Pittori di mare

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    28.12.1876, il brigantino Angelichin

    a cura Sergio Pagni

    PER GRAZIA RICEVUTA

    Questo ex voto è custodito nel santuario-basilica Mostra Signora del Monte di Genova.
    Su retro del quadro si legge questa stringata nota:
    Grazia ricevuta. Il barco nazionale “Angelichin” il 28 dicembre 1876, Baia Hermez, costa d’Anatolia, Mar Nero”.

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    28.12.1989, il monumento al San Marco che qualcuno, tronfio, non volle a Brindisi

    di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra
    le vignette sono di Simone Carta

    Banca della memoria - www.lavocedelmarinaio.com
    Omaggio all’Ammiraglio di Divisione Egidio Alberti e agli amici di Sardegna e dell’isola di La Maddalena.

    Bozzetto del Monumento ai Marinai al circolo Ufficiali di La Maddalena - www.lavocedelmarinaio.comDichiarazione dell'ammiraglio Egidio Alberti - www.lavocedelmarinaio.com

    L’ideatore di questo bel disegno è l’ammiraglio di divisione Egidio Alberti, allora Comandante 3^ Divisione Navale di Brindisi che ci teneva a far realizzare un grande pannello decorativo in ceramica per posizionarlo all’ingresso della nuova caserma “Ermanno Carlotto” (ancora in costruzione) sulla Via per San Vito dei Normanni.
    L’intenzione dell’ammiraglio era quella di dedicare al Battaglione San Marco e a Brindisi quest’opera muraria.
    L’iniziativa non fu approvata dall’allora Comando in Capo della Squadra Navale.

    Inaugurazione del pannello commemorativo (28.12.1989) - www.lavocedelmarinaio.com
    Destino volle che l’ammiraglio, nell’anno 1989, assumesse il Comando di MARISARDEGNA a La Maddalena. Proprio in quell’anno ricorreva il Centenario dell’insediamento dell’Alto Comando nell’isola (1889 -1989).
    Lo stemma del Comune di La Maddalena è rappresentato da un leone (sullo scoglio di Caprera) e da qui la brillante intuizione dell’ammiraglio Alberti di associare il leone del San Marco al leone dell’isola di La Maddalena.
    Il muro del pianto (Palopoli's wall) vignetta di Simone Carta p.g.c. a www.lavocedelmarinaio.comRealizzato dal Maestro Del Monaco di Grottaglie, le piastrelle decorative che raffiguravano dei solini svolazzanti sulle onde con il leone sulla destra, sotto la Direzione del Genio Marina, furono realizzate in tempo utile per il Centenario ed incollate sul muro in cemento armato.
In estrema sintesi, l’opera che doveva sorgere in onore dei leoncini del San Marco di Brindisi fu realizzata ed è posizionata nel porticciolo del Circolo Ufficiali di La Maddalena “Giuseppe Garibaldi”, fa bella mostra di sé e le mattonelle, che godono di “ottima salute”, non si sono mai scollate.

    Admiral's puzzle vignetta di Simone carta p.g.c. a www.lavocedelmarinaio.comIn estrema sintesi, l’opera che doveva sorgere in onore dei leoncini del San Marco di Brindisi fu realizzata ed è posizionata nel porticciolo del Circolo Ufficiali di La Maddalena “Giuseppe Garibaldi”, fa bella mostra di sé e le mattonelle, che godono di “ottima salute”, non si sono mai scollate.

    Ammiraglio di divisione Egidio Aberti - www.lavocedelmarinaio.com

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    Gino Montipò (Casalgrande (Reggio Emilia), 20.4.1879 – Modena, 26.12.1961)

    a cura Antonio Pisanelli (*)

    (Casalgrande (Reggio Emilia), 20.4.1879 – Modena, 26.12.1961)

    Nacque a Casalgrande, in provincia di Reggio Emilia, il 20 aprile 1879, ultimo di dieci fratelli, figlio di Silvestro e Matilde Cuoghi. Cresciuto a Sassuolo, in provincia di Modena, all’età di diciassette anni si arruolò nella Regia Marina, incominciando la sua carriera militare a La Spezia come semplice mozzo. Conobbe Guglielmo Marconi nelle sue prime sperimentazioni di radio trasmissione e si iscrisse a corsi di formazione per poter far carriera militare. Partecipò alla guerra italo-turca e successivamente alla Grande Guerra, nel corso della quale partecipò alle più temerarie imprese della Flottiglia MAS, da quelle iniziali nel giugno 1916 a Durazzo fino alle ultime nel novembre 1918 con l’affondamento della nave da battaglia Viribus Unitis. Alla fine della guerra era stato insignito di cinque medaglie di bronzo al valor militare, una croce al merito di guerra e una promozione per merito di guerra. Si distinse nel corso della beffa di Buccari con Gabriele D’Annunzio; imbarcato come Capo timoniere di prima classe sul MAS 95, si dimostrò tra i marinai più coraggiosi, tanto da essere ricordato come “uno dei 30 di Buccari”. Proprio in quell’occasione venne soprannominato “il filibustiere del Carnaro” dal poeta Gabriele D’Annunzio e gli alti comandi della marina gli affidarono il comando del MAS 95, che resse fino al termine del conflitto.
    Dopo la fine della Grande Guerra, nonostante avesse la possibilità di intraprendere una brillante carriera in Marina, decise di restare a Modena e si congedò nel marzo 1919. Nel 1922 vinse il concorso per il comando di compagnia del corpo dei vigili urbani della città e lo ricoprì per 25 anni. Nella città emiliana diede vita alle associazioni dei combattenti e reduci e a quella dell’Unione Marinai d’Italia (4 dicembre 1921). Inoltre fu tra i membri che diedero vita al comitato per la costruzione del monumento ai caduti della città. Nel 1939, allo scoppio della seconda guerra mondiale, fu richiamato in servizio a Brindisi come comandante del MAS 519 e poi come comandante della X Squadriglia della 2ª Flottiglia MAS, venendo decorato con una croce di guerra al valor militare e una seconda croce al merito di guerra. Posto in posizione di riserva nel febbraio 1943, dopo la fine della guerra riprese il servizio nel corpo dei vigili urbani, che avrebbe dovuto lasciare per anzianità nel 1946 dopo 31 anni di servizio, ma, grazie a speciali deroghe concesse dall’allora sindaco Alfeo Corassori, si congedò definitivamente nel 1948. Morì nella sua abitazione il 26 dicembre 1961.

    Onorificenze
    Medaglia di bronzo al valor militare – nastrino per uniforme ordinaria Medaglia di bronzo al valor militare
    «Comandante in sott’ordine di MAS ha preso parte a ardite missioni sulla costa nemica e ha condotto l’unità di suo comando al siluramento di tre piroscafi carichi di truppe e materiali, dimostrando grande calma e abilità. Durazzo, 6-7 e 25-26 giugno 1916.» — Decreto Luogotenenziale 9 maggio 1918.

    Medaglia di bronzo al valor militare – nastrino per uniforme ordinaria Medaglia di bronzo al valor militare
    «Comandante in sott’ordine dava prova di coraggio nell’audace attacco di naviglio nemico nella lontana e munita Baia di Buccari. Buccari, 10-11 febbraio 1918.» — Decreto Luogotenenziale 26 maggio 1918.

    Medaglia di bronzo al valor militare – nastrino per uniforme ordinaria Medaglia di bronzo al valor militare
    «Imbarcato su motoscafo antisommergibile partecipava con abnegazione, sereno coraggio e fervido entusiasmo all’impresa per il forzamento della piazzaforte di Pola. Pola, notte del 14 maggio 1918.» — Decreto Luogotenenziale 22 dicembre 1918.

    Medaglia di bronzo al valor militare – nastrino per uniforme ordinaria Medaglia di bronzo al valor militare
    «Comandante in sott’ordine di motoscafo antisommergibile prendeva parte al forzamento di ben difeso porto nemico e, sotto il fuoco delle batterie costiere, dava brillante prova di grande ardimento ed elevate virtù militari. Trieste, maggio 1918-Punta Fontana-Istria, ottobre 1918.» — Regio Decreto 10 agosto 1919.

    Medaglia di bronzo al valor militare – nastrino per uniforme ordinaria Medaglia di bronzo al valor militare
    «Comandante di MAS, efficacemente cooperava al forzamento della Piazza marittima di Pola che portava alla distruzione di nave ammiraglia nemica. Pola, notte sul 1° novembre 1918.» — Decreto Luogotenenziale 16 febbraio 1919.

    Croce di guerra al valor militare – nastrino per uniforme ordinaria Croce di guerra al valor militare
    «Mediterraneo, 10 giugno 1940-9 giugno 1942.» — Determinazione del 19 giugno 1945.

    Croce al merito di guerra  – nastrino per uniforme ordinaria Croce al merito di guerra.

    Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia – nastrino per uniforme ordinaria Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia

    Gino Montipò  è stato un marinaio e militare italiano, particolarmente distintosi nel corso della prima guerra mondiale, durante la quale partecipò alla “Beffa di Buccari”. In questa occasione il poeta Gabriele D’Annunzio gli diede lo pseudonimo di Filibustiere del Carnaro. Alcuni suoi cimeli sono oggi conservati al Vittoriale degli Italiani.

    (*) per conoscere le altre sue ricerche digita sul motore di ricerca del blog il suo nome e cognome.

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    Liburna

    di Antoni Cimmino

    … il cacciatorpediniere dela flotta romana.

    Unità leggera, veloce, molto manovriera, ideale per l’inseguimento e le rapide comunicazioni. Spina dorsale della flotta romana.
    “Diverse province, nelle varie epoche, furono molto potenti per mare, vi furono diversi tipi di nave. Senonché avendo Augusto combattuto la battaglia navale di Azio, poiché Antonio venne sconfitto con il concorso determinante dei Liburni, con l’esperienza di si grande battaglia si rese manifesto che le navi liturgiche erano le migliori di tutte le altre. Avendone dunque ripreso la foggia e il nome, gli imperatori romani costruirono le loro flotte avvalendosi di quel modello.

    La Liburnia, che fa parte della Dalmazia, è amministrata dalla città di Iadera, ad imitazione della quale si costruirono le navi da guerra e si chiamarono Liburne” (Vegenzio)

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    23.12.1889, varo del regio incrociatore Partenope

    di Antonio Cimmino



    … a Castellammare di Stabia c’era un arsenale che costruiva navi, e adesso?

    antonio-cimmino-per-www-lavocedelmarinaio-com_1Il regio incrociatore Partenope fu varato nel cantiere navale di Castellammare di Stabia il 23 dicembre 1889.
    Nel 1906 venne trasformato, con sostanziali modifiche anche allo scafo, in posamine con combustione a nafta.
    L’11 maggio 1908 l’unità, in navigazione verso Genova (Capitano di Corvetta Galeazzo Somma Picenardi), fu interessato ai primi esperimenti di radiotelefonia con apparati ideati e messi in opera dall’americano Lee de Forest (inventore del triodo).

    regia-nave-partenope-www-lavocedelmarinaio-com

    Partecipò alla guerra italo-turca del 1912.
All’inizio del 1° conflitto mondiale, al comando del Capitano di Corvetta Civalleri era di stanza a Taranto. Durante il conflitto svolse missioni a Tripoli, Durazzo, Valona, Santi Quaranta.
    Nel 1918, al comando del Tenente di Vascello Ernesto Urso, ebbe l’incarico di proteggere il traffico navale tra Napoli e Biserta.
Il 25 marzo del 1918, al largo di Biserta, la nave fu affondata da un siluro del sommergibile tedesco UC-67 al comando di Karl Otto Helmuth von Rabenau.

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    23.12.1885, varo del regio ariete torpediniere Dogali

    di Antonio Cimmino

    Antonio-Cimmino-per-www.lavocedelmarinaio.com_1L’ariete torpediniere Dogali fu varato il 23.12.1885 dai cantieri inglesi Armstrong, Elwick, Newcastle. Già in costruzione per la Marina greca con il nome di “Salamina”, fu comprato dalla Regia Marina che inizialmente gli assegnò il nome di “Angelo Emo”, poi tramutato in Dogali. Operò essenzialmente all’estero, sia in Africa che nell’America Latina.
    Il 16 agosto del 1906 fu venduto all’Uruguay che lo ribattezzò “24 de Agosto” e, nel 1910, “Montevideo”.
    Fu la prima unità ad avere il motore a triplice espansione.
    Disponeva di compartimentazione di tipo cellulare che assicurava buone possibilità di galleggiamento anche in caso di perforazione con cannonate allo scafo e sotto il ponte corazzato.

    regia nave Dogali - www.lavocedelmarinaio.com
    Caratteristiche Tecniche
    Dislocamento: 2.200 tonnellate.
    Dimensioni: metri 76,20 x 11,30 x 4,50.
    Apparato motore: 4 caldaie, 2 motrici alternative, 2 eliche.
    Velocità: 19,5,nodi.
    Artiglieria: 6 cannoni da 152 mm, 9 da 57 mm, 2 da 37 mm, 6 mitraglie Gatling, 4 tubi lanciasiluri da 356 mm.
    Equipaggio 224 – 245 uomini.