Riccardo Grazioli Lante della Rovere (Roma 21.4.1887 – 28.10.1911) – 79° anniversario dell’inaugurazione della Caserma
di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra
Nasce a Roma il 21 aprile 1887, dopo aver conseguito la maturità classica, a soli 17 anni entrava nell’Accademia Navale di Livorno, uscendone con il grado di Guardiamarina nel 1907 e conseguendo poi la promozione a Sottotenente di Vascello
il 15 maggio 1910.
Da allievo dell’Accademia prese imbarco, per le crociere d’istruzione, sulle navi scuola “Vespucci” ed “Etna”, navigando nel Mediterraneo e nell’Oceano Atlantico, dove ebbe modo di visitare l’Irlanda e la Scozia, e quindi nel Mar del Nord fino al Baltico.
Già nelle sue prime destinazioni d’imbarco, dopo l’Accademia (nave Regina Margherita e nave Vesuvio), il Sottotenente di Vascello Grazioli ebbe modo di distinguersi per il suo carattere pieno di entusiasmo e di coraggio.
Nel 1909 prese imbarco sull’incrociatore “Puglia” destinato ad una crociera in estrema Oriente. Con tale nave risalì il fiume Yan-se-Kiang sino ad Han Kew e Nan Kim, poi visitò le coste fino a Sakaline e Shan-Hai-Kwan, dove era un distaccamento di marinai italiani.
Nel 1910, sbarco dal “Puglia” e venne destinato al Distaccamento Marina di Pechino, posto a difesa della Legazione Italiana in Cina, restando presso quel Comando per oltre 18 mesi.
Appassionato rocciatore ed esploratore, durante la permanenza a Pechino, il Grazioli effettuò un viaggio nella Mongolia Meridionale (Manciuria) e con la sola compagnia di guide locali visitò il bosco sacro, presso le tombe imperiali Tum-Ling, ancora non conosciuto dagli europei; al rientro riportò una mappa del percorso ricca di dati ed appunti.
Il 7 luglio fece rientro in Italia e a fine settembre prese imbarco sulla Regia Nave “Marco Polo” con la quale si doveva trovare, il mese successivo, impegnato nelle operazioni militari per l’occupazione di Homs (Libia), nel conflitto italo – turco del 1911 – 1912.
Il 23 ottobre 1911, in vista di una offensiva delle truppe italiane sul Magreb, ricevette l’ordine di recarsi a terra con l’incarico di verificare le posizioni assunte dai reparti da sbarco e dai bersaglieri e ricavarne dati utili per il tiro delle artiglierie di bordo. Eseguì prontamente e brillantemente l’ordine e, rientrato a bordo con le notizie richieste, chiese ed ottenne di ritornare a terra per meglio stabilire i collegamenti tra le truppe combattenti a terre e le unità navali. Nel corso di questa seconda missione, saputo che il suo collega Corradini era stato costretto ad abbandonare il comando della batteria di Marina colà operante poiché ferito, corse a sostituirlo, riuscendo a riorganizzare ed a motivare quel nucleo di marinai scossi per le gravi perdite ed esauriti per i continui attacchi e gli ininterrotti combattimenti. Sotto la sua guida l’intera batteria rientrò dietro le linee italiane e nei giorni seguenti si riorganizzò a difesa del settore assegnato.
Il giorno 28 ottobre la batteria fu nuovamente e ripetutamente attaccata da soverchianti forze arabo-turche costituite da due reparti, di circa 500 armati ciascuno, convergenti sulla batteria da direttrici diverse. Verso le 11,30 l’attacco delle forze avversarie, strenuamente contrastato dalla batteria di Marina e da una un plotone di bersaglieri al comando del Tenente Martini, raggiunse il massimo della intensità. Quando il Martini cadde mortalmente ferito alla tempia da una pallottola di fucile, Grazioli Lante assunse il comando anche di quel reparto, esponendosi ove maggiore era il pericolo, per rincuorare i combattenti e meglio incitarli a contrastare il nemico avanzante.
Cadde al proprio posto di comando colpito mortalmente alla testa da tre pallottole nemiche.
Il 30 ottobre il feretro del valoroso ufficiale, sul quale era stata posta una corona di palme a simbolo di gloria e di dolore per la Marina tutta, ricevuti gli onori militari solenni sotto bordo della nave “Marco Polo” veniva imbarcato sulla nave ospedale “Regina Margherita” dell’Associazione Cavalieri Italiani del S.O.M. di Malta.
A Tripoli la salma fu poi trasbordata sul piroscafo “Enrichetta” ed il 2 novembre sbarcata a Napoli, e da questa città trasferita a Roma dove, alla presenza del Ministro della Guerra, del Ministro della Marina, di rappresentanti di Casa Savoia, delle massime autorità politico-militari della capitale e con la partecipazione di un reparto di bersaglieri combattenti ad Homs, si svolse la maestosa cerimonia dei funerali dell’Eroe. Il feretro, avvolto dalla bandiera della nave “Marco Polo”, venne sepolto al cimitero del Verano a Roma, nella cappella di famiglia.
La sua morte fu pianta da tutta l’Italia e numerosi poeti, come Guido Mazzoni, Fausto Salvadori e Alfredo Baccelli scrissero odi in memoria di questo purissimo eroe. Lo stesso Gabriele D’Annunzio, nella sua famosa composizione poetica “La canzone dei trofei”, piange la morte di Riccardo Grazioli Lante della Rovere.
Onorificenze
Medaglia d’Oro al Valor Militare (alla memoria)
concessa con la seguente motivazione:
“Il 23 ottobre ad Homs, dopo aver compiuto arditamente una prima missione a terra sul terreno battuto dal fuoco nemico, sbarcato una seconda volta per raccogliere notizie, affidò ad altri l’incarico avuto di portarle a bordo e di propria iniziativa accorse a sostituire il Comandante la batteria da sbarco rimasto ferito.
Rianimò ed infuse nuovo ardimento negli uomini esausti per le perdite subite, le fatiche e il digiuno; provvide a raccogliere il materiale gravemente danneggiato e, malgrado l’oscurità della notte e il non interrotto fuoco nemico, attraverso gravi difficoltà del terreno, ricondusse la batteria al completo dei trinceramenti.
Il 28 ottobre pure ad Homs, esempio ai suoi di eroica fermezza, comandò la batteria da sbarco della sua nave esponendosi arditamente al fuoco nemico per dirigere il tiro, finché cadde mortalmente ferito”.
(Homs, 23 – 28 ottobre 1991)
R.D. 27 novembre 1912.
In suo onore la città di Roma, in ricordo dell’eroico suo cittadino, volle intitolargli una via cittadina e, nel quartiere Pianciano in via Tevere, anche una scuola elementare.
La Marina nel giugno 1912, per meglio ricordare ai posteri la figura dell’eroico ufficiale, nell’isola di Ajo Kyriaky-Stampalia (Dodecanneso – Mar Egeo), costruì ed armò una batteria navale, con annessa caserma, che intitolò a questa fulgida figura di eroe.
Successivamente, nel 1921, il rimorchiatore d’altura “Falco” dopo essere stato trasformato in cannoniera di scorta, assumeva la nuova denominazione “ Grazioli Lante Riccardo”. L’unità costruita presso i cantieri navali inglesi di Aberdeen, venne varata nel 1912 ed entrata in servizio nel 1915. Dopo la trasformazione in cannoniera venne aggregata alle Forze Navali del Basso Adriatico e Mar Jonio fino al 1936.
Dal 1936 al 1938 fu impiegata come “Nave Servizio Fari” e nel 1939 quale dragamine alle dipendenze del Comando Marina della Libia Orientale. Per il primo semestre del 1940 l’unità riprese la propria attività di cannoniera di scorta, operando alle dipendenze del Comando in Capo del Dipartimento M.M. di Taranto per passare poi nuovamente alle dipendenze del Gruppo N.U.L. di Taranto, ad operare quale nave servizio fari. La nave Grazioli Lante fu definitivamente radiata alla fine del 1941.
Breve storia della caserma Grazioli Lante a Roma
Con il trasferimento della capitale d’Italia da Firenze a Roma, avvenuto il 20 settembre 1870, il Ministero della Marina trovò la sua sede provvisoria presso il convento di Sant’Agostino, in via della Scrofa, mentre il personale militare alloggiò presso il convento francescano di via Sant’Andrea delle Fratte, requisito per l’esigenza.
Risolto il grave problema della nuova sede ministeriale con la costruzione di Palazzo Marina, la cui inaugurazione ufficiale avvenne il 28 ottobre 1928, lo Stato Maggiore rivolse la propria attenzione al grave problema del personale militare accasermato in modo non adeguato nell’ex-convento. Venne allora prospettata l’idea di costruire una caserma all’interno dei giardini di Palazzo Marina, ma la ferma e tenace presa di posizione dell’architetto Magni ne fece decadere il progetto perché la realizzazione avrebbe rovinato, in modo irrecuperabile, l’estetica del Palazzo senza peraltro raggiungere lo scopo prefissato. Si dovette pertanto procedere alla ricerca di un sito idoneo, vicino al Ministero, cu cui poter realizzare una struttura capace di accogliere sia il numeroso personale in servizio presso il Ministero, sia quello destinato ai servizi generali e logistici della sede.
L’area venne individuata nella zona del nuovo Quartiere della Vittoria, che si stava allora sviluppando sull’opposta sponda del Tevere, a poca distanza da Palazzo Marina. Dopo le necessarie pratiche burocratiche nel 1930 venne posta la “prima pietra”, e nel 1932 un primo lotto – del padiglione dell’ex Autoreparto – venne consegnato alla Marina.
I lavori per il completamento dell’intero corpo edilizio proseguirono più o meno celermente, venendo anche interrotti per una vasta inondazione della zona a causa dell’eccezionale piena del Tevere nell’inverno del 1937. L’intera opera, fu ultimata nell’ottobre del 1938 e costituì, per l’epoca, un esempio di moderna funzionalità, capace di ospitare un migliaio di marinai.
Il 28 ottobre, ricorrendo l’anniversario della morte del S.T.V. Grazioli Lante, con solenne cerimonia ufficiale alla quale parteciparono autorità militari, civili e religiose, la caserma venne intitolata all’eroe, e vi prese quindi sede il Distaccamento della M.M. di Roma.
Dall’8 settembre 1943 al giugno 1944, con il trasferimento da Brindisi del Ministero della Marina, l’edificio venne occupato da vari reparti italiani e tedeschi.
Alla liberazione di Roma, nel giugno del 1944, l’edificio venne occupato dalle truppe americane che vi installarono un Alto Comando ed, in parte, lo trasformarono in un attrezzato ospedale militare. Di conseguenza, il Ministero Marina, ritornato nella sua sede naturale, dovette provvedere a risistemare il proprio personale altrove. Così il personale militare dei servizi venne accasermato nella Scuola Media Statale di via Monte Zebio, nel requisito Albergo Clodio ed alcuni marinai furono ospitati presso la Caserma dei Granatieri di via Ferrari.
Quando nel giugno del 1945 gl americani restituirono l’edificio alle autorità militari italiane, vi ritrovò immediata sede il Comando Marina e poi, dopo essere stati eseguiti alcuni lavori di predisposizione, il centro raccolta di militari sbandati e l’ufficio Stralcio per le pratiche di discriminazione del personale sbandato dopo l’8 settembre o aderente alla Repubblica Sociale Italiana. Soltanto nei primi mesi del 1947 venne ricostituito il Distaccamento, con il rientro di tutto il personale temporaneamente accasermato in precedenza presso le strutture citate in precedenza.
Nel ventennio successivo l’edificio subì lavori di ampliamenti e di sopraelevazione per far fronte alle sempre crescenti esigenze di alloggiamento del personale.
Nel dicembre 1962, l’infermeria di corpo vene ampliata e dotata di idonee attrezzature e macchinari specialistici.
Attualmente nella caserma Grazioli Lante hanno sede il Comando Militare Autonomo Marittimo della Capitale (istituito il 1° gennaio 2001); il Comando Distaccamento Marina Militare; un ridimensionato Servizio Sanitario (infermeria) con la 2^ sezione della Commissione Medica Ospedaliera di Taranto; l’Associazione Nazionale Marinai d’Italia ed altri enti a scopi sociali e, naturalmente gli alloggi del personale.
La regia nave Marco Polo nella guerra italo-turca e la morte di Grazioli Lante
di Antonio Cimmino
Nel 1911 la regia nave Marco Polo era inquadrata nell’Ispettorato Silurante, squadra formata dalla nave appoggio sommergibili Lombardia, l’incrociatore torpediniere Minerva, la corazzata Saint Bon, l’incrociatore corazzato Vettor Pisani, la 3° squadriglia cacciatorpediniere, la 1° sezione della 4° squadriglia cacciatorpediniere e altre siluranti dislocate nel Mar Adriatico.
Dopo alcuni interventi davanti alle coste albanesi. La nave (al comando del Capitano di vascello Maffeo Scarpis), il 12 ottobre 1911, scortò a Tripoli – unitamente alla corazzata Saint Bon e le unità della 2° Divisione della II Squadra – un convoglio di 19 piroscafo con a bordo il Corpo di spedizione del Regio Esercito al comando del Generale Carlo Caneva.
Il Marco Polo, assieme alle unità della Divisione Navi Scuola della II Squadra Navale, fu destinato a proteggere lo sbarco di uomini e mezzi del corpo di spedizione in Tripolitania e di occupare le località costiere, nonché di mantenere le comunicazioni.
Il 17 ottobre la nave, insieme all’incrociatore corazzato Varese, fu inviata a bombardare la zona di Homs, nonché fornì una batteria da 72 mm, completa di marinai da sbarco, da sistemare sulle alture allo scopo di proteggere i soldati che, verso ovest, si accingevano ad occupare il Margheb. La batteria ed il contingente da sbarco era comandata dal sottotenente di vascello Corrado Corradini Bartoli, successivamente decorato con Medaglia d’Argento al Valor Militare con la seguente motivazione:
”Dopo aver tenuto lodevolissimo contegno nelle operazioni della forza da sbarco a Tripoli, il 23 ottobre 1911, ad Homs, dirigendo un reparto di artiglieria da sbarco, dimostrò calma e coraggio sotto il violento fuoco dei turco-arabi, mantenendo la sua serenità anche dopo essere stato ferito alla testa da un proiettile nemico”.
Nel frattempo il contingente dei bersaglieri, spingendosi troppo in territorio nemico, stava per soccombere. Il comandate del Marco Polo inviò a terra il sottotenente di vascello Grazioli Lante per avere la posizione delle truppe nemiche onde poter cannoneggiarle e permettere lo sganciamento dei soldati italiani. Con coraggio il sottendente, procuratosi un cavallo, si avventurò verso il Margheb e, tornato alla neve, fornì le coordinate necessarie per il cannoneggiamento di sgancio.
Grazioli Lante tornò una seconda volta a terra il 28 ottobre per comandare la batteria dopo che il collega Corradini era stato ferito, lasciando un suo sottufficiale al comando dei pezzi.
Nell’azione di difesa delle postazioni terrestri fu validamente collaborato dal 2° Capo cannoniere Emilio Signanini, anch’egli decorato con Medaglia d’Argento al Valor Militare con la seguente motivazione:
”Destinato alla batteria da sbarco coadiuvava in modo lodevolissimo il proprio ufficiale. Caduto il Comandante della batteria ne assunse per qualche tempo il comando dirigendo il fuoco con calma e bravura sotto il fuoco nemico”.
Altri due cannonieri furono decorati con Medaglia d’Argento al Valor Militare.
Il 2° Capo Meloni Michele (23 ottobre) con la seguente motivazione:
”Destinato alla batteria da sbarco coadiuvava con calma e coraggio l’ufficiale che la comandava sotto il violento fuoco nemico, rimanendo gravemente ferito al petto”.
Il Sottocapo Orazietti Giulio (28 ottobre) con la seguente motivazione:
”…quantunque ferito ed invitato a ritirarsi, rimase fermo al suo posto di puntatore continuando il suo tiro sotto il fuoco del nemico”.
Durante i ripetuti attacchi dei turchi, fu ucciso anche il Tenente Luigi De Martini che, in trincea, comandava un plotone di bersaglieri. Grazioli Lante assunse anche il comando dei soldati.
Circondante da preponderanti truppe nemiche ingrossate da centinaia di indigeni, inviò questo messaggio al comando dei bersaglieri:
“Colonnello Maggiotto, Tenente De Martini ucciso sulla mia trincea. Ho preso la direzione del suo plotone. La pregherei, se possibile inviarmi qualche uomo sulle ali e possibilmente un ufficiale. Ho sospeso il fuoco per risparmiare munizioni. Grazioli”.
Alla testa dei marinai e bersaglieri si battè valorosamente ma fu colpito mortalmente da tre pallottole in testa. Gli fu conferita la Medaglia d’Oro al Valor Militare con la seguente motivazione:
“Il 23 ottobre ad Homs, dopo aver compiuto arditamente una missione a terra sul terreno battuto dal fuoco nemico, sbarcato una seconda volta per raccogliere notizie, affidò ad altri l’incarico avuto di portarle a bordo e di propria iniziativa accorse a sostituire il comandante della batteria da sbarco rimasto ferito. Rianimò ed infuse nuovo ardimento negli uomini esausti per le perdite subite, le fatiche ed il digiuno; provvide a raccogliere il materiale gravemente danneggiato e, malgrado l’oscurità della notte e il non interrotto fuoco nemico, attraverso gravi difficoltà del terreno, ricondusse la batteria al completo nei trinceramenti. Il 28 ottobre, pure ad Homs, esempio ai suoi di eroica fermezza, comandò la batteria da sbarco della sua nave esponendosi arditamente al fuoco nemico per dirigere il tiro, finché cadde mortalmente ferito”.
In una copia della Rivista Marittima dell’epoca, così viene descritta la morte del giovane ufficiale:
“Riccardo Grazioli non ha tempo di compiangere: ha visto morire il suo amico, ma pensa soltanto alla necessità del dovere. Scrive in fretta e manda come può un biglietto al colonnello Maggiotto avvertendolo della perdita di De Martino, e intanto assume prontamente il comando anche del plotone dei bersaglieri. E con una tranquillità di spirito incredibile attende alla batteria e al plotone insieme, alternando ordini e monti a quello e a questo, intento allo svolgersi dell’azione e sollecito a secondarla o combatterla come meglio convenga. Ma a lui pure, fiore purissimo dell’eroismo italiano, è prefissa una sorte non diversa da quella del suo nuovo commilitone. Egli si leva un momento sopra il muretto che maschera la batteria per guardare col binocolo l’effetto del tiro di questa, poi volge il capo per ordinare alcunché al plotone dei bersaglieri …. Una pallottola gli fora la tempia, lo fa stramazzare, folgorato, sulla terrazza.”
74 commenti
Domenico Cicco
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Flavio Cerfolli
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PALAZZESE ALDO
MARICAPITALE O NO ?!
Egidio Alberti
ONORI A RICCARDO GRAZIOLI LANTE. R.I.P.
Enzo Salvati
Credo sia conosciuta come Maridist-Roma, o sbaglio?
Pietro Rossi
PER ME E’ MARIDIST ROMA……come la si conosceva quando era Marina Militare Italiana …..
Iacono Francesco
Maridist Lante Roma, Distaccamento di Marina
Rocco Ettore
ONORI!!
Ettore Giampaoli
certamente che e Maridist, in questa Caserma ho trascorso il periodo più bello, dal 1962 alla fine del 64, come vorrei ritornarci.
Mario Barisone
C’ero anch’io per 14 mesi
Ettore Giampaoli
Bè io ero piu vecchio di te Mario Barisone
Pino Di Costanza
io ci sono stato dal 2000-al 2015 e poi in pensione!!!!!!!!
Iacono Francesco
casa… 11 mesi, 1995-1996
Giuliano Guicciardi
1976-1977 dormivo all’ultimo piano.
Purtroppo qualcuno si impossesso del mio giubbotto di pelle
Iacono Francesco
Buon compleanno mia cara Lante
Corrado Arena
La caserma che ho prestato servizio nel 1981 che bello averlo fatto
Enzo Amato
Nel 1978 vi ho trascorso dieci mesi dei diciotto di leva
Luigi Bolino
Ricordi di gioventù anche x.me 10/79
Leo Leo Lion
Ci sono stato aggregato…
Michele Nicotra
Anch’io ho prestato servizio in questa caserma esattamente 16 mesi gli ultimi due a La storta 2/86
Gio Laporta
Quanti ricordi. 8/92
Lorenzo Boscolo
Io c’ero 18 mesi da novembre 1984 ad aprile 1986 c/sr e stata una scuola di vita
Alfonso Rispoli
Grande caserma
Michele Federico
Buon compleanno vi ho prestato servizio dal Aprile 1967 a dicembre 1968 indimenticabile. Che buoni i panini del bar di fronte :furiere a Palazzo Marina 1/47 con orgoglio
Pino Salsano
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Gino Lanzara
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Michele Federico
Quanti ricordi di gioventù Aprile 1967 dicembre 1968
Filippo Bassanelli
Per sei lunghi anni responsabile del’armeria sono destinato a questa grandissima Caserma .Riccardo Grazioli Lante della Rovere,R.I.P.
Gianluca Vallone
Grazie x tutto quello che pubblichi fratello Ezio Pancrazio.vento in poppa⚓✋
Giuseppe Di Lorenzo
Per la mia esperienza, caserma dormitorio non disprezzabile
Filippo Bassanelli
Sono stato destinato sei lunghi anni in questa immensa Caserma,Grazioli Lante Capo Carico dell’armeria.
Gaetano Cretella
Anche io,bellissimi ricordi.5/51
Giorgio Gianoncelli
Posso aggiungere che Riccardo Grazioli Lante della Rovere è nipote del Duca Vincenzo Grazioli, nato a Cadelsasso, un borgo agricolo sulla costa destra della valle dell’Adda in provincia di Sondrio? Da marinaio valtellinese sono fiero che una radice di tanto onore della mia valle, sia onorata dalla Marina Militare nella Capitale d’Italia.
Enzo Pollino
Vi ho prestato servizio per quattro meravigliosi anni
Antonio Osvaldo Monsellato
Quanti ricordi dal 74 al 78 compreso. Facevo servizio presso l’allora Maripers e alloggiavo e facevo le guardie in questa caserma.
Francesco Albani
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Antonio Paparo
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Egidio Alberti
Si Enzo, era il distaccamento e autoreparto della Marina .Ricordo che negli anni 1950 quando da allievi dell’ Accademia venivamo a Roma per il defilamento del 2 Giugno alloggiavamo in quella caserma
Enzo Salvati
Egidio Alberti Ai miei tempi era l’ente amministrativo di S.Rosa.Spesso sono stato nei suoi uffici,dato che dovendo fare corsi per la mia specializzazione ero sempre in missione e come al solito l’ente pagatore era sempre in ritardo con i pagamenti.
Mario Barisone
Adesso puoi entrare quando vuoi c’è la sede del nostro giornale e altri uffici saluti
Vincenzo Iurlaro
Ogni tanto una spolveratina ai vecchi ricordi fa bene. Quanti ricordi in quella caserma… incominciando dal capo aiutante Tatangelo e poi via via fino agli anni 70
Francesco Dalla lega
a Maridist da fine marzo 1973 al 30 novembre 1974
Gaetano Manno
E’ stata la mia Caserma per 24 mesi Settembre 61 Luglio 63 ai tempi di Capo Tatangelo e Capo Cenni.
4/41
Mario Barisone
La casa degli anni più belli
Andrea Longato
Che bella è vivibile che era Roma di quei tempi.. Mi è rimasta nel cuore
Frati Rai
10 anni
Giuseppe Ferraro
li ho trascorso più di 1 anno nel mitico camerone 13 ……
Antonella Lucia Faiella
Maridist Roma ?
Andrea Longato
Casa mia per 18 mesi nel lontano 68/69.. Quando prestavo servizio al Ministero sotto il comando del caro, compianto, Com.te Michele Scotto..Grande Uomo della MM.. È stato un Importantissimo periodo formativo della mia vita
Antonella Lucia Faiella
OSS
Raffaele Centanni
Filippo tu sempre in prima linea.- ciao
Filippo Bassanelli
Si fa per direi è una rutin normale e vai come sempre.La vedi la tua prora e il Nostromo Ciro Trotta.??
Raffaele Centanni
Ci siamo incontrati con Ciro poco tempo fa in un supermercato e tutto ok. ti saluto ma io ti seguo sempre mi fa piacere.- ciao
Gianni Picciafuoco
C’ero anche io 3/53
Alberto Pierucci
quante guardie
Salvatore Luisi
È stata anche la mia caserma nel 1961 stessi tempi di Capo Tatangelo e Capo Cenni ma solamente per 9 mesi poi sono andato per mare
Egidio Simonini
Presente !
Paolo Baroni
Casa mia per 24 mesi! Ci ritornerei.
Piero Melis
Otto mesi meravigliosi…
Lilly Arezzo della Targia
e sede di ANMI.
Gianluca Vallone
Buongiorno fratello Ezio Pancrazio Vinciguerra⚓
Corrado Pomato
marzo 1976- settembre 1977, periodo indimenticabile GM ufficio cassa! chi sa quanti di voi in quel periodo sono passati da me ad incassare i vaglia che vi inviavano da casa…….!!
Egidio Lombardi
Ci sono stato dal Marzo ‘84 a Novembre ‘84, tanti bei momenti e ricordi
Gino Gino
Adesso che siamo in pensione. Perché non siamo onesti con noi stessi e diciamo la verità. Si è stata un’esperienza positiva per tutti, ma quante maledizioni abbiamo fatto ad coloro che facevano il loro dovere, specialmente a Capo Tatangelo aiutante di piazza, sempre pronto a beccarci quando uscivamo in franchigia. Dico la verità o è una bugia.
Salvatore Luisi
No No dici la sacra verità
Gino Gino
Almeno qualcuno riconosce i nostri difetti.
Io lavoravo all’ufficio benessere di Via Timavo e facevo la guardia all’ingresso.
Sauro Signoretto
io non ci sono mai stato ma i miei amici più anziani mi hanno sempre detto era il comando Marina Militare che comandava Italia.
Salvatore Cuppone
Vecchia cara Maridist Roma in cui ho alloggiato per diversi anni. Bisogna, comunque, ricordare anche il famigerato Aiutante Maggiore di Maridist.
Pasquale Pellicoro
Onore per questo valoroso ufficiale. Una storia molto interessante. Ho dormito in questa caserma per pochi giorni nel lontano 1964 ed infine per alcuni mesi nel 1992…..dopo a Santa Rosa….
Ettore Giampaoli
affatto Gino hai detto la pura verità, comunque bravo era Capo Cenni.
Paolo Baroni
Non credo Sauro che sia come dici, ci sono stato due anni interi e posso dirti che era semplicemente la Caserma di faceva servizio a Roma. Il vero comando era il Ministero dove ho fatto servizio. Ciao frà.
Gaetano Manno
Paolo,condivido.
Salvatore Luisi
Giusto Paolo maridist era semplicemente la “nostra casa” a Roma i vertici stavano dove noi ogni mattina alle 8 ci recavamo
Luigi Maresca
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