Emigrante di poppa,  Racconti,  Recensioni

Il clarinettista

di Marino Miccoli

Faceva e si sentiva orgoglioso di far parte della banda del suo paese; in questa gli spettava un posto in prima fila perché lo strumento che suonava magistralmente era il clarinetto.
Egli non perdeva mai l’occasione per decantare i pregi del suo strumento, per ribadire con forza e convinzione che non a caso ai clarinetti era riservata la prima fila, la più importante, quella che apriva la formazione di ogni corpo bandistico degno di rispetto.
Suonare il clarinetto era per lui il miglior modo di esprimersi, di esternare i suoi sentimenti; “…il linguaggio della musica lo preferisco mille volte alle parole!” era solito ripetere spesso.
Conosceva a memoria celebri brani di musica jazz e ammirava George Gershwin perché nelle sue composizioni aveva elevato così in alto il clarinetto tanto da renderlo stupefacente ed eseguiva spesso la “Rapsodia in blu”.
Non la tromba che riteneva chiassosa e fin troppo solenne, non il sassofono che pareva essere viscerale e poco elegante, né il trombone tronfio e pesante… preferiva il clarinetto perché sapeva produrre quei suoni dolci, particolari e soprattutto soddisfare quella libertà espressiva che lui amava tanto.
Quando la sua banda s’inquadrava chiamata a raccolta da due sonori colpi di grancassa, proprio pochi secondi prima che il maestro con la mano destra levata desse il cenno d’inizio, lui leccava l’ancia del suo clarinetto, sembrava quasi che la baciasse… sotto la visiera del berretto i suoi occhi luccicavano di felicità per quelle dolci note che insieme ai suoi compagni presto avrebbe diffuso sulla gremita piazza del paese… “uno,due…” e così le prime note della marcia dall’Ernani di Verdi risuonavano marziali per accompagnare l’uscita della statua del Santo patrono per la lunga processione che si snoderà sulle principali vie della cittadina.

30 commenti

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao Fabio ho visto anch’io è l’omaggio di un carissimo amico, Marino Miccoli, che ha letto il libro e mi ha fatto tornare anche in mente qua ndo l’Avvocato Lo Vecchio… con Salvo Lo Vecchio …con l’Obiettivo insomma quando eravamo felici anche con poco. Ti abbraccio

  • EZIO VINCIGUERRA

    🙂 Già…
    Meglio una conversazione …quella di una figlia di un marinaio che ha conosciuto la parola più crudele che l’umanità di qualsiasi latitudine e longitudine dovrebbe eliminare

  • EZIO VINCIGUERRA

    E’ il “ritratto” di mio Padre.
    Ciao Salvo spero che comprenderai meglio adesso

  • Bruno Caleffi

    ahahahah 🙂 caro fra’ ho rivisto il vecchiio Leone, a Sestri, Ponente. Poi ti raccontero’ felice sera.

  • EZIO VINCIGUERRA

    ..quante mail di sostegno chissà se ce la faccio a leggerle prima della fine del w.e. Mink si sta svegliando l’orgoglio

  • Manuel Muttarini

    Oggi è il primo Novembre, festa di tutti santi. MA per molti è la festa dei morti. Vorrei porre un’omaggio a tutti quei ragazzi che sono morti in Afganistan. A tutti quei ragazzi che sono periti durante la loro missione. Vedete per pur quante lacrime scendano, l’uomo continua non capire…Marinai, soldati, famiglie distrutte tutto questo perché? PErchè robbia raccogliere i nostri ragazzi privi di vita? per quale motivo, per il petrolio? Davvero questo può valere di più di una vita umana. L’uomo senza guerra non potrà mai esistere, così continueremo a piangere… Saluteremo i nostri ragazzi con un’abbraccio, smorzando la paura dei pensieri oscuri e abbracceremo una bandiera piegata. Così ho realizzato un’Hallelujia con la mia Armonica in onore a loro, e a tutti coloro che hanno perso qualcuno.

  • Luigi Carulli

    Grazie a te Ezio. Ora capisco perche’ Bruno, ti stimi tanto. E’ un piacere per me, la tua amicizia. Grazie.

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao Luigi carissimo, spero di meritarmi questo lusinghiero complimento.
    Un abbraccio anche a te, grande, profondo, sincero e trasparente come il mare che abbiamo dentro e che nessuno mai potrà inquinarci.

  • Luigi Carulli

    Ciao Ezio carissimo, vero, il mare e sopratutto la Bandiera nel cuore. Domenica mattina saro’ in piazza Duomo a Milano, per l’alza bandiera. E’ un’imprinting nel cuore, incancellabile. Ancora grazie tante.

  • Marino Miccoli

    Manuel Muttarini fa benissimo a ricordarci tutti quei nostri giovani morti in terra straniera per assolvere alla missione loro affidata.
    Come il valore della vita umana non è commensurabile, così incommensurabile è il valore della pace tra le nazioni e tra le genti che ne fanno parte.
    Non a caso la nostra bellissima Costituzione recita che l’Italia ripudia la guerra.

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao Marino, mi hai commosso!
    Un abbraccio forte forte al cuore.
    Ezio
    P.s. Grazie anche a nome di mio Padre.

  • Carmela Picheca

    Quelli che ci hanno lasciato non sono assenti, sono invisibili, tengono i loro occhi pieni di gloria fissi nei nostri pieni di lacrime.

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