Marinai di una volta

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    Filippo Impagliazzo (11.4.1902 – 22.8.1977)

    di Giovanni Presutti (*)

    (11.4.1902 – 22.8.1977)

    Il cav. Filippo Impagliazzo (n.11.4.1902 – m. 22.8.1977), maddalenino (1), Capo di 1^ classe nocchiere della Marina Militare, nominato Sottotenente del C.E..M.M. nela Riserva, fu custode e cicerone del Museo Garibaldino di Caprera dal 1934 al 1972, prima da militare, poi da civile.
    Nacque da Silveria Vitiello e da Nicola, che fu sottufficiale di Marina, il quale traghettava l’Eroe dei due Mondi con una barca a vapore dalla Cala, successivamente denominata “Cala Garibaldi”, a La Maddalena e viceversa.
    Nel 1922 Impagliazzo si arruola volontario nella Regia Marina. Nel corso della sua carriera prende imbarco su diverse unità della Squadra Navale. Frequenta presso la scuola sottufficiali di Pola un corso di perfezionamento di sette mesi. Sbarcato dopo un anno dalla regia nave Mosto, viene destinato al Parco Ostruzioni Retali di Porto Palma (Caprera).
    Al complesso garibaldino di Caprera occorreva un sottufficiale Custode e Capoposto del piccolo distaccamento della Guardia d’Onore, che riscuotesse la piena fiducia di Clelia Garibaldi (1867 – 1959), ultima figlia vivente dell’Eroe dei due mondi. Clelia, che per il buon mantenimento del Museo e della Tomba di Garibaldi godeva di un occhio di riguardo presso il Ministero della Marina che aveva in custodia il Compendio Garibaldino, segnalava il bravo Capo Impagliazzo che così venne destinato al nuovo incarico.

    Si appassiona tanto al servizio di Caprera che ne fa una ragione di vita, divenendo fervido “garibaldista; di riflesso, lo diventa anche la moglie, che gli è di grande aiuto, ed insieme prendono alloggio presso il Museo Garibaldino per assicurare una presenza continua, come spesso circostanze contingenti esigono.
    Nel 1948 Capo Pagliazzo chiede di essere posto in congedo con la legge dello sfollamento. Dietro premurose insistenze di Clelia Garibaldi rimane a Caprera da civile. Ma questa posizione mal si concilia con il comando del picchetto d’onore, per cui, nel marzo 1950, sempre per il caldo interessamento della figlia di Garibaldi, Impagliazzo viene richiamato in servizio a tempo indeterminato con un decreto varato in 24 ore, e può svolgere nuovamente la funzione di Custode da militare. E’ solo un doveroso atto di rispetto nei confronti di Clelia e di una nipote che vivono nella massima ristrettezza economica con una misera pensioncina dello Stato.
    Posto in congedo per limiti di età nel 1959, l’ex sottufficiale, che comunque verrà chiamato sempre Capo Impagliazzo, continuò in veste da civile la sua insostituibile opera a Caprera, a titolo gratuito, divenendo figura emblematica dell’isola per la passione, l’impegno e le cure amorose poste nella tutela del patrimonio morale e storico del complesso garibaldino che, sotto la sua custodia, ha brillato per ordine, pulizia e decoro.
    Quanti lo hanno conosciuto a Caprera durante il suo servizio, nell’incarico di accompagnatore di ospiti illustri e di cicerone per tutti, sono rimasti impressionati per la sua profonda conoscenza della vita di Giuseppe Garibaldi, per gentilezza, garbo e riguardo che aveva nei confronti di chiunque. La gente si è portato dietro il ricordo di quest’uomo straordinario che, quasi per una misteriosa reincarnazione di Garibaldi, perpetua il fascino dell’Eroe dei due Mondi.

    Titolo: Capo Impagliazzo – Il custode di Caprera che perpetuava il fascino di Garibaldi;
    Autore Giovanni Presutti;
    Edizioni Castello Cagliari;
    Anno 1986;
    Pagine: 60 documentate con foto di pregevole valore storico.
    DI DIFFICILE REPERIMENTO

    (1) Il cognome indica chiaramente che discende da un ceppo continentale (ponzese per la precisione); fattore che si riscontra nella quasi totalità dei maddalenini. A La Maddalena, nata come centro abitato nel 1767 in conseguenza all’occupazione militare dell’isola da parte dei Sardo-Piemontesi, si è formata infatti una comunità scaturita da una mescolanza di ceppi provenienti da diverse regioni italiane al seguito delle truppe di occupazione, di pastori corsi già esistenti sul posto, di pescatori campani e specialmente ponzesi e di scalpellini, minatori e fabbri affluiti alle cave di granito di Cala Francese.

    (*) Giovanni Presutti, nato a Campo di Giove, vi trascorre la prima giovinezza fino ai venti anni quando si arruola nella Marina Militare con la specializzazione di segretario.
    Ogni anno in agosto ritorna per un breve periodo alla sua casa paterna.
    Nel corso di circa quarant’anni di servizio , tra diverse destinazioni a terra e imbarchi, approda nell’isola sarda di La Maddalena, dove crea la sua nuova famiglia e vi risiede.
    In Marina frequenta corsi professionali negli Istituti militari, uno a Venezia e due a La Maddalena. Raggiunge il massimo grado di sottufficiale.
    Dedica il suo tempo libero all’approfondimento culturale e all’innata passione per le lettere. Diviene giornalista pubblicista. Ha collaborato per due anni alla pagina culturale del quotidiano “L’Isola” e a diverse riviste specializzate con articoli di critica artistica e letteraria. E’ inserito su svariate antologie e su alcuni libri di scrittori delle epopee garibaldine, del brigantaggio postunitario e di specifici episodi della Seconda Guerra Mondiale. Ha pubblicato quattordici libri. E’ Membro dell’Istituto Internazionale di Studi “G. Garibaldi”, sezione regionale Sardegna. Ha ottenuto diversi riconoscimenti e lusinghiere citazioni su quotidiani, riviste e libri. E’ stato nominato Accademico di Merito “ad honorem” dal “Centro Cultural, Literario, e Artistico” de “O Jornal de Felgueiras” (Portogallo). Nominato Accademico di Merito per meriti acquisiti nel campo delle lettere, dall’Accademia Culturale d’Europa, sezione italiana di Viterbo.

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    Vasco Mangani (Montespertoli (FI), 24.9.1922 – Montespertoli (FI), 11.4.2015)

    di Mauro Mangani

    (Montespertoli (FI), 24.9.1922 – Montespertoli (FI), 11.4.2015)

    … riceviamo e con orgoglio e commozione pubblichiamo.

    Buonasera Sig. Ezio,
    sono Mauro Mangani figlio di Vasco (marinaio a Lero) e sono intervenuto su la voce del Marinaio
    Vaco Mangani (Montespertoli (FI), 24.9.1922 – Montespertoli (FI), 11.4.2015).
    Arruolato nella Regia Marina in data 11.6.1942, arriva a Samos e poi a Lero il 12.8.42 dove rimase fino al 15 novembre del 1943.
    Successivamente fu fatto prigioniero degli inglesi ed internato per diversi mesi. Rientrò a Taranto nell’autunno del 1944.

    Le invio anche questa foto del 1943 dove c’è mio padre ed altri amici (penso Gemme, Frao, Morigi, Canoletta, Esposito, Gaggero) come riportato sul retro di foto del 7/1/43,  per vedere se riusciamo a rintracciare qualche familiare dei suoi  compagni. Ringraziandola anticipatamente resto a disposizione per eventuali ulteriori precisazioni.
    Vasco Mangani è quello al centro dei tre in ginocchio. Mi auguro che possa essere di gradimento e servire a mantenere viva la memoria dei familiari e parenti.

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    11.4.1882, completamento della regia nave Enrico Dandolo

    
di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra



    … c’era una volta un arsenale che costruiva navi

, e adesso?

    Nell’arsenale di La Spezia la regia corazzata Enrico Dandolo fu la prima di tre grandi navi progettate da Benedetto Brin. Le corazzate a torri girevoli e a ridotto centrale erano veloci e dotate della massima potenza offensiva e difensiva.
    La regia corazzata Dandolo fu la prima unità maggiore a essere costruita nell’arsenale spezzino, e adesso?


    Fu costruita su progetto di Benedetto Brin, impostata il 6.1.1873, varata il 10.7.1878 e completata 11.4.1882. Apparteneva alla classe Duilio ma, al contrario della capoclasse che nel corso della sua operatività ebbe pochi ammodernamenti, la corazzata Enrico Dandolo fu rimodernata nel 1884, mobilitata per la guerra Italo -Turca (1991-1912) e svolse attività di appoggio stazionando principalmente nelle basi di Augusta e Messina. Solo bel 1894 fu smontato l’albero maestro per aggiungerne uno nuovo e vennero aggiunti anche due alberi a poppa e prora dei fumaioli. Ebbe comunque vita lunga e fu radiata il 4.7.1920.
    Visitate l’arsenale di La Spezia e il suo museo navale: provare per credere!

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    11 aprile 2024 “Giornata della cultura marinaresca”

    a cura Marinaio di Spirito Santo

    Stralcio del Decreto legislativo 3 novembre 2017, n.229 

     

    «Titolo IV 

    EDUCAZIONE MARINARESCA 

    Art. 52. 

    Giornata del mare e cultura marina 

    1. La Repubblica riconosce il giorno 11 aprile di ogni anno quale “Giornata del mare” presso gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, al fine di sviluppare la cultura del mare inteso come risorsa di grande valore culturale, scientifico, ricreativo ed economico. 

    2. La Giornata nazionale di cui al comma 1 non determina gli effetti civili di cui alla legge 27 maggio 1949, n. 260. 

    3. In occasione della giornata di cui al comma 1 gli istituti scolastici di ogni ordine e grado possono promuovere nell’ambito della propria autonomia e competenza, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, iniziative volte a diffondere la conoscenza del mare. 

    4. Per l’attuazione delle iniziative di cui al comma 3, il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, sentiti i Ministri degli esteri e della cooperazione internazionale, dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, delle politiche agricole, alimentari e forestali, delle infrastrutture e dei trasporti, dello sviluppo economico e dei beni e delle attività culturali e del turismo, nonché il Comitato olimpico nazionale italiano, impartisce le opportune direttive. 

    5. Al fine di valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico legato al mare, in particolare ponendo in rilievo il contributo del mare allo sviluppo sociale, economico e culturale del territorio nazionale nonché al fine di preservare le tradizioni marinaresche della comunità italiana, anche all’estero, possono essere organizzate manifestazioni pubbliche, cerimonie, incontri, nonché iniziative finalizzate alla costruzione nell’opinione pubblica e nelle giovani generazioni della cultura e conoscenza del mare. 

    6. Nel rispetto dell’autonomia delle istituzioni scolastiche e delle prerogative costituzionali delle regioni, può essere inserito nei piani formativi degli istituti scolastici di ogni ordine e grado l’insegnamento della cultura del mare e dell’educazione marinara. L’insegnamento é impartito dai docenti delle scuole pubbliche e private in possesso di specifiche competenze e da docenti specialistici nel caso in cui non é possibile coprire le ore di insegnamento con i docenti di istituto. 

    7. Gli insegnamenti di cui al comma 6 possono essere realizzati tramite specifici progetti formativi con il Corpo delle Capitanerie di porto, Coni, Federazione italiana vela, Lega navale italiana, associazioni nazionali di categoria, nonché attraverso gli istituti tecnici – settore tecnologico, indirizzo trasporti e logistica. 

    8. Le iniziative previste dal presente articolo sono organizzate nell’ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e comunque senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.»

    COMUNICATO STAMPA del Comando Generale delle Capitanerie di Porto
    11 aprile 2022 , “Giornata del mare e della cultura marinara”

    Istituita dal decreto legislativo 3 novembre 2017, n. 229 di Revisione ed integrazione del Codice della nautica da diporto, l’11 aprile ricorre la “giornata del mare e della cultura marinara”, che vede anche la Guardia Costiera impegnata nell’obiettivo di promuovere e sviluppare presso gli istituti scolastici di ogni ordine e grado la cultura del mare intesa come risorsa di grande valore culturale, scientifico, ricreativo ed economico, sostenendo la promozione di iniziative volte a diffonderne la conoscenza, nella consapevolezza che la scuola rappresenti il miglior veicolo per educare i giovani anche in tale ambito.
    Proteggere il mare e preservare il suo inestimabile patrimonio ambientale, sociale e culturale a beneficio delle nuove generazioni: fedele alla sua missione istituzionale, la Guardia costiera rinnova l’ormai consolidata collaborazione con il Ministero dell’Istruzione con un nuovo protocollo d’intesa che il Ministro Patrizio Bianchi e il Comandante Generale, l’Ammiraglio Giovanni Pettorino hanno siglato il 9 aprile 2021 a Roma.
    Diverse le iniziative poste in essere a livello territoriale dalla Guardia Costiera, oltre al lancio a livello nazionale del concorso scolastico dal titolo “La cittadinanza del mare – 2021”, incentrato sul tema della sostenibilità ambientale e dei cambiamenti climatici, giunto ormai alla terza edizione.
    Un’importante novità che coinvolge tutti i cittadini: disponibile da oggi la nuova “funzione-avvistamenti” dell’App #PlasticFreeGC – nata nell’ambito dell’omonimo progetto di comunicazione ed educazione ambientale sul contrasto alla dispersione delle microplastiche in mare, lanciato dal Comando generale della Guardia Costiera nel 2019 su diretto mandato dell’allora Ministero dell’Ambiente. Con la nuova funzionalità “avvistamenti”, il cittadino avrà l’opportunità di segnalare in diretta, attraverso il proprio smarthphone, l’avvistamento di particolari specie marine.
    Tutte le informazioni confluiranno presso la Centrale operativa nazionale del Comando generale, per essere sottoposte a una verifica di carattere scientifico curata dall’Istituto Tethys Onlus – che si adopera per la conservazione dell’ambiente marino e con il quale la Guardia Costiera ha sottoscritto uno specifico protocollo operativo – e per poi essere condivise con le Istituzioni e con l’intera comunità scientifica.
    Infine, In occasione della giornata del mare verrà presentato ufficialmente anche un rinnovato rapporto di collaborazione tra il Comando generale della Guardia Costiera e il Ministero della Cultura, in forza del quale la Guardia Costiera collaborerà con l’Istituto centrale per il patrimonio immateriale, in mirate iniziative per la promozione dei valori legati alla conservazione della memoria sulle tradizioni marittime delle realtà costiere per le quali – oggi come in passato – le Capitanerie di porto rappresentano riferimento imprescindibile nella propria funzione di garante della sicurezza degli usi civili del mare. Ciò, con lo scopo di recuperare e consegnare alle future generazioni quel patrimonio immateriale – rappresentato da tradizioni verbali, racconti legati al mondo del mare, ricordi di pescatori e naviganti – che costituisce identità unitaria e patrimonio collettivo.

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    Galiano Cattaruzza (25.2.1948 – 10.4.2023)

    di Marinaio di Spirito Santo

    (25 febbraio 1948 – 10 aprile 2023)

    Caro Galiano,
    in certi momenti della vita scrivere o comunicare sentimenti diventa difficile e oggi lo è ancora di più. Si ha sempre la sensazione che le parole siano vuote e che non possano esprimere appieno la nostra tristezza. Facciamo ancora fatica a crederci, siamo arrabbiati, nella nostra mente non possiamo pensare altro a frasi come: ”Non è giusto!” o come “Lui non se lo meritava!”.


    Ci sentiamo di far sapere a quelli che non ti conoscevamo, che ci hai insegnato il vero senso delle parole Patria e Onore, senza retorica alcuna, sempre in trincea, allineati e coperti come a suo tempo ci avevano insegnato i nostri predecessori marinai.
    Sai già che occuperai per sempre un posto speciale nei nostri cuori.
    Forse questi pensieri possono sembrare semplici esternazioni ma sono profondamente veri. La Tua dipartita porta solo dolore nei nostri cuori.
    La Tua vita l’hai sicuramente vissuta intensamente, una vita straordinaria, tra cielo e mare, tra i sogni e i ricordi indelebili, tracciati nell’onda, lungo la scia, fra i flutti…tra raduni e condivisioni!

     

    Nello scrivere queste brevi parole abbiamo cercato delle possibili citazioni e la scelta era vasta. Pensavamo di usare un brano di un grande scrittore, ma nulla alla fine avrebbe reso l’idea dell’uomo che noi tutti abbiamo conosciuto. Tu sostenevi l’importanza della famiglia, il valore degli amici e ci hai insegnato a sostenerci l’un l’altro, a credere nelle nostre forze e a lottare per ciò in cui si crede e si ama.
    Dio ci fa comprendere proprio in questo giorno, insieme ai tuoi familiari, che se anche ci mancano le persone a noi più care, come te Galiano, Lui ci ha donato la Grazia che è l’amicizia nel prossimo e l’amicizia nel prossimo è la Sua Grazia, in una parola sola: amore.
    Lo stesso amore che tu hai riposto in noi oggi e noi lo riponiamo in te caro Galiano.
    Adesso riposa in pace fra i flutti dell’Altissimo magari pregando per noi come noi preghiamo per te.