, era stata varata il 30 marzo 1913 ed era entrata in servizio il 13 marzo 1916, immediatamente operativa.
    A causa però delle strategie navali adottate dalla Regia Marina per l’utilizzo delle grandi navi di linea, fu poco utilizzata durante il primo conflitto mondiale. Nel dopoguerra venne impiegata durante le vicende di Fiume e nelle operazioni nelle acque di Corfù per l’incidente italo – greco, oltre alle normali attività di squadra.

    Nel 1937 ne fu decisa la trasformazione in nave da battaglia moderna e il 26 marzo1937 lasciò La Spezia per Trieste dove, presso i Cantieri Riuniti dell’Adriatico, subì radicali lavori di ricostruzione che ne mutarono completamente il dislocamento (dall’iniziale 25200 aumentato a 29000 tonnellate), l’aspetto e le caratteristiche originali.

    Il 26 ottobre 1940, terminati i lavori di trasformazione rientrò in squadra partecipando attivamente agli eventi bellici della Seconda Guerra Mondiale.
    Dopo la guerra, rimasta in servizio nella Marina Militare italiana, il 1° novembre 1956 passò in disarmo per la radiazione e la successiva demolizione avvenuta fra il 1957 ed il 1958.
    Il suo motto fu “Altius tendam” (Sempre più in alto).

    La possente unità  in una foto risalente agli anni del primo conflitto mondiale.

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    28.3.1895, radiazione della regia nave Principe Amedeo

    di Carlo Di Nitto

    La regia pirofregata corazzata “Principe Amedeo”, classe omonima, dislocava a pieno carico 6274 tonnellate. Era stata impostata nel 1865 presso i Cantieri Navali di Castellammare di Stabia. Per ragioni tecniche e finanziarie, la costruzione e l’allestimento si protrassero nel tempo, tanto che solo il 15 gennaio 1872 fu varata e, il 15 dicembre 1874, completata.
    Per queste ragioni, a nove anni dall’impostazione, l’unità pur presentando all’atto della progettazione novità tecniche, fu da considerare già superata al momento dell’entrata in servizio data la continua evoluzione del naviglio militare.
    Con la gemella “Palestro”, fu l’ultima fregata corazzata della Regia Marina Italiana e l’ultima unità a propulsione mista (vela e vapore) ed a costruzione mista (legno e ferro). Con esse si chiuse il periodo delle costruzioni ibride e delle controversie sul più efficiente tipo di nave corazzata.
    Dopo la sua entrata in servizio, anche a causa dell’ormai superata efficienza bellica, svolse prevalentemente attività di rappresentanza.

    La sua presenza va però evidenziata:
    – nel 1878, nelle acque greche, in occasione di tumulti politici che minacciavano la locale comunità italiana;
    – nel 1882, nelle coste del Mediterraneo orientale, dove perdurava la lotta fra musulmani e cristiani;
    – nel 1885, nella scorta fino a Port Said dei primi contingenti di truppe italiane destinati all’occupazione di Massaua;
    – nel 1886, nelle acque tra il golfo di Negroponte ed il Canale di Otranto per porre il blocco navale alle coste greche.
    Rientrata in patria, fu posta in disarmo fino al novembre 1888. Successivamente riprese servizio a La Spezia, per pochi mesi , come nave ammiraglia del Primo Dipartimento.
    Il 1° settembre 1894 passò nuovamente in disarmo e il 28 marzo 1895 venne radiata dai quadri del Naviglio militare.
    Dopo la radiazione fu trasformata in nave deposito esplosivi e dislocata a Buffoluto (Taranto).
    Nel 1910, venne venduta a privati e avviata alla demolizione.

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    28.3.1965, varo del traghetto Canguro Azzurro

    a cura Antonio Cimmino

    … a Castellammare di Stabia c’era un arsenale che costruiva navi, e adesso?

    Il traghetto Canguro Azzurro della Navalmeccanica S.p.A fu costruito nel cantiere navale di Castellammare di Stabia. Impostato il 6 giugno 1964, fu varato il 28 marzo 1965 e consegnato il 12 luglio 1965 per navigare sulla rotta Napoli – Palermo.

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    27.3.1975, viene consegnata la nave AGIP Ravenna

    a cura Antonio Cimmino

    … a Castellammare di Stabia c’era un arsenale che costruiva navi, e adesso?

    OMAGGIO A VINCENZO DI NITTO (*)

    La nave petroliera AGIP Ravenna, della SNAM S.p.A. (Società Nazionale Metanodotti), fu impostata il 26 novembre 1973.

    Fu varata il 15 giugno 1974 presso il Cantiere navale di Castellammare di Stabia (FINCANTIERI).


    Fu consegnata il 27 marzo 1975.

    Caratteristiche tecniche
    – dislocamento: 8.108 tonnellate;
    – lunghezza f.t. 171,61 metri;
    – lunghezza fra Pp 161,55 metri;
    – larghezza: 25,56 metri;
    – altezza di costr.ne: 14,48 metri;
    – pesc. max: 10.93 metri.
    – motore: 1 – GNT 5 col – 780 rpm – 1 elica.

    Fu demolita il 31 luglio 2002.

    (*) Per saperne di più digita, sul motore di ricerca del blog, il suo nome e cognome.

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    25.3.1918, viene affondata la regia nave Partenope

    di Antonio Cimmino

    Banca della memoria - www.lavocedelmarinaio.com
    A TOMMASO ATTANASIO

    …a Castellammare di Stabia c’era un arsenale che costruiva navi, e adesso?

    Antonio-Cimmino-per-www.lavocedelmarinaio.com_1Il regio incrociatore Partenope fu varato nel cantiere navale di Castellammare di Stabia il 23 dicembre 1889.
    Nel 1906 venne trasformato, con sostanziali modifiche anche allo scafo, in posamine con combustione a nafta.
    L’11 maggio 1908 l’unità, in navigazione verso Genova (Capitano di Corvetta Galeazzo Somma Picenardi), fu interessato ai primi esperimenti di radiotelefonia con apparati ideati e messi in opera dall’americano Lee de Forest (inventore del triodo).
    Partecipò alla guerra italo-turca del 1912.

    All’inizio del 1° conflitto mondiale, al comando del Capitano di Corvetta Civalleri era di stanza a Taranto. Durante il conflitto svolse missioni a Tripoli, Durazzo, Valona, Santi Quaranta.
Nel 1918, al comando del Tenente di Vascello Ernesto Urso, ebbe l’incarico di proteggere il traffico navale tra Napoli e Biserta.
    Il 25 marzo del 1918, al largo di Biserta, la nave fu affondata da un siluro del sommergibile tedesco UC-67 al comando di Karl Otto Helmuth von Rabenau.

    25.3.1918 Tommaso Attanasio - www.lavocedelmarinaio.com copia