a cura Carlo Di Nitto
Durante la Grande Guerra fu particolarmente attivo nelle acque dell’Adriatico per servizi di scorta convogli e di pattuglia.
L’8 dicembre 1920, durante le tristi vicende dell’occupazione di Fiume da parte del poeta Gabriele d’Annunzio e della Reggenza italiana del Carnaro, l’ “Espero”, che svolgeva compiti di scorta sulla rotta Trieste -Sebenico, passò dalla parte di d’Annunzio e raggiunse Fiume con altre unità.
Il 26 dicembre successivo, durante il cosiddetto Natale di Sangue, fu cannoneggiato ed incendiato dalla corazzata Andrea Doria, riportando gravi danni e la perdita di un suo marinaio: Desiderato Rolfini.
Nel gennaio 1921 l’Espero rientrò a Pola e, come le altre navi che si erano schierate con i legionari fiumani, fu disarmato e radiato per essere subito re-inscritto nei ruoli del naviglio militare con il nome Turbine, appartenuto ad una unità gemella perduta in guerra.
Declassato a torpediniera nel luglio del 1921, fu radiato definitivamente il 5 aprile 1923 e quindi avviato alla demolizione.
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