di Carlo Di Nitto
Nel 1929 fu riclassificato Torpediniera.
Svolse intensa attività di squadra e bellica di scorta convogli e protezione al traffico.
Svolse complessivamente 228 missioni di guerra (158 di scorta, 9 di caccia antisommergibile, una di posa mine, 68 di altro tipo) percorrendo circa 69.000 miglia nautiche.
Nave “Cascino” risulta essere stata la terza tra le più attive torpediniere italiane della Seconda Guerra Mondiale.
Alla proclamazione dell’armistizio l’unità si trovava a La Spezia per lavori. Non essendo in grado di muovere, per evitare la cattura, il 9 settembre 1943 la nave si auto affondò nel porto della città.
Il relitto venne recuperato nel 1947 e demolito.
Il regio cacciatorpediniere “Generale Antonino Cascino” fotografato con le unità gemelle della 1^ Squadriglia CC.TT. nel porto militare di Gaeta durante il mese di dicembre 1922.
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