Poesie

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    Preghiera al mare

    segnalata da Carlo Di Nitto

    PREGHIERA AL MARE

    Noi ti benediciamo e ti rendiamo grazie,
    Dio di provvidenza infinita,
    per i grandi segni del tuo amore
    profusi nel corso dei secoli
    sulle generazioni umane
    che hanno solcato le vie del mare.
    Per tua grazia, Signore,
    i nostri padri
    che ci trasmisero i segreti del navigare,
    ci hanno insegnato a vedere
    nell’immensità delle acque
    le orme della tua presenza;
    e con gli strumenti di questa difficile arte
    ci hanno consegnato
    la bussola della fede e il timone della speranza.
    Nei giorni di bonaccia e di tempesta
    tu hai confortato la solitudine degli uomini del mare,
    hai sostenuto il loro sforzo laborioso e tenace
    e li hai guidati ad un approdo sicuro.
    Noi ti preghiamo, Dio onnipotente ed eterno:
    infondi in tutte le coscienze il tuo santo timore,
    perché sia preservato da ogni inquinamento
    questo scenario di bellezza
    e questa sorgente di energia e di vita.
    Sii tu, o Padre, la guida sicura
    che traccia la nostra rotta
    in mezzo ai flutti dell’esistenza terrena.
    Veglia sulle famiglie di noi marinari e portuali;
    copri con la tua protezione gli scafi che galleggiano sulle acque.
    Ogni imbarcazione che attraversa i fiumi e i mari e gli oceani
    porti al mondo un messaggio di civiltà e di fratellanza
    per un avvenire di giustizia e di pace.
    Interceda per noi
    la Vergine Maria, stella del Mare.
    Risplenda il tuo volto, o Padre,
    su coloro che sono morti in mare;
    la tua benedizione ci accompagni tutti
    nell’itinerario del tempo
    verso il porto dell’eterna quiete.
    Per Cristo nostro Signore
    Amen

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    La piccola stella di mare Deasy Carapello ringrazia il Reggimento San Marco

    di Claudio Confessore

    …ricevemmo e con infinito orgoglio ripubblichiamo.

    Egregio sig. Ezio,
    ti invio in allegato quattro file che tu potrai impiegare quando ritenuto opportuno. Essi sono:

    • una poesia scritta da una bambina (se non sbaglio di Baresciano – L’Aquila) per ringraziare gli uomini del Reggimento San Marco per l’attività svolta durante il terremoto (ci furono vari lavori fatti da una scuola elementare ma la poesia della bambina è incredibile).

    L'Aquila

    • una litografia d’epoca dell’inno di MameliInno di Mameli• una cartolina relativa alla bandiera italiana
    Bandiera• una cartolina postale con “La preghiera per i morti” scritta da Sem Benelli per il Reggimento Marina (rarissima).Benelli

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    Preghiera al mare

    segnalata da Carlo Di Nitto

    PREGHIERA AL MARE

    Noi ti benediciamo e ti rendiamo grazie,
    Dio di provvidenza infinita,
    per i grandi segni del tuo amore
    profusi nel corso dei secoli
    sulle generazioni umane
    che hanno solcato le vie del mare.
    Per tua grazia, Signore,
    i nostri padri
    che ci trasmisero i segreti del navigare,
    ci hanno insegnato a vedere
    nell’immensità delle acque
    le orme della tua presenza;
    e con gli strumenti di questa difficile arte
    ci hanno consegnato
    la bussola della fede e il timone della speranza.
    Nei giorni di bonaccia e di tempesta
    tu hai confortato la solitudine degli uomini del mare,
    hai sostenuto il loro sforzo laborioso e tenace
    e li hai guidati ad un approdo sicuro.
    Noi ti preghiamo, Dio onnipotente ed eterno:
    infondi in tutte le coscienze il tuo santo timore,
    perché sia preservato da ogni inquinamento
    questo scenario di bellezza
    e questa sorgente di energia e di vita.
    Sii tu, o Padre, la guida sicura
    che traccia la nostra rotta
    in mezzo ai flutti dell’esistenza terrena.
    Veglia sulle famiglie di noi marinari e portuali;
    copri con la tua protezione gli scafi che galleggiano sulle acque.
    Ogni imbarcazione che attraversa i fiumi e i mari e gli oceani
    porti al mondo un messaggio di civiltà e di fratellanza
    per un avvenire di giustizia e di pace.
    Interceda per noi
    la Vergine Maria, stella del Mare.
    Risplenda il tuo volto, o Padre,
    su coloro che sono morti in mare;
    la tua benedizione ci accompagni tutti
    nell’itinerario del tempo
    verso il porto dell’eterna quiete.
    Per Cristo nostro Signore
    Amen

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    E’ questa la mia convinzione

    di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

    Questa riflessione è ispirata dalla ferma volontà e convinzione di aiutare il prossimo come Lui mi ha insegnato. Ringrazio gli amici di facebook, soprattutto quelli che ne fanno uso diligente, perché sanno che è un potente mezzo di espressione e di solidarietà.
    Ringrazio i collaboratori del mio piccolo diario di bordo “lavocedelmarinaio.com” e tutti coloro che ci seguono e che hanno lasciato una traccia del loro passaggio sul sito.
    Ringrazio mia moglie Paola, i miei figli Eleonora e Giorgio, che ancora, dopo tanto tempo, riescono a sopportarmi.

    …anche ai miei  finti parenti, amici e colleghi.

    L’avidità conduce alla sofferenza, sia che si tratti di desiderio di ricchezza, di sesso, di potere, o di fama. Spinti dalla brama non ci accorgiamo che queste cose fanno soffrire. Questi desideri trascinano nell’inferno degli abissi, e moriremo.
    No, non sto piangendo. Mi sto solo vergognando e mi tengo il volto tra le mani, per scaldare la mia solitudine. Mani che proteggono, mani che nutrono, mani che impediscono alla mia anima di vivere nella rabbia.
    Volevo muovermi, volevo smuovere le acque putride del pantano, non certamente diventare questo o quello, ma quando vedi che sul tuo cammino si presentano delle montagne altissime, senti che è impossibile. Allora tenti di consolarti e dici: “Va bene così; non c’è bisogno di andare da nessuna parte, non c’è nessun posto dove andare.”
    Eppure sai che il bisogno è ancora là in agguato. La sconfitta non può mai distruggere il desiderio. Aspetterò la stagione giusta e, quando mi sentirò di nuovo pieno di energia, quando sarò più positivo, più immerso nei miei sogni, il desiderio si ripresenterà e la rassegnazione andrà in fumo.
    La costante ricerca di un desiderio salutare, come il desiderio di proteggere la vita, di proteggere l’ambiente o di aiutare la gente a vivere una vita semplice e con il tempo per prendersi cura di sé, di amare e prendersi cura dei propri cari, questo è il genere di desiderio che conduce alla felicità …quella felicità che voi non conoscete semplicemente perché non avete vissuto.
    Tutte le cose hanno bisogno di cibo per vivere e per crescere, inclusi l’amore e l’odio. L’amore è una cosa vivente, l’odio è una cosa vivente. Se non nutri il tuo amore, esso morirà. Se tagli la fonte di nutrimento alla tua violenza, anche la tua violenza morirà.

    La rassegnazione non è una cosa buona, non va proprio bene.
    Il bisogno e il coraggio di vivere è ancora là in agguato e  la sconfitta non potrà mai distruggere il desiderio.
    L’accettazione è una cosa totalmente diversa. L’accettazione non significa aver accettato la sconfitta. Significa solo che non c’è sconfitta né vittoria.
    La semplice idea di vittoria e sconfitta è stupida! Contro chi sarai vincitore?
    È il tuo mondo: ne sei parte ed esso è parte di te.
    Non ci sono nemici contro i quali lottare. Stai lottando con la tua ombra.
    L’accettazione è splendida. La rassegnazione è sconfitta, l’accettazione è vittoria.
    Tra le due c’è una grande differenza. Sul piano esistenziale non hanno lo stesso significato. Si diventa rassegnati quando si sente che tutto è senza speranza, che niente è possibile, non perché il desiderio sia scomparso: il desiderio è ancora là.
    Abbiamo il seme della disperazione, della paura. Ma abbiamo anche il seme della comprensione, della saggezza, della compassione, e del perdono. Se sappiamo come innaffiare il seme della saggezza e compassione in noi, quel seme, questi semi, si manifesteranno come energie potenti che ci aiuteranno a compiere un gesto di perdono e compassione. Ciò basterà a recare un immediato sollievo alla nostra vita, alla nostra nazione, al mondo.
    Vi perdono e vi compatisco. E’ questa è la mia convinzione.