Racconti,  Recensioni

Alba, giurami ancora

di Lidia Bellavia

Immobile in riva al mare, alisei fra gli alberi e brezza sulla pelle. Cielo senza bagliori, cielo senza colore. Le onde del mare accarezzano il mio corpo e la spuma, mi dice che il mare mi renderà il mio ricordo e la mia vita. I sassi levigati e conchiglie che ancora donano il suono di parole trasparenti e liquore della speranza. I fiori mi vestono a festa ma la mia bocca affonda nel silenzio e sogno ancora un altro sogno…
Un pugnale affonda nel tempo passato, ma non sanguina più la ferita per chi come me ha pianto la pena. Il cielo azzurro vulnerato da stridii di gabbiani, nell’arco di una stagione breve nasconde ora il sole e fra poco, la luna mi darà il suo bagliore bugiardo e senza stelle.
Cammino e le mie orme negano la mia esistenza, perché il mare le cancella, ma mi avvio e mi chiedo: notte nera, hai tu la mia pace?
Non ricordarmi più quei baci, che sapevano di eterna pace.
Guardo il sole che scompare dietro la coppa dei monti e l’ultimo saluto di una rondine che felice torna al suo nido, ma risponde un cuculo fra gli alberi e la sera diventa più nera e senza luna.
Alba, giura che domani mi donerai ancora il tuo splendore e la rugiada bacerà ancora i petali delle mie rose che con il loro profumo m’inviteranno ancora a vivere e amare.

10 commenti

  • Marino Miccoli

    E’ sempre piacevole leggere le elette parole con cui Lidia bellavia compone le sue leggiadre composizioni letterarie. Oserei dire che il mare, nei suoi scritti eleganti e cesellati, appare persino più bello di quanto in effetti è!
    Congratulazioni Lidia.

  • EZIO VINCIGUERRA

    questo costante immergerti nelle emozioni e sensazioni della vita…rende sublimi i tuoi versi …Grazie Lidia

  • Marinaio Telegrafista

    Bellissimo racconto e bellissimo dipinto, come sempre sei dotata di grande sensibilità per trovare il giusto binomio.

  • Angela Guida

    Come può uno scoglio……arginare il mare
    anche se non voglio posso già volare
    Le distese ardite….e le risalite
    Su nel cielo aperto è poi giù il deserto!

  • Salvatore Spoto

    Sei triste, amico, mare, ed il sole ti è venuto in soccorso mettendo in fuga con la spada fatta di caldi raggi, la nera coltre di nuvole. E adesso che pennellate di luce ti illuminano, fai cantare alle onde un inno di gioia alla vita che gode della tua luce nel cuore e del tuo calore nell’anima.
    Buona giornata!

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