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    Marinaio e macchina per cucire

    di Carlo Di Nitto

    Una nave era ed è come una piccola città, con le sue attività e le sue necessità quotidiane risolte dai suoi “piccoli” marinai artigiani.

    In questa simpatica cartolina pubblicitaria, databile agli anni ’20 dell’appena trascorso secolo, vediamo rappresentati marinai della Regia Marina intenti a confezionare bandiere seduti dietro due macchine da cucire Singer. Lo avreste mai pensato? Oggi sarebbe inimmaginabile, ma erano altri tempi …

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    4.4.2017, ricordando Giovanni Sartori

    Giovanni Sartori (Firenze, 13.5.1924 – Roma, 4.4.2017)

    Sarà, questa, maggiore democrazia. Ma per esserlo davvero a ogni incremento di demo-potere dovrebbe corrispondere un incremento di demo-sapere. Altrimenti la democrazia diventa un sistema di governo nel quale sono i più incompetenti a decidere. Il che vuol dire un sistema di governo suicida (Giovanni Sartori da “Homo Videns ed. Laterza Bari – 1997).

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    Luigi Porzio (Piano di Sorrento, 4.12.1879 – Genova, 4.4.1968)

    di Antonio Cimmino

    (Piano di Sorrento, 4.12.1879 – Genova, 4.4.1968)

    Luigi nasce a Piano di Sorrento il 4 dicembre 1879.
    Fu arruolato nella Regia Marina quale allievo timoniere in servizio di leva nel 1900 e avviato a bordo della regia corazzata Sicilia.
    Fu congedato nel 1903 come timoniere.
    Successivamente fu trasferito nel Regio Esercito partecipando alla Prima Guerra Mondiale.
    Nel 1918 rientrò nella Regia Marina con il grado di Sottotenente di vascello. Poi riprese la sua attività nella Marina Mercantile.

    Il 17.12.1926 imbarcato sul piroscafo Roma, al comando di una scialuppa di salvataggio, trasse in salvo l’intero equipaggio del mercantile Guarneri affondato in tempesta.
    Promosso Tenente di vascello di complemento nella Regia Marina, fu messo in quiescenza per limiti di età nel 1935.
    E’ salpato da Genova, per l’ultima missione, il 4 aprile 1968.

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    4.4.1931, varo della regia nave Adriatico

    di Antonio Cimmino

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    antonio-cimmino-per-www-lavocedelmarinaio-com_1L’incrociatore ausiliario Adriatico al comando del Capitano di Corvetta Emmanuele Campagnoli, salpato da Cefalonia e diretto a Bengasi, il 1° dicembre 1941 si imbatté nelle navi britanniche della Forza K: incrociatori leggeri Aurora e Penelope e il cacciatorpediniere Lively.
    Fu colpito da una prima bordata dell’Aurora, sparata dalla distanza di poco meno di 5.500 metri, dopo di che l’incrociatore inglese ordinò all’equipaggio italiano di abbandonare la nave: l’Adriatico ignorando l’ordine proseguì nella navigazione.
    L’Aurora sparò una seconda bordata, mettendo a segno un colpo, e fu nuovamente dato l’ordine di abbandonare la nave: al contrario, alle 3.15, i cannoni di prua dell’Adriatico aprirono il fuoco in una vana reazione, ma esplosero centrati da una terza salva. Il cacciatorpediniere Lively ricevette l’ordine di finire la nave, ormai condannata,. Abbandonato dai sopravvissuti e divorato dall’incendio scoppiato a bordo, l’Adriatico, scosso da numerose esplosioni, saltò in aria dopo circa un’ora, inabissandosi, verso le quattro del mattino, a circa 56 miglia da Bengasi (nel punto 37°52’N e 20°35’E).
    La maggior parte dell’equipaggio riuscì a porsi in salvo. Il comandante Campagnoli fu l’ultimo ad abbandonare la nave. Il Lively recuperò 21 sopravvissuti, mentre altri 66 uomini – salvatisi su due scialuppe -, che si erano rifiutati di essere salvati dalla nave nemica, furono tratti in salvo dal cacciatorpediniere italiano Giovanni Da Verazzano, sopraggiunto alcune ore più tardi. Tra l’equipaggio civile militarizzato, composto da 33 uomini, vi furono 5 morti accertati e dispersi.

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    Notizie tecniche
    Varo: 4 aprile 1931 a Monfalcone;
    Lunghezza tra le perpendicolari: 78,5 metri;
    Altezza dalla linea di costruzione: 5.20 metri;
    Larghezza: 12.20metri;
    velocità massima: 14.5 nodi;
    Tonnellate stazza lorda: 1.976
    Armamento:
    – 2 cannoni da 102/45 mm;
    – 2 mitragliere da 13,2 mm;
    – 2 mitragliere da 20 mm;
    – 2 scaricabombe per bombe di profondità ferroguide per 90 mine.

    Dispersi in mare
    – Marinaio Salvatore Cavallaro nato a Palermo il 21.7.1914;
    – Fuochista Giuseppe Cicognani nato a Ravenna il 22.7.1917;
    – Sottocapo Furiere Domenico Covacich nato a Comeno il 17.7.1912;
    – Cannoniere Attilio Di Costanzo nato a Pozzuoli il 28.4.1914;
    – Sergente Radiotelegrafista Goriano Fulceri nato a Suvereto il 20.10.1908.

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    Vittorio Squillaci (Castrovillari, 4.4.1920 – Mare, 17.1.1943)

    di Michele Tocci



    Banca della memoria - www.lavocedelmarinaio.com(Castrovillari, 4.4.1920 – Mare, 17.1.1943)

    Squillaci Vittorio, sottotenente di vascello, Medaglia d’Argento al Valor Militare, nasce a Castrovillari (CS) il 04 aprile 1920, ufficiale di rotta imbarcato sul regio cacciatorpediniere Bombardiere, scomparso in mare il 17 gennaio 1943 nella cosiddetta “Battaglia dei Convogli”.

    Squillaci Vittorio, sottotenente di vascello e medaglia argento valor militare - www.lavocedelmarinaio.com
    La nave fu affondata al largo delle isole Egadi dal sommergibile inglese United. 
    
Si salvarono 49 marinai su 224 uomini dell’equipaggio.

    regio cacciatorpediniere Bombardiere - www.lavocedelmarinaio.com