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Michele Mancanello e il RD 37

di Claudio53

Banca della memoria - www.lavocedelmarinaio.com
L’articolo è dedicato al signor Larzio, zio di Michele Mancanello che adesso riposa in pace fra i flutti dell’Altissimo ed è custodito nella Banca della Memoria dei marinai per sempre.

Il marinaio Michele Mancanello nasce a Molfetta il 1° marzo 1922. In un primo momento si pensò essere imbarcato sul regio Cacciatorpediniere Bombardiere e venne dichiarato disperso il 17 gennaio 1943.
Dopo accurate e minuziose ricerche:
• sull’Albo d’Oro della Marina Militare risulta che il Marinaio Mancanello Michele, nato a Molfetta il 01-03-1922, è disperso dal 19-1-1943 nel Mare Mediterraneo Centrale (leggasi affondamento unità) ed era imbarcato su ” non specificato 011″ (questa sigla è impiegata per le piccole Unità, in questo caso il numero 011 per i Dragamine, dove gli equipaggi non erano fissi ma ruotavano tra le varie navi);
• nel “Data Base” Ufficiale di ONORCADUTI  i dati della Marina Militare vengono confermati (Data di Decesso: 19/1/1943 –  http://www.difesa.it/Il_Ministro/ONORCADUTI/Pagine/Amministrativo.aspx) e nella scheda personale in loro possesso è anche riportato che era imbarcato sul Rimorchiatore Dragamine RD 37.
Michele Mancanello - certificato di dichiarazione di morte - www.lavocedelmarinaio.com - copia -
Con Atto formale il marinaio Michele Mancanello è stato dichiarato disperso dal Ministero in data 19-1-1943 ed era imbarcato sul Dragamine RD 37.

Michele Mancanello - Verbale di irreperibilità - copia - www.lavocedelmarinaio.com
La storia dell’affondamento del predetto Dragamine è la seguente:
Occorreva abbandonare con urgenza il porto di Tripoli per evitare che le nostre navi fossero catturate dagli Alleati. Fu formato un convoglio composto dalle seguenti piccole unità:
• i Dragamine RD 31, 36, 37, 39 (vecchi rimorchiatori riciclati e per questo contraddistinti dalla sigla RD, ovvero Rimorchiatore/Dragamine);
• i Dragamine ausiliari Marconi, Cinzia, Musco (ex naviglio mercantile);
• la barca pompa S. Barbara;
• le cisterne Astrela e Irma;
• il piccolo piroscafo Scorfano.
Il Capo della Flottiglia n° 40  era il Tenente di Vascello De Bartolo (Regia Marina MIlitare) imbarcato sul RD 36. Gli RD 36 e 37 erano equipaggiati da personale della Guardia di Finanza ma poiché mancava personale per completare gli equipaggi fu imbarcato anche qualche specialista della Marina Militare.
Il convoglio partì da Tripoli nel pomeriggio del 19 gennaio 1943 diviso in quattro gruppi:
• ore 14.00 partirono i dragamine ausiliari Marconi (304 t.), Cinzia (71 t.), Angelo Musco (69 t.), la barca-pompa Santa Barbara (72 t.);
• ore 16.00 le cisterne Astrea (136 t.) e Irma (305 t.);
• ore 18.00 il dragamine RD 37 e il peschereccio Scorfano (308 t.);
• ore 18.30 i dragamine RD 39, RD 31, RD 36 (207 t.).
Due caccia britannici della “Forza K”, il Kelvin e il Javelin, intercettarono il convoglio verso la mezzanotte in prossimità di Zuara. Il Capo Squadriglia, dopo aver ordinato alle altre unità scortate dagli Rd 31 e 39 di portarsi sottocosta per cercare di sfuggire al nemico, con gli RD 36 e 37 andò all’attacco dei caccia (Davide contro Golia!!!). La barca pompa era in quel momento a rimorchio del piroscafo Scorfano (avaria o perché era lenta?). In circa due ore i caccia affondarono tutte le undici unità ma qualche naufrago riusci, comunque, a salvarsi raggiungendo la costa.

marinaio Michele Mancanello - www.lavocedelmarinaio.com

I caduti del RD 37 - www.lavocedelmarinaio.om

10 commenti

  • EZIO VINCIGUERRA

    Adesso possono riposare degnamente in pace fra i flutti dell’Altissimo coccolato dai marinai di buona volontà, quelli con la misericordia di Dio nel cuore.

  • Claudio53

    Questo breve articolo contiene una novità, dove è scritto che ….”Il Capo Squadriglia, dopo aver ordinato alle altre unità scortate dagli RD 31 e 39 di portarsi sottocosta per cercare di sfuggire al nemico, con gli RD 36 e 37 andò all’attacco dei caccia”…….
    In realtà del RD 37 nei testi è riportato che non si seppe più nulla, ritengo invece che il Capo Squadriglia lo abbia impiegato nell’attacco insieme al RD36. Mi sembra che sia logico: due all’attacco impegnando i due Cacciatorpediniere britannici (andare a morte sicura)per consentire alle altre unità scortate, dagli RD 31 e 39, di allontanarsi verso costa.

  • Antonio

    Ho letto con emozione articolo.mio padre deceduto giovane a 54 anni per mesotelioma pleurico era stato imbarcato sul dragamine Marconi affondato il 20 gennaio 1943 a Zuara.Ricordo che mio padre poche volte non ci ha raccontato di questo evento perché non voleva rievocare brutte storie di guerra.Si salvò aiutando anche altre persone.Insignito di croce di guerra al valor militare.Si chiamava Damiano Sabatelli di Brindisi

  • Severini Sandra

    Mio nonno Severini Giulio classe 1918 era imbarcato sul dragamine Guglielmo Marconi ..croce di guerra ..anche lui raccontava poco..prima era imbarcato sul Trieste anche quello silurato alla Maddalena…mio zio mi ha raccontato della Marconi …vorrei saperne di piu

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