Che cos'è la Marina Militare?,  Marinai,  Marinai di una volta,  Naviglio,  Storia

11-12 novembre 1940: LA NOTTE DI TARANTO

di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

Ezio Pancrazio  Vinciguerra (www.lavocedelmarinaio.com)Pubblichiamo questa foto che ricorda una pagina di lutto e di triste impreparazione.
Le pagine ufficiali sembrano voler dimenticare in fretta la storia ma il ricordo dei marinai e civili caduti per un ideale di Patria e Onore, ci fa ancora arrossire e commuovere allo stesso tempo.
Nessun ricordo e nessuna celebrazione?
Anche quest’anno confidiamo nel comprensibile sfogo del mare del web e gli “amari” commenti di chi ha perduto i propri cari e qualcuno anche la vocazione.
Un popolo che non arrossisce alla vergogna e che non si commuove per i suoi figli migliori è un popolo destinato a soccombere.

11-12 novembre la notte di taranto - Copia

41 commenti

  • Toty Donno

    La vita è come una partita a scacchi;
    assaporeremo il condimento dei successi e degli insuccessi,
    conosceremo il sapore delle vittorie e delle sconfitte,
    apprezzeremo il gusto delle gioie e dei dolori,
    conosceremo il significato del sacrificio e della sofferenza,
    daremo estro e senso ad una combinazione creativa,
    vedremo i nostri sbagli e cercheremo di porvi rimedio,
    sprigioneremo la nostra fantasia e il nostro talento,
    misureremo la nostra pazienza e la nostra crescita,
    sopporteremo con più serenità il peso della fatica,
    miglioreremo il nostro carattere, mossa dopo mossa,
    comprenderemo l’importanza del nostro tempo,
    di quello consumato e di quell’altro rimasto a disposizione.
    A fine partita non saremo più dei dilettanti allo sbaraglio,
    diventeremo dei Maestri di vita e d’arte,
    saremo perfetti, pieni di virtù e di nuove conoscenze,
    per questo siamo stati chiamati sin dall’inizio dell’eternità
    a scoprire questo gioco, per essere pronti a insegnare e a trasmettere
    agli altri, quelli che verranno dopo di noi, i valori e gli ideali della grande bellezza della nostra vita.
    Solleveremo il calice per brindare alla felicità e alla vittoria!
    Tommaso Notarstefano

  • Carlo Di Nitto

    Ciao Ezio scusami ma il mio “mi piace” sul gruppo facebook è riferito all’attualità della notizia ricordata da te e non alla notizia in se stessa che, come tu stesso hai evidenziato, rappresenta uno dei momenti più tristi e tragici della nostra Marina . Un abbraccio

  • Gaspare Polizzi

    La colpa fu quella di non fare uscire la navi da Taranto, dopo che gli inglesi sorvolano’ la base navale, e poi ci hanno bombardato, con le con sequenze che tutti sappiamo.

  • Andrea Paleologo

    Le colpe furono tante, a cominciare dal rifiuto di capire l’importanza tattica e strategica delle portaerei.

  • Francesco Attanasio

    sapete che la notte di taranto è stata una prova generale per l’attacco a pearl harbor?

  • Massimo Pastore

    Oggi, secondo tradizione, tutto il personale della Royal Navy indosserà un garofano rosso sull’uniforme in ricordo dell’evento di Taranto.

  • Edoardo Gilmour

    Francesco Attanasio forse intendevi che i giapponesi studiarono e presero spunto da questa azione…..prova generale presuppone un coinvolgimento di tutti gli attori che certamente non c’era

  • Mario Veronesi

    Sei aerei fairey_swordfish hanno provocato il dramma di Taranto, dimostrando al mondo la preparazione di una grande marina, preparazione iniziata negli anni venti. Il console giapponese visitò Taranto e si fece raccontare tutto, per poi trasferire le notizie a Tokio. La Marina imperiale giapponese prese atto e iniziò lo studio di un possibile attacco alle basi americane, quello che successe l’anno dopo. Mancava molto, ma sopratutto è mancato l’innovazione ostruita come sempre da ammiragli/generali con un ottica mentale ancora ottocentesca. Se pensiamo che la radio è stata inventata da un italiano, e sperimentata per anni sulle navi della Regia Marina per poi chiudere la sperimentazione anche quando Marconi iniziava gli studi sul “radar”. Angelo Belloni il padre della subacquea era dalla prima guerra mondiale che predicava invano per la costituzione di una scuola incursori almeno 1000 uomini diceva. Questa è stata impostata nel 1937 per poi chiuderla e riaprirla allo scoppio della guerra. Bastavano 100 incursori pronti e il giorno dopo della dichiarazione di guerra, tutte le navi inglesi in Mediterraneo sarebbero state messe fuori uso per parecchio tempo.

  • Andrea Paleologo

    Veronesi, aggiungerei, tra le cose iniziate dall’Italia ma prematuramente abbandonate, l’aerosiluramento e lo snorkel.

  • Mario Veronesi

    Più che le portaerei, l’errore principale fu quello di non lasciare una forza aerea alla Marina, come in tutte le più potenti marine del tempo: inglese, americana e giapponese che disponevano di una forza aerea propria. Ricordiamoci che il primo brevetto di pilota in Italia fu conseguito da Mario Calderara ufficiale di Marina, lo stesso Guidoni poi generale dell’arma aeree compì i primi esperimenti di volo e di lancio di siluri quando era ufficiale di Marina. Fu il gerarca Italo Balbo ha volere un’arma aerea, togliendo uomini e mezzi alla marina e all’esercito che aveva anch’esso una forza aerea. Il tutto poi condito dalla proibizione di formare altre forze aeree, e da qui inizia il dramma per una guerra moderna ormai chiaramente basata su questa nuova arma. Nell’immagine idrovolante pilotato da Guidoni a La Spezia nel 1911

  • Mario Veronesi

    E’ stata la dimostrazione di una potente ed antica marina, preparata per una guerra moderna, (aerei e siluri) come quella britannica. L’ambasciatore giapponese si recò a Taranto di persona per visionare l’attacco e le sue conseguenze, trasmettendo poi tutto a Tokio. Taranto fu scuola per la marina imperiale giapponese, che si preparò così all’attacco contro gli americani dell’anno successivo.

  • Fernando Antonio Toma

    Riposino in pace nel mare dei cieli … errori sicuramente vi furono non eravamo preparati adeguatamente.

  • Pasqualino Assante

    Perché noi in Italia siamo abituati mali: Oggi se si celebrassero le disgrazie dovute agli errori commessi, forse si renderebbe onore e perpetua memoria a chi per colpa di quegli errori ha perso la Vita! Riposino in Pace tutti! amen!

  • Carlo Pansotti

    Quanto sangue e quanti lutti in tutte le guerre .purtroppo un mondo senza guerra non esiste.L’augurio più bello che io possa fare a tutti noi Italiani è: che almeno i nostri morti non siano morti invano. In questo momento si rigirano nella tomba. Povera nostra Patria

  • Sergio Cavacece

    senza dubbio gli inglesi una delle marinerie più antiche ed esperte….però con tutto il rispetto per i navigatori d’eccellenza forse bastava il minimo per proteggersi da sei vecchissimi biplani mettiamoci pure che nel corso della guerra non ci fù una buona collaborazione con la RA (vedi Punta Stilo) e la mancanza di radar…..dimentico qualcosa? ah si…..forse due portaerei sarebbero servite

  • Bruno Bigiolli

    Molta approssimazione e mancanza di mezzi nell´Attacco a Taranto da parte dei ns comandi, una fra tutti, l´Italia non riusciva a produrre una quantita´ sufficienrte di reti parasiluri, solo poche navi ormeggiate le disponevano

  • Mario Veronesi

    Mancava molto, ma sopratutto è mancato l’innovazione ostruita come sempre da ammiragli/generali con un ottica mentale ancora ottocentesca. Se pensiamo che la radio è stata inventata da un italiano, e sperimentata per anni sulle navi della Regia Marina per poi chiudere la sperimentazione anche quando Marconi iniziava gli studi sul “radar”. Angelo Belloni il padre della subacquea era dalla prima guerra mondiale che predicava invano per la costituzione di una scuola incursori almeno 1000 uomini diceva. Questa è stata impostata nel 1937 per poi chiuderla e riaprirla allo scoppio della guerra. Bastavano 100 incursori pronti e il giorno dopo della dichiarazione di guerra, tutte le navi inglesi in Mediterraneo sarebbero state messe fuori uso per parecchio tempo.

  • Bruno Bigiolli

    per non parlare dell´ assoluta mancanza di collaborazione Marina/Aeronáutica, non avevano neanche le frequenze per comunicarsi (inizio guerra) e per distinguere le navi italiane le pitturavano il ponte di prora con ¨CALCE ¨ Successe che il mare grosso cancellasse la calce e le navi italiane venissero bombardate da aerei italiani. ( per fortuna senza risultati nefasti )

  • Roberto Ascani

    guardate che era così fino a pochi anni fa ed in parte ancora oggi: non immaginate tra gli ammiragli quanti erano contrari alla formazione di una aviazione navale ed alla adozione degli harrier.

  • Claudio Zanotti

    In Russia ci siamo aggregati ai tedeschi, in Grecia l’abbiamo iniziata noi e l’abbiamo buscate !

  • Andrea Paleologo

    Purtroppo la vittoria porta in sé i germi della sconfitta: se Hitler non avesse tanto facilmente sbaragliato la Francia nel maggio del ’40, dando l’illusione di una rapida vittoria, forse l’Italia sarebbe entrata in guerra più tardi (anche se probabilmente la preparazione militare non sarebbe migliorata molto)

  • Francesco Attanasio

    Ma perché ha sbaragliato la Francia? Perché nessuno credeva che potesse fare quello che ha fatto, appena si sono un attimo riorganizzati e con l’aiuto di inglesi e americani, Hitler ha dovuto cedere

  • Andrea Paleologo

    Be’, non con l’aiuto di inglesi e americani: la Francia da solo era ormai sconfitta. La vittoria è stata degli inglesi, degli americani e dei russi. La Francia non c’entra anche se poi è stata politicamente brava ad inserirsi nel carro dei vincitori tanto da rientrare nelle “quattro” potenze vincitrici” grazie a De Gaulle.

  • Alberto Borgani

    Fu impreparazione,superficialità e poca conoscenza dei mezzi britannici. Non sò se qualche ammiraglio pagò cero è che la Marina incassò il colpo e non se ne parlò più.Come il bombardamento navale di Genova. Altra perla di impreparazione e capacità di reagire.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *