Sociale e Solidarietà

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    Paolo Francesco Sorgente (Vasto, 10.1.1944 – 25.1.2009)

    di Pietro Serarcangeli (*) e Patrizia Zichina Sorgente
    Associazione A.F.eV.A.

    (Vasto, 10.1.1944 – 25.1.2009)

    Il 25 gennaio 2009 il Capitano di Vascello Francesco Paolo SORGENTE, colpito da una tremenda patologia correlata all’esposizione all’amianto, salpava per la sua ultima missione, lasciando nel dolore e nello sconforto la Sua adorata Famiglia. Il C.V. Sorgente era persona amata e rispettata da quanti hanno avuto il privilegio di conoscerlo.
    Riposa in pace caro Francesco Paolo, la tua famigli e noi ti ricorderemo ogni anno onorando la Tua Memoria.

    C. V. (GN) Francesco Paolo Sorgente
    Nato a Vasto (CH) il 10/01/1944
    Deceduto a Vasto (CH) il 25/01/2009
    Patologia Asbesto-Correlata
    MESOTELIOMA PLEURICO
    Luogo di Esposizione all’Amianto
    Navi e Installazioni del Ministero della Difesa, Marina Militare.

    Nota Biografica
    Nave Freccia – Brindisi 1966
    Nave Saetta- Brindisi 1966
    Sommergibile Cappellini – Taranto 1967/68
    Sommergibile Toti – Taranto 1968/69
    Sommergibile Morosini – Taranto 1969/70
    Sommergibile Torricelli – La Spezia 1970
    Nave Cavezzale – La Spezia 1973/74
    Nave Piave – La Spezia 1974
    Nave Cavezzale – La Spezia 1975
    COMOS – Brindisi 1981/85
    Marinarsen – Brindisi 1985/94
    Marinarsen – Messina 1996/97
    Marinarsen – La Maddalena 1997/2000

    Dopo la sua morte il Ministero della Difesa ha riconosciuto la causa di servizio e in seguito lo status di Vittima del Dovere.
    Le unità navali sulle quali ha espletato gli incarichi di Capo reparto, Direttore di macchina avevano tutte una massiccia presenza di amianto, materiale coibente ed isolante per eccellenza nei rivestimenti delle condotte gas di scarico motori, nelle condotte di condizionamento e ventilazione, baderne e guarnizioni in genere. Tenuto conto che vivevano 24 ore su 24, durante la navigazione, a bordo, a stretto contatto con i motori, vorrei sapere perché il Ministero della Difesa non ha mai sottoposto il personale a delle visite mediche mirate. Se a mio marito avessero fatto presente della presenza di amianto a bordo delle Unità Navali e nelle infrastrutture militari, nel 2000, quando ha iniziato ad avvertire i primi sintomi, i medici avrebbero saputo dove e cosa cercare.

    (*) per conoscere gli altri suoi articoli e per saperne di più digita il suo nome e cognome sul more di ricerca del blog.

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    Giovanni Santeramo (Taranto, 24.11.1969 – Taranto, 18.1.2008)

    (Taranto, 24.11.1969 – Taranto, 18.1.2008)

    Amici del marinaio, quella che voglio raccontarvi  è la storia, ma sarebbe meglio definirla “la favola di Giovanni Santeramo” e della sua passione per la scrittura e per la vita.
    Giovanni nasce a Taranto il 24.11.1969, primo di due figli, cresce in una famiglia operaria dalla quale attinge una formazione fondata su basi solide e sani principi, quali il rispetto per il prossimo, l’abnegazione per il lavoro e l’amore per la vita, Frequenta il 3° anno di un istituto professionale dove si qualifica come operario specializzato. A 19 anni vince il concorso e diventa un Agente di Polizia di Stato. Di li a poco conosce il dolore con la scomparsa del padre avvenuta prematuramente. Questo evento luttuoso segnerà fortemente la sua vita e la sua spiccata sensibilità. Con l’affetto della moglie e delle figlie, alle quali presta le amorevoli attenzione di marito e padre, nei momenti liberi si dedica alla sua passione: la scrittura.
    Inizia la stesura della sua opera prima “Il sintomo della vita”. In attesa di trovare un editore pubblica i primi capitoli su un blog da lui appositamente curatohttp://giannisanteramo.blogspot.com/.
    Giovanni ha già in mente la copertina del suo libro…è un autoscatto che risale al Natale 2007. Il libro è un meraviglioso viaggio in un universo di emozioni, l’introspezione di chi cammina con coraggio verso un destino incomprensibile, sorretto e sostenuto sempre da un immenso incondizionato amore, quello regalato e dispensato a tutti coloro che hanno attraversato la sua vita e condiviso almeno un momento il suo percorso.
    Una mano aperta e tesa verso quella vita che non ha mai rinnegato, una mano tesa verso l’esperienza, l’amore, la difficoltà, la speranza, il dolore, la dignità, e sulla quale ha voluto rappresentare la continuazione del suo essere, le sue due creature.
    Quando tutto diventa dolore e il futuro è negato, indaffarati dai mille impegni e inutili bisogni, tutto intorno a noi diventa sintomo…”il sintomo della vita”.
    Purtroppo Giovanni non è riuscito a sconfiggere il male diagnosticato, un Linfoma di Hodkin. La notte del 18 gennaio 2008 rinasce al cielo.
    In questi giorni è in uscita il suo libro postumo fortemente voluto dai familiari e dagli amici più intimi (Unione Tipografica Bari Editore).
    I proventi verranno destinati alle figlie, Alessia e Fabiana.

    Su facebook è dedicato un gruppo alla memoria di Giovanni “Gianni” Santeramo:
    http://www.facebook.com/?sk=messages&tid=1137859982199#!/group.php?gid=182463866279&ref=ts.
    Scrive Letizia Buttaro:
    Il sintomo della vita guida, e volteggiando fa sognare. Segno indissociabile come l’acqua d’una sorgente che incontaminata bagna l’anima dissetandola d’amore. Abbiamo obbligo del sintomo della vita, fa saltare un attimo solamente al di fuori del cuore, fa impugnare l’ineffabile, sebbene a prima vista inefficace o scontato e fa tornare di corsa indietro con le mani piene della ricchezza che la vita dona. Il sintomo della vita è un segnalibro. Mai dimenticare che quando non ci sono colori, si sciolgono gli spazi, non si intravedono fragranze, c’è solo il rumore del buio, bisogna semplicemente attendere il tempo giusto, perseverare e volere, desiderare pensando che il sintomo della vita spinge verso l’impossibile, ritrovandolo, prima o dopo. Siamo suoi padroni e suoi servi sebbene a volte non si riesca a udire e capire questo sintomo perenne. Il pensiero di un bacio, di un sorriso, di un abbraccio, una passeggiata senza meta o una amicizia tutta da scoprire, il sintomo della vita segue, e proteggendo fa sperare. Accenno instancabile di una polvere magica che inviolata si posa sui corpi proteggendoli miracolosamente col suo sapore. Scopri ed illuminati di sole nelle calde tue mattine, idealizzalo nel tempo tuo plumbeo e piovoso, ravvisalo nel tuo cielo, è un sintomo di vita”.

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    14.1.2018, Venerando Tomarchio

    di Pietro Serarcangeli

    Il giorno 14 gennaio 2018, il Maresciallo Motorista di 1^ Classe, venerando Tomarchio, Nando per gli amici, dopo una lunga e sofferente malattia per avere contratto l’asbestosi, salpava per la sua ultima missione lasciando nello sconforto e nel dolore la sua adorata Famiglia.

    Nando era persona splendida, che non lesinava sorrisi e complimenti a coloro che hanno avuto il piacere e l’onore di conoscerlo.

    Riposa in pace caro Amico, fra i flutti dell’Altissimo, nell’immenso mare della Misericordia Divina, noi assistiamo, per quanto possibile, la Tua Famiglia.

    Ciao Nando…