Un mare di amici

  • Attualità,  Marinai,  Marinai di una volta,  Recensioni,  Un mare di amici

    All’amico Alessio Mantelli nel giorno del suo 46° compleanno

    di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

    Marinaio di Albissola salvatore di anime.

    La vita di ognuno di noi è contrassegnata da esperienze positive ma anche, di tanto in tanto, da episodi spiacevoli e dolorosi. La vita dà ma con la stessa rapidità toglie e anche il nostro percorso talvolta è complesso e ambiguo.
    Questo lo sa bene Alessio Mantelli, bagnino di Albissola, che se mai fosse stato in debito con il destino, oggi ha restituito tutto con gli interessi. Anni fu  salvato da una polmonite aggressiva con un doppio trapianto di polmoni mentre  si è preso la sua rivincita sulla vita salvando dall’annegamento, in quel mare che tanto ama e che gli da sopravvivere, un bambino di sette anni.
    Allessio-Mantelli-col-suo-nuovo-amico-ritrovato - www.lavocedelmarinaio.comIl piccolo torinese, imbrigliato nella rete di una porta per la pallanuoto, non riusciva più a liberarsi e le sue forze sono cedute.
    Alessio non ha esitato a mettere in mare il suo pattino, ha dapprima liberato il piccolo e poi lo ha adagiato sul barcarizzo praticandogli un massaggio cardiocircolatorio. Quel piccolo cuore, fermo da più di due minuti,  ed i polmoni riempiti da quell’acqua che sicuramente lo avrebbe fatto morire, non hanno fatto allentare la morsa ad Alessio.
    Alessio-Mantelli per www.lavocedelmarinaio.comAdesso il piccolo torinese è salvo ed Alessio dice di avere fatto solo il suo dovere, di avere aiutato qualcuno proprio come è accaduto a lui anni prima.
    Una storia a lieto fine.
    Alessio sa che dopo aver affrontato la tempesta, i buoni marinai attendono sempre il mare calmo della vita, senza disperare. Grazie Alessio.
    “Anche questa è l’Italia”.

    Grazie Alessio…Auguri di buon compleanno dal tuo amico petulante marinaio emigrante di poppa e dalla redazione del blog!

  • Attualità,  Il mare nelle canzoni,  Marinai,  Marinai di una volta,  Poesie,  Recensioni,  Un mare di amici

    Buon compleanno a Gianni Belfiore – NON GIUDICATE IL MARE

    di Gianni Befiore

    Sono arrivato al mondo musicale con un background differente da tutti gli altri miei colleghi: 15 anni di vita sul mare sono quelli che mi hanno formato umanamente.  Ho iniziato sulla motonave Victoria a 18 anni; a 21 anni ero Ufficiale capoguardia responsabile della navigazione di 400 passeggeri e 300 persone di equipaggio.  Ho effettuato 150 crociere nei Caraibi, fino al 1966 quando sono stato assunto dalla Società Italia di Navigazione, traguardo molto ambizioso che soltanto pochi riuscivano a raggiungere in quel settore.  Ad assumermi fu il Comandante Franchini, ex Primo Ufficiale sull’Andrea Doria al momento del naufragio.  Il primo imbarco è stato sulla Raffaello, uno dei gioielli della Marineria Italiana.  I miei viaggi per gli Stati Uniti sono stati intercalati da viaggi per l’America Latina: Venezuela, Colombia, Perù e Cile con le motonavi Verdi, Rossini e Donizetti; per Brasile, Uruguay e Argentina con la motonave Augustus.  A completare il quadro, le crociere in Nord Europa fino a Leningrado, oggi San Pietroburgo.
    L’esperienza maturata in quel periodo mi permette di poter dare un “giudizio” su quello che è accaduto in questi giorni sulle coste della Calabria dove hanno perso la vita, come al solito, degli innocenti.  E, come al solito, non si focalizza mai il problema vero perché non si tolgono mai il vizio di dimenticare in questi casi il loro colore politico, anzi fanno proprio il contrario  e arrivano a strumentalizzare i morti.
    La prima cosa da considerare sono le condizioni atmosferiche che in questo caso erano proibitive poiché c’era una bassa pressione sulla Sardegna, abbastanza ampia, che influenzava il mare sulla costa est della Sicilia come su quella della Calabria, con vento costante da sud, in quanto il centro della perturbazione era fermo o si muoveva troppo lentamente.
    L’altro fattore da considerare è l’orario notturno, anche questo proibitivo.  E poi le persone da salvare, che erano bambini, donne e persone non assuefatte ai pericoli del mare.  Il quadro era tale per cui non si poteva pensare a un eventuale trasbordo, soprattutto per le condizioni del mare: si sarebbe fatto un danno superiore.  Restava l’alternativa del rimorchio, anche questo però non praticabile sia per la vicinanza alla costa sia impossibile da realizzare perché i 4 scafisti non avrebbero potuto coadiuvare un’operazione del genere.

    Tutti coloro che non hanno un’esperienza marinara devono esimersi dal parlare e giudicare perché è un mondo completamente differente che bisogna aver conosciuto, e da questo è venuto lo spunto della canzone che allego – che è più che una canzone – “Non giudicate il mare”.
    A proposito: la verità sull’Andrea Doria è uscita 60 anni dopo grazie agli Americani – in particolare alla Guardia Costiera – che sul libro “Anatomia di una collisione” hanno  elencato i fatti, e le colpevolezze da parte degli Svedesi, come realmente erano avvenuti.