• Marinai,  Marinai di una volta,  Naviglio,  Recensioni,  Storia

    26.5.1912, radiazione della regia nave Lepanto

    di Carlo Di Nitto

    Una fortezza galleggiante.

    La regia corazzata veloce Lepanto, classe “Italia”, dislocava 15900 tonnellate. Ideata dal grande progettista navale Benedetto Brin, venne varata il 17 febbraio 1883 nei Cantieri Fratelli Orlando di Livorno ed entrò in servizio il 16 agosto 1887.
    L’attenta progettazione della classe “Italia”, all’avanguardia per i tempi, consentì la realizzazione di due unità molto veloci (18 nodi), con grande autonomia (8700 miglia a 10 nodi) e potente armamento. Una volta ultimate, risultarono di una mole talmente notevole da non avere rispondenza in altre navi dell’epoca. Le grandi dimensioni consentirono una confortevole abitabilità all’equipaggio, con la possibilità di poter imbarcare (almeno teoricamente) un’intera divisione dell’esercito.

    Dopo l’entrata in servizio, la “Lepanto” svolse intensa attività di squadra effettuando numerose crociere per esercitazioni e rappresentanza. Nel 1893, per diversi mesi, fu destinata in Sicilia per collaborare al mantenimento dell’ordine pubblico. Ritornata al nomale servizio di squadra continuò l’attività di esercitazioni e rappresentanza. Nel 1896 disimpegnò anche compiti di nave scuola per mozzi e timonieri.

    Dal 1902 al 1910, facendo base a La Spezia, fu utilizzata come nave scuola per cannonieri impegnata in navigazioni, prove di tiro per addestramento e necessità di ordine pubblico.
    Il 26 maggio 1912 venne radiata una prima volta. Il 13 gennaio 1913 fu iscritta nuovamente nei ruoli del Naviglio Militare come nave sussidiaria di 1° classe e destinata a La Spezia come nave scuola per apprendisti e specialisti.

    Il 1° gennaio 1914 passò in disarmo e il 15 gennaio successivo venne definitivamente radiata.
    Il 27 marzo 1915 fu venduta a privati per la demolizione.
    Il suo motto fu “In hoc signo vinces” (In questo segno vincerai).

  • Marinai,  Marinai di una volta,  Naviglio,  Recensioni,  Storia

    26.5.1901, entra in servizio la regia nave Puglia

    di Carlo Di Nitto e Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

    Il regio ariete torpediniere “Puglia” (incrociatore protetto), classe “Lombardia” o “Regioni”, dislocava 3096 tonnellate a pieno carico. Era stato impostato nel mese di ottobre 1893 nell’Arsenale di Taranto. Varato il 22 settembre 1898, era entrato in servizio il 26 maggio 1901.
    Come le altre unità della stessa classe, la costruzione di questo incrociatore fu più ispirata ai servizi stazionari oltremare piuttosto che ad un impiego di squadra, a causa della sua scarsa velocità e protezione. Nonostante ciò, si rivelò una nave con ottime qualità nautiche in grado di assicurare grande stabilità, galleggiabilità ed ottima manovrabilità con mare grosso, doti queste che favorivano ampia precisione nei tiri delle artiglierie di bordo.
    Il 3 giugno 1901, subito dopo la sua entrata in servizio, partì per l’Australia e l’Estremo Oriente. Per circa un anno svolse diverse missioni lungo le coste della Cina, della Corea e del Giappone. Ripartì per l’Italia il 19 novembre 1902 e, dopo aver toccato diversi porti dell’oceano Indiano, rimpatriò il 7 gennaio 1903.
    Nel luglio successivo fu dislocato nei porti dell’America Centrale e delle Antille e navigò anche verso le coste del Brasile e del Plata; quindi dopo aver attraversato lo Stretto di Magellano, risalì lungo le coste americane del Pacifico fino a San Francisco. Diresse quindi verso il Giappone e la Corea. Il 15 giugno 1905 rientrò in Italia, a Taranto, dopo due anni di servizio in acque d’oltremare. Dopo aver effettuato lavori di manutenzione, il 16 dicembre 1907 ripartì per nuove missioni in America, e  in Cina dove stazionò a Shangai fino al 28 dicembre 1909.

    Nel 1911, durante la guerra italo – turca, fu destinato in Mar Rosso dove operò attivamente in crociere di sorveglianza anti contrabbando e di bombardamento di truppe nemiche. In particolare, affondò ad Akaba la cannoniera turca Alish, tagliò il cavo telegrafico Gedda – Suakim e catturò diversi sambuchi.
    Nel 1914 assunse la classifica di nave posamine e durante la Grande Guerra effettuò numerose missioni per la posa di sbarramenti offensivi e difensivi nell’Adriatico. Nel gennaio 1917 raggiunse le acque libiche, dove stazionò fino all’ottobre successivo. Dopo il rimpatrio per lavori, venne nuovamente utilizzato nel Canale di Otranto per la posa di mine.
    Dopo la guerra, nel 1919, fu stazionario a Spalato dove la sera dell’11 luglio 1920 si verificarono gravi incidenti fra slavi e italiani. Nel corso dei torbidi rimase ucciso il comandante C.C. Tommaso Gulli, alla cui  memoria fu decretata la Medaglia d’Oro al V.M.
    Nel maggio 1921 ritornò in Italia e nel giugno successivo, a Livorno, iniziarono i lavori di trasformazione definitiva in nave posamine.
    Il 22 marzo 1923 venne radiato e destinato alla demolizione ma si decise che la sua parte prodiera, con la bandiera di combattimento, fosse donata al poeta Gabriele d’Annunzio che ne dispose la collocazione nel parco della sua villa del Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera dove è tuttora visibile.
    Il suo motto fu “Morte sfidando, morte dissemino”
    ONORE AI CADUTI

    di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra”
.
    
IN NAVE APULIAM, TARENTI DEDUCTAM

    A Taranto c’era un arsenale che costruiva navi, e adesso?

    La costruzione dell’Arsenale di Taranto fu decretata dal Parlamento con la legge n. 833 del 29 giugno 1882 che stanziava l’allora somma di lire 9.300.000. I lavori iniziarono nel settembre 1883 con la costruzione di:
    – un canale di comunicazione, fra la rada (mar Grande) ed il mar Piccolo;
    – un muro di cinta (lato est);
    – un bacino di raddobbo, il Principe di Napoli, capace di ricevere le più grandi navi da guerra;
-uno scalo di costruzione;
    – le officine occorrenti per il bacino e lo scalo;
    – un magazzino per i viveri e due grandi cisterne d’acqua;
    – una gru idraulica da 160 t.

    Il 21 agosto 1889 l’arsenale fu inaugurato alla presenza di Re Umberto I.
La Direzione Generale fu realizzata a livello della città nuova al termine di quello che sarebbe diventato l’asse centrale dello sviluppo urbanistico di Taranto (via D’Aquino – via Di Palma).
    L’Arsenale Militare Marittimo, progettato anche per la costruzione di navi, vede impostare il 14 marzo 1894 la sua prima unità da guerra, l’Ariete-torpediniere Puglia, varata il 22 settembre 1898 alla presenza dei Principi di Napoli.

    Seguiranno la costruzione del bacino galleggiante GO 9, del rimorchiatore S. Andrea, del ferry-boat Messina per le FF.SS., dei rimorchiatori Sperone, Capo Circeo e Capo Rizzuto, delle motocannoniere Lampo e Baleno ed infine dell’unità da sbarco Quarto varata il 18 marzo 1967, anno in cui la Marina Militare decise di abbandonare le nuove costruzioni per dedicare le proprie risorse ai soli compiti di supporto e mantenimento in efficienza della flotta.

  • Marinai,  Marinai di una volta,  Naviglio,  Recensioni,  Storia

    25.5.1951, viene consegnata nave Aviere

    di Carlo Di Nitto 

    Questa foto, scattata da mio padre Vincenzo(*) a Venezia nel 1954 dalla M/C Nebulosa dell’AGIP, riprende il cacciatorpediniere Aviere (2°). In secondo piano, parzialmente coperto, il gemello capo classe “Artigliere”. Questa unità (ex americana “Nicholson DD 442”), dislocava 2520 tonnellate. Era stata costruita nei Cantieri Navy Yard di Boston (USA); varata il 31/05/1940, entrò in servizio il 03/06/1941.
    Sotto la bandiera statunitense svolse intensa attività bellica prima nel Mar Mediterraneo e successivamente nell’Oceano Pacifico dove, nel giugno 1944, durante la campagna per la riconquista della Nuova Guinea fu colpito dal tiro di una batteria costiera e perdette diversi uomini del suo equipaggio.
    Il 25/5/1951 fu consegnato alla Marina italiana, e dopo essere stata rinominato “Aviere”, prese servizio l’ 11/6/1951 con il distintivo ottico AV e, successivamente, con la sigla NATO D 554.
    La nave effettuò attività di squadra, partecipando anche a diverse esercitazioni in ambito NATO, fino al 01/09/1970. Riclassificata “nave esperienza” per la sperimentazione di nuovi sistemi d’arma, ebbe il nuovo distintivo ottico A 5302.
    Il 01/09/1975 fu definitivamente radiata.
    ONORE AI CADUTI SOTTO OGNI BANDIERA

    (*) https://www.lavocedelmarinaio.com/2020/01/vincenzo-di-nitto-gaeta-8-1-1921-19-11-1995/