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Regia nave Galileo Galilei

di Carlo Di Nitto

Il regio avviso “Galileo Galilei” (classe “Archimede” – due unità) fu, con il gemello, l’ultima unità della Regia Marina ad essere classificato “Avviso”. Era stato impostato il 1° settembre 1885 nei Cantieri dell’Arsenale M.M. di Venezia. Varato il 3 maggio 1887 alla presenza dei Reali d’Italia – madrina la Regina Margherita – entrò in servizio il 1° ottobre 1888. Dislocava 966 tonn. a pieno carico ed era dotato di una motrice alternativa a vapore a triplice espansione della potenza di 1384 hp. Era inoltre provvisto di un armamento velico a goletta con due alberi a vele auriche. L’equipaggio era formato da 8 ufficiali e 109 marinai.
Terminato il periodo di allestimento, entrò a far parte della 1° Divisione della Squadra Permanente dove svolse due mesi di attività addestrativa. Il 28 gennaio 1889, venne destinato in Mar Rosso dove giunse il 9 febbraio. Rimase a Massaua fino al 24 aprile dello stesso anno, quando si dispose il suo rientro in Italia. Durante il viaggio di ritorno ebbe problemi con l’asse portaelica e dovette essere rimorchiato prima a Suda e poi a Venezia. Compiuti i lavori fu destinato a Costantinopoli dove giunse il 10 agosto 1890. Rimase stazionario in quelle acque fino al 1° maggio 1891. Rientrato in Italia, a Venezia, assunse il servizio di nave ammiraglia dipartimentale fino al 6 luglio 1895 svolgendo prevalentemente attività di addestramento per gli allievi della Regia Scuola Macchinisti. Negli anni successivi venne utilizzato brevemente per il trasporto di coatti e personale nelle Isole Tremiti e in Sicilia per poi ritornare stazionario a Costantinopoli. Dopo un lungo periodo di lavori a Venezia, il 4 gennaio 1902, partì per il Mar Rosso dove fino al 24 marzo 1905 contribuì efficacemente alle operazioni contro i pirati arabi e le località da dove partivano. Inoltre fu adibito alla repressione del traffico delle armi e alla scorta dei sambuchi lungo le coste somale e migiurtine; fu attivo anche nella repressione delle rivolte dei villaggi somali.
Rientrato a Venezia, fu sottoposto ad un nuovo ciclo di grandi lavori, durato due anni, al termine dei quali fu ancora destinato stazionario a Costantinopoli dal 10 giugno 1907 al 22 settembre 1911.


Le cronache riportano che il 24 aprile 1909, mentre il “Galilei” era stazionario a Costantinopoli. si verificarono violenti scontri armati fra truppe turche regolari e ribelli macedoni. Alcuni reparti di marinai dell’unità furono schierati a terra a difesa dell’Ambasciata, del Consolato e dell’Ospedale italiani. Nel corso di quegli eventi, il marinaio scelto Archimede Guidi di anni 24 da Viareggio, matr. 21976, rimase gravemente ferito da una fucilata alla testa. Fu prontamente ricoverato nell’Ospedale italiano, ma ogni soccorso fu inutile e il giovane perse la vita.
Durante questo periodo toccò porti del Bosforo, del Mar Nero, della Bulgaria della Russia e della Romania, spingendosi in navigazione fluviale sul Danubio, a Galatz.
Rientrato a Taranto, passò in disponibilità per lavori fino al 6 luglio 1912. Tornato in armamento, durante la guerra italo – turca, dopo una breve crociera lungo le coste libiche, diresse per il Mar Rosso stazionario a Massaua dal 20 agosto al 30 ottobre 1912. Tornato in Italia, a La Spezia, venne adibito al servizio di nave ammiraglia del Primo Dipartimento fino al 1° novembre 1913.
L’ 11 novembre successivo passò in disarmo e il 14 dicembre dello stesso 1913 fu radiato dal Quadro del Naviglio Militare. Il 22 febbraio 1915 lo scafo venne venduto alla Ditta Bruno di Genova per la demolizione.
ONORE AL MARINAIO ARCHIMEDE GUIDI E A TUTTI I CADUTI !

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