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Il saluto alla Bandiera

di Giuseppe Salvo e Enzo Arena (*)

… riceviamo e con immenso orgoglio e commozione pubblichiamo.


Buongiorno carissimo Ezio,
volevo renderti partecipe di una iniziativa partorita attraverso tue care pubblicazioni e letture su La Voce del Marinaio.
Ti posto appresso quanto scritto. Un abbraccio affettuoso.

 

Buongiorno Ammiraglio Arena,
sono il prof. Giuseppe Salvo di Barcellona Pozzo di Gotto. Ho conosciuto la sua Persona attraverso la “Voce del Marinaio” e le pubblicazione del carissimo Ezio Pancrazio Vinciguerra. Da giovane sono stato Marinaio anche io e, con orgoglio e onore, a 20 anni, già studente universitario, ho indossato la divisa del Battaglione S.Marco. Adesso sono Preside in istituti superiori.
Ho letto con attenzione molte sue poesie. Tra queste quella sulla “Bandiera Tricolore” mi ha profondamente colpito. Vorrei esternarLe una cosa che sicuramente Le farà molto piacere. Molti mie studenti, ai prossimi esami di stato commenteranno i versi di questa Sua Composizione dinnanzi alle Commissioni esaminatrici!

Ho voluto trasmettere loro il Simbolo della nostra Bandiera e tutti quei valori e principi  costituzionali  che il nostro Tricolore incorpora attraverso le rime profonde che Lei ha scritto. Mi farebbe molto piacere, un giorno, poterLa invitare nelle scuole, per una testimonianza diretta di quei valori che, oggi con fatica, cerchiamo di trasmettere ai giovani studenti. Nell’attesa di poterLa conoscere di persona, nel ringraziarLa per le sue toccanti composizioni, cordialmente La saluto.
Giuseppe Salvo
Auguri a tutti i marinai e sommergibilisti Italiani.

Il saluto alla Bandiera, quel gesto di portarsi la mano alla fronte
di Enzo Arena



Enzo-Arena-per-www.lavocedelmarinaio.com_1Quel gesto di portarsi la mano alla fronte per salutare militarmente la bandiera ogni volta che salivo o scendevo la passerella della Nave o Sommergibile dove ero imbarcato, poteva sembrare un gesto tanto abituale ed istintivo che veniva fatto meccanicamente. Invece no!
Quel gesto che ripetevo anche decine di volte in un solo giorno, era un gesto che sentivo dentro, era un gesto che mi dava il piacere di essere ossequioso nei confronti di un simbolo così grande che riusciva a darmi orgoglio.
Mi soffermavo spesso a guardare con piacere anche tutti i colleghi che, come me, compivano quel gesto con amore e rispetto.
Al suono del fischio che accompagnava “l’alza o l’ammaina bandiera” interrompevo qualsiasi cosa stessi facendo e, a capo scoperto, sull’attenti e con lo sguardo fisso sulla bandiera che lentamente saliva o scendeva lungo l’asta, seguivo con i brividi, così come facevano tutti i colleghi.
Solo dopo che la bandiera aveva concluso il suo percorso ed il fischio o la tromba lo avevano segnalato, riprendeva il normale scorrere della vita nel nostro mondo.
Grande il potere di quel simbolo! Per qualche minuto, tutti i giorni, alle otto del mattino ed al tramonto, la bandiera fermava lo scorrere della vita.

Il saluto militare
Il saluto alla Bandiera (Enzo Arena)

Ti salutavo cento volte al giorno
mentre salivo o scendevo passerella.
Guardavo in alto e tu sempre presente.
Io sull’attenti e tu sempre più bella.

Eri il buongiorno, il buon vento,
il “buon tutto” e… anche in mare,
al tramonto con fischio e con onori:
sere lontane e colme di preghiere.

Il tuo lento salire lungo l’asta,
il mio sentir la pelle accapponare.
Cara bandiera, ti prego, resta in alto!
Continua tanti cuori a far sperare!

Ti vedo meno, ti vedo bistrattata.
Ti vedo offesa, ferita e con stampella,
Ma resta lì! Stai sempre a sventolare.
Cara bandiera, sei sempre la più bella!

Si consiglia la seguente lettura:
https://www.lavocedelmarinaio.com/2020/03/la-bandiera-di-combattimento-delle-unita-navali-della-m-m-2/

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