Sociale e Solidarietà

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    San Giovanni Paolo Secondo (18.5.1920 – 2.4.2005), l’ultima scintilla mandata dal Cielo

    di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra
    ritratto (olio su tela) di Toty Donno (diritti riservati dell’autore)

    PER GRAZIA RICEVUTA

    Questo articolo è dedicato ai padri Micheliti, in particolare ai “padri spirituali” del Pontificio Santuario Maria SS. “ad Rupes” di Castel Sant’Elia (VT) che quotidianamente con fede, speranza e carità, con la preghiera e la perseveranza offrono ai pellegrini di entrare in “dialogo con Dio”, nel silenzio, personalmente e tramite la Sua Parola.

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    Di San Giovanni Paolo II si è parlato tanto, non solo nel suo per il suo pontificato e quindi per i tempi eccezionalmente brevi della beatificazione chiesta dai credenti fin dal giorno del suo solenne ed indimenticabile funerale avvenuto il 2 aprile 2005 ma per il suo cammino in questa Gerusalemme terrena.
    Papa Benedetto XVI il 1° maggio 2011 (altra data non a caso) ne celebrò la sua Beatificazione e l’attuale papa Francesco il 27 aprile 2014 lo ha canonizzato.
    Ma quelle di cui sopra non sono che date volute direttamente dal nostro Signore Dio Padre. In realtà dal giorno della sua nascita, dal giorno della sua dipartita, il sensus fidei di Dio donato al popolo cristiano aveva acclamato santo Giovanni Paolo II.
    Questo papa venuto da lontano, nemico del comunismo, sportivo, amante del teatro e dell’arte, pellegrino per il mondo come nessun suo predecessore, il grande Pontefice.
    La sua grandezza umana, spirituale e storica si può di seguito riassumere dalla sua nascita, dal suo sposalizio con Dio e soprattutto da quegli oltre 26 anni di pontificato (16 ottobre 1978 – 2 aprile 2005) che gli hanno permesso di imprimere nella storia una impronta decisiva ed indelebile fin dalle sue prime parole pronunciate nell’omelia di insediamento al suo pontificato (22 ottobre 1978):

    “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura!”.

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    Questo che lui chiedeva, lo ha fatto per primo: ha aperto a Cristo la società, la cultura, i sistemi economici, invertendo con quella forza spirituale che gli veniva da Dio una tendenza che fino ad allora sembrava irreversibile ed incontrovertibile.
    La sua testimonianza mista di sofferenza e gioia, quel suo indimenticabile abbracciare la Croce, il suo amore e coraggio ci ha ridato la forza di credere in Cristo, Redentore dell’uomo.

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    Si consiglia la lettura del seguente link:
    https://www.lavocedelmarinaio.com/2011/04/giovanni-paolo-ii/

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    Auguri di buona Pasqua 2024

    La libertà? Seguire gratuitamente le virtù teologali.
    di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

    Fede, speranza e amore. Ecco le virtù che, secondo San Paolo, ci permettono di relazionarci con Dio e quindi con gli uomini, per vederne l’opera così come si manifesta nella nostra vita.
    La fede è la porta che ci permette di godere di questo dono gratuito che è la grazia di Dio.
    La speranza, poi, è quella virtù che non delude perché ci aiuta a vedere le cose dal punto di vista di Dio. L’amore di Dio, entrando nel nostro cuore e nella nostra vita, ci trasforma, rendendoci davvero capaci di vivere come Dio vuole: seguendo i 10 Comandamenti per non incorrere dei 7 peccati capitali.
    Il punto è che queste virtù teologali, donateci gratuitamente, vanno coltivate e fatte crescere con la nostra libertà e disponibilità. Altrimenti, finiscono per estinguersi, soffocate dal nostro egoismo e dalla nostra incapacità di vivere. Dio è il centro della nostra esistenza.
    Buona Pasqua di Resurrezione.

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    24.3.1944 – 24.3.2024, Eccidio delle Fosse Ardeatine

    a cura Marinaio di Spirito Santo

    Francesco Ciavarella
    di Antonio Cimmino

    Nasce nel 1917 a Pistoia. Chiamato nella Regia Marina, prestò il servizio militare a Rodi come radiotelegrafista. Dopo l’8 settembre 1943 rientrò in Italia.
    Il 5 ottobre 1943 attraversò la linea di combattimento per accompagnare al Sud due ufficiali inglesi che erano fuggiti dai campi di concentramento. Il comando alleato lo inviò all’OSS (Ufficio Servizi Strategici) che aveva una base clandestina a Roma.
    Dal 5 novembre 1943 al 21 febbraio 1944 Francesco Ciavarella agì a danno dei nazi-fascisti.
    Il 21 febbraio fu arrestato e il 24 marzo 1944 fu giustiziato alle Fosse Ardeatine a Roma dove si consumò il massacro di 335 civili e militari italiani, fucilati dalle truppe di occupazione tedesche, come rappresaglia per l’attentato partigiano compiuto da membri dei GAP romani contro truppe germaniche in transito in via Rasella.
    L’attentato causò, sul posto e nelle ore successive, la morte di 33 soldati del reggimento “Bozen” appartenente alla Ordnungspolizei dell’esercito tedesco, reclutato in Alto Adige.
    Per la sua efferatezza, l’alto numero di vittime e per le tragiche circostanze che portarono al suo compimento, l’eccidio delle Fosse Ardeatine divenne l’evento-simbolo della durezza dell’occupazione tedesca di Roma.

     

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    Buona domenica delle Palme

    a cura Marinaio di Spirito Santo

    Buongiorno ai naviganti,
    il dolore ci unisce e ci rende più umani. Oggi abbiamo due sofferenze in comune: le pandemie e le guerre sparse nel pianeta (una alle porte di casa che non promette niente di buono a livello mondiale) da debellare.
    Ovunque sul pianeta siamo sotto la stessa minaccia.
    L’insicurezza e l’istinto di conservazione possono renderci egoisti ed individualisti. Tuttavia, ciò che stiamo vedendo è la diffusione globale della solidarietà in ogni punto della terra.  L’umanità vive questo periodo in cui possiamo mettere in pratica, più che mai, questa giornata di vita dei cristiani, indipendentemente dal nostro credo religioso, in particolare sostenendo coloro che sono in difficoltà. Amen!